Ceresium Bisustum Promozione, parla il tecnico Mattia Gambarotto: «La nostra missione è quella di avvicinare più ragazze possibili al mondo del calcio»
Sono molte le società che nelle ultime stagioni hanno deciso di approdare nel mondo del calcio femminile, ognuna con filosofie diverse. Tra le più interessanti e apprezzabili c'è quella del
Ceresium Bisustum che ha dato la possibilità a ragazze che venivano anche da sport differenti di provare l'ebrezza di giocare a calcio. Il progetto è guidato dal tecnico
Mattia Gambarotto e dal direttore sportivo
Paola Florio che insieme hanno saputo creare un gruppo forte e valido, che negli anni è sempre riuscito a migliorarsi nei risultati diventando una realtà consolidata nel calcio femminile. «Io ho giocato a calcio praticamente fino alla categoria Juniores. - cosi esordisce il tecnico - Poi ha preso il sopravvento l'altra mia grande passione, ovvero il ciclismo a cui ho iniziato a dedicarmi con maggiore intensità. Negli anni poi ho avuto la fortuna di diventare padre di due bellissimi bambini e grazie a loro ho avuto la possibilità di conoscere
Paola Florio. Al tempo lei era l'allenatrice di mio figlio e quando le nostre strade si separarono fu lei a propormi di cimentarmi in questa sfida, assieme ad altri due ragazzi, entrambi ex tecnici delle giovanili del Varese e non ho potuto che accettare. Ci sono delle difficoltà, come in tutti i gruppi, io però mi trovo benissimo, manca, purtroppo, la mentalità di guardare al calcio femminile come a quello maschile ed è un piccolo rammarico che mi porto dentro. Il calcio femminile non è ancora visto come merita. Quest'anno, nel nostro piccolo, siamo riusciti a contare su 20 tesserate e addirittura alcune di queste ragazze venivano da altri sport e si affacciavano per la prima volta al mondo del calcio.
Questo è per noi la più grande soddisfazione, riuscire ad avvicinare le ragazze al calcio. Penso che molte di loro provino ancora dell'imbarazzo nel voler provare questo sport che è ancora vista come uno sport maschile ma che appartiene a chiunque voglia praticarlo.
A noi i risultati interessano relativamente, riuscire a farci promotori del calcio anche per le ragazze è la nostra grande vittoria». Cerbis che da qualche anno è diventata una forza importante nel girone A di Promozione. Negli anni passati sono arrivati sempre piazzamenti a metà classifica in gironi dove però la competizione era molto alta. Basti pensare che nella stagione precedente il
Ceresium era a soli 3 punti dal
Gavirate che fu poi promosso in Eccellenza. Anche quest'anno l'avvio in campionato è stato positivo: le ragazze di
Gambarotto nella prima ed unica giornata di campionato, al momento disputata, si erano imposte contro il
Novedrate per 3-1. Una rosa valida, che puntava per stessa ammissione del tecnico alle zone nobili del campionato: «Siamo contenti perché, prima del blocco, il gruppo stava lavorando bene e anche le ragazze nuove si erano inserite molto bene nella squadra. Avevamo avuto la possibilità di essere ripescate in Eccellenza ma abbiamo rifiutato perché il nostro obiettivo è quello di far crescere le giovani e in certi casi è meglio farsi le ossa in un campionato più alla nostra portata per conquistare sul campo la promozione. Probabilmente il salto di categorie ci avrebbe costretti a lasciare da parte chi non era pronto ma non è cosi che ragioniamo. In estate eravamo riusciti a riconfermare il gruppo della passata stagione che tanto bene aveva fatto. C'erano stati poi dei nuovi innesti assieme a ragazze, come già detto, novizie nel mondo del calcio che però si erano subito messe a disposizione allenandosi con giusta voglia e passione.
Il gruppo era affiatato e unito e non nego che il nostro obiettivo erano i playoff, per provare a guadagnare sul campo il salto di categoria a coronamento dell'enorme lavoro che la società ha fatto negli anni. È un peccato perché le premesse erano importanti e credo che qualche risultato di rilievo lo avremmo potuto raccogliere». L'incognita di questi giorni riguardo al prosieguo della stagione non ha minato però i sogni e i progetti futuri dello stesso tecnico: «Come molti la cosa che mi auguro è di tornare il prima possibile a giocare. È difficile tenere unito un gruppo quando non hai la possibilità di allenarsi sul campo e anche le metodologie fatte online trovano il tempo che trovano, alla lunga poi manca il contatto umano che è la cosa più importante.
Spero di riuscire a tornare in campo con questo gruppo di grandi atlete e di continuare a costruire una realtà sempre più forte. La nostra è una società solida che anche in questo momento di difficoltà ha saputo dedicarsi sempre con tutte le forze a tutti i propri atleti dimostrando che la voglia di andare avanti è tanta. Speriamo di tornare a sorridere tutt'insieme sul campo da calcio il prima possibile».
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