Con l’Eccellenza pronta a riprendere il calcio giocato, si andrebbe a chiudere il cerchio che connette la Serie D al massimo campionato regionale. Per le altre categorie risulta sempre più impensabile portare a termine la stagione, salvo colpi di scena. L’idea del torneo volontario per l’Eccellenza, tuttavia, lascia un grande quesito aperto:
perché non proporlo anche in Promozione? Con il blocco delle retrocessioni in Eccellenza la promozione di altre società dalla categoria inferiore andrebbe ad infoltire ulteriormente l’organico della categoria (che, ricordiamo, è già sopra di 4 società rispetto alla prassi),
ma se così non fosse perché non coinvolgere anche la Promozione nel meccanismo?Perché non considerare l’idea di aumentare i gironi di Eccellenza a 3 e di promuovere delle squadre per completare gli organici?Il Piemonte e le altre regioni • Domande più che lecite, soprattutto per il fronte compatto delle società della categoria che tanto vorrebbero ritornare a giocare. Tra questi si è eretto a portavoce
Claudio Fermanelli, allenatore dello Charvensod e primo promotore del ritorno in campo per tutti: «
Al momento noi della Promozione non abbiamo la minima idea di quello che accadrà. Stiamo seguendo alla lettera tutti i protocolli, non smettiamo di allenarci per una ripresa che sembra un miraggio. Aspetteremo le elezioni in FIGC per capire qualcosa in più, ma mi chiedo perché non fare un format di campionato volontario anche in Promozione? Vorrei che noi società facessimo fronte comune».
La richiesta di Fermanelli fa forza su quello che sta accadendo nelle altre regioni, soprattutto al sud: nel comitato della
Campania le società di Promozione
sono quasi tutte a favore della ripartenza, mentre in
Sicilia il
Presidente Morgana ha aperto alla possibilità della ripresa dei campionati di tutte le categorie. Nei comitati regionali di Sicilia, Campania e Puglia c’è stata un’apertura verso la ripresa della categoria e le società sono quasi tutte a favore del ritorno sui campi, però è ben noto che ogni regione avrà la facoltà di scegliere il proprio percorso in base a cosa si farà con l’Eccellenza. Infatti nei comitati del nord e del centro le squadre sono quasi tutte unite verso il no, da come è emerso nelle riunioni già effettuate.
Spazio alle big della categoria • «
Sono convinto che ci siano società meritevoli di essere promosse in Eccellenza - continua Fermanelli -
soprattutto per i risultati che stanno ottenendo sul campo. Penso al girone B: perché una squadra come l’Ivrea, che al momento è prima, ha meno diritti a disputare l’Eccellenza rispetto a una società che si salverebbe senza giocare? A questo punto se vogliono riprendere davvero l’Eccellenza devono farlo come si deve, con tutte le squadre in campo e le retrocessioni annesse». Il punto chiave sembra quindi essere chiaro:
le retrocessioni sono la chiave di volta di un discorso a cascata che coinvolgerebbe le altre categorie. Viste le sensazioni che emergono dalla Prima Categoria in giù (dove la ripresa è voluta da pochissimi) l’unico vero punto interrogativo resta la Promozione. Il primo passo che potrebbe fare il comitato regionale
è organizzare una riunione con le squadre dei 4 gironi, ma per fare ciò bisogna prima avere la certezza che la ripresa dell’Eccellenza (e con tutte le questioni legate) vada in porto. Serve ancora del tempo, ma la richiesta di figure come Fermanelli è chiara: fare fronte comune per chi, come lo Charvensod, ha voglia di tornare a giocare in Promozione.
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