Torneremo in edicola lunedì 11 gennaio, esattamente dopo che si saranno svolte le elezioni regionali della Lega Nazionale Dilettanti che, come spiegato ampiamente, si terranno
il 9 (in Lombardia) e il 10 gennaio (in Piemonte). Nella tradizione di questo giornale le elezioni della Federcalcio non hanno mai rappresentato un momento di normalità.
Per noi le elezioni hanno sempre significato confronto attivo e non abbiamo mai avuto paura a schierarci, a prendere una posizione. In maniera netta, passionale, ma sempre con l’onesta intellettuale che ci viene riconosciuta. E’ un’eredità che abbiamo raccolto da chi il giornale lo ha fondato, dai direttori che lo hanno portato avanti prima di me e che per me sono e resteranno sempre punto di riferimento e maestri di giornalismo. Ma la contesa elettorale poi si chiude e lascia sul campo vincitori e vinti.
Ecco, a Babbo Natale avrei una richiesta, che in questa tornata elettorale lasci fuori le mezze figure, quelli che nel calcio non hanno mai combinato nulla ma li trovi sempre nel codazzo che sono soliti accompagnare il vincitore. Anche quando pensi di essertene liberato per sempre.
Per noi poi il dopo-elezioni rappresenta invece sempre una grande amarezza. Questo perché tutti i buoni propositi manifestati in campagna elettorale dai vari candidati svaniscono nel momento stesso in cui l’assemblea li proclama vincitori. Sicuramente una mancanza nostra. Nel 2021 crediamo ancora che la politica assuma le sembianze di una persona che decide di mettere al servizio di una comunità le sue competenze.
Crediamo ancora, rimanendo del nostro ambito, che ci sia chi si infila in una contesa elettorale per fare solo ed esclusivamente il bene dei club. Non stiamo mettendo le mani avanti, non stiamo dicendo che anche questa volta scopriremo presto di esserci illusi. Ne abbiamo però il sospetto. Che non nasce da gesti e comportamenti degli attuali candidati, tutte persone per bene, bensì dalla storia che come sappiamo tende a ripetersi. Allora che fare? Rassegnarsi? Disilludersi? E’ un quesito che lasciamo aperto, un segnale di speranza. Magari ci sorprendono.
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