Ausonia Cup
03 Giugno 2022
Gabriel Cappellato, Seregno
Nella mattinata di via Bonfadini la frase che riecheggia in tribuna è solo una: «Molto bravo questo portiere». Ci troviamo nel campo 2 e a sfidarsi ci sono Seregno e Pro Patria: partita gradevole e appetibile per ogni palato, incerta per un tempo abbondante e valevole per il quadrangolare "Silver" categoria Pulcini 2012 dell'Ausonia Cup - torneo internazionale organizzato dalla società di Mario Di Benedetto - con Sedriano e Accademia Calcio Roma. Il soggetto in questione è il numero 1 dei Little Spartans: Gabriel Cappellato. 10 anni e un innato talento tra i pali, si è distinto sia per le parate - molte delle quali spettacolari, specie nella prima frazione - che per una tenuta mentale non indifferente, visto che i 7 gol presi non hanno scalfito minimamente la sua voglia di giocare e guidare la squadra.
I ragazzi del Seregno durante l'intervallo della sfida contro la Pro Patria
Parliamo di un classe 2012 che, seppur sia ancora molto giovane, studia già da leader: la carica ai compagni all'intervallo, le indicazioni quando c'è da impostare e la capacità di trasmettere sicurezza in ogni circostanza. Quanto fatto contro la Pro Patria non ha potuto lasciare indifferenti i presenti all'Ausonia, uniti in un coro comune: è lui il migliore in campo. 7 gol subiti non sono nulla rispetto alle parate che lo hanno visto protagonista: tiri da fuori? Disinnescati con interventi plastici; tiri ravvicinati? Respinti con guizzi alla Zenga; cross bassi? Intuiti con intelligenza. A tutto questo si aggiunge una tecnica quasi impressionante per l'età e per il ruolo: Gabriel ha infatti dimostrato di trovarsi molto a suo agio giocando con i piedi, con i quali fa partire quasi tutte le azioni del suo Seregno.
Uno scatto della sfida alla Pro Patria di via Bonfadini
Roba che non si vede tutti i giorni, ma in questo caso una spiegazione c'è e per capirla bisogna fare un salto nel passato. Precisamente a 2 anni fa, quando Gabriel ha lasciato - probabilmente definitivamente - il ruolo di centravanti per piazzarsi tra i pali con i guantoni alle mani. Il passaggio al Seregno è poi la ciliegina sulla torta per un percorso che, da qui a qualche anno, potrebbe portarlo a diventare un ottimo portiere. Cosa accadrà nel futuro - considerando soprattutto la tenera età - non è dato saperlo, anche se il percorso che l'ha portato a indossare i guantoni non far altro che ripensare a uno che portiere non lo è nato ma lo è diventato: Gigi Buffon insegna. Ma questa è un'altra storia.