Bomber da 37 gol in Juniores, a 20 anni sogna la serie B da regista insostiuibile

Da due mesi è titolarissima alla sua prima esperienza in Serie C con la maglia del Moncalieri, proprio questa settimana ha segnato il suo primo e finora unico gol tra le "grandi": Fabiana Correale sta diventando una grande realtà del calcio femminile, ma già 10 anni era un fenomeno nella Juventus. 

CAPITANO ALLA JUVENTUS 2004, SQUADRA CHE HA LANCIATO TANTE CALCIATRICI

Nella Scuola Calcio della Juve, Fabiana faceva parte del terribile gruppo 2004 femminile allenato da Alessio Pini e Daniele Diana che batteva perfino le squadre maschili, una squadra che ha lanciato tante ragazze che ora giocano anche tra Serie A (Sofia Bertucci ora al Napoli) e Serie B (Martina Nucera e Carlotta Servetto adesso alla Freedom). In quella fantastica Juve, Fabiana spesso aveva la fascia da capitano e fin da piccola era considerata una giovane promessa. Giocava da centrocampista e lì in mezzo al campo ogni pallone passava dai suoi piedi, la tecnica a quell'età faceva la differenza e si vedeva già quando aveva iniziato, 12 anni fa nel Moncalieri, sua attuale squadra. 

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Dopo gli anni delle giovanili nella Juve, 4 stagioni al Trofarello, società vicinissima a Moncalieri e al Moncalieri. Nel Trofarello Fabiana, essendo tra le più brave, nell'anno della Juniores viene spostata in attacco dove segna valanghe di gol, tanto da conquistare il titolo di capocannoniere del campionato con 37 reti, quasi la metà di quelli totalizzati dalla sua squadra. I suoi gol e quelli di Debora Silvestri (22), sua compagna di reparto, trascinano il Trofarello a una delle più belle stagione della società biancorossa nel calcio femminile, fino a disputare la finale di Coppa poi persa contro il colosso Freedom.

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Dopo il grande successo al Trofarello, ottenuto soprattuto a livello personale, arriva per la numero fantasista biancorossa l'occasione di svolta per la sua carriera, da settembre infatti Fabiana torna a "casa" ed entra ufficialmente a far parte della nuova rosa del Moncalieri del presidente Giorgio Chiappino, squadra neo promossa e già fra le big del campionato di Serie C femminile.

Inizia la stagione con rispetto ed in punta di piedi, lavora sodo fin da subito, ritagliarsi un posto tra le titolari non è facile, nello spogliatoio e in campo si respira esperienza a pieni polmoni. I primi mesi sono infatti di studio, cerca di assorbire il più possibile e partita dopo partita inizia a trovare sempre più spazio conquistando il ruolo di vertice basso a centrocampo e soprattutto la fiducia di Maurizio Ferrarese (subentrato a campionato iniziato a Simone Baccino, grande estimatore di Fabiana). Anche nuovo tecnico del Moncalieri apprezza molto le qualità di Fabiana e la ritiene un elemento ormai importante e fondamentale per il gioco della squadra. 

E così il sabato Fabiana gioca sotto la guida tecnica di Pamela Gueli, allenatrice della Juniores del Moncalieri, per poi ritrovarsela di fianco la domenica sotto le vesti di compagna di reparto. Le due centrocampiste hanno potenziato la loro sintonia nel corso dei mesi, un plauso alla grande professionalità da parte di entrambe capaci di scindere i due ruoli e tenendo un rapporto subordinato il sabato e uno coordinato la domenica. 

LA PRIMA RETE IN SERIE C, IN MONCALIERI-ANGELO BAIARDO

La prima rete in Serie C per Fabiana arriva in una giornata non troppo felice per il Moncalieri, dopo 6 vittorie consecutive, la squadra di Maurizio Ferrarese e capitanata proprio da Pamela Gueli, perde 1-2 contro l'Angelo Baiardo in casa, ribaltando esattamente il risultato dell'andata. Correale segna al 5' del secondo tempo, riportando il risultato sull'1-1, pareggio che però dura giusto il tempo di elogiare la piccola di casa, la squadra ospite segna infatti poco dopo chiudendo definitivamente la partita. Ad ormai poche giornate dalla fine del Campionato si può confermare con certezza che il ruolo di mediano davanti al muro difensivo ha ricamato addosso il nome di Fabiana, la giovane promessa sogna la Serie B con la maglietta del Moncalieri, squadra che in un certo senso l'ha cresciuta per poi lasciarle prendere il volo con le proprie ali, facendole fare le dovute esperienze e lasciandole comunque sempre una porta aperta. Porta che Fabiana ha saputo varcare nel momento giusto.