Risale al 2007 la mia prima esperienza diretta con il Giro d’Italia. Era una tappa di montagna con partenza da Scalenghe e arrivo a Briançon. Arrivai presto davanti all’arrivo per vedere quello che è sempre stato il mio idolo di questo sport, Gilberto Simoni. Rimasi stregato dalla magia della carovana pubblicitaria, da cui presi molti gadget, e da tutto il popolo unico che circonda la corsa rosa. Quel giorno Simoni fece una grande gara, ma fu beffato per pochi metri da Danilo Di Luca, che poi vinse quel Giro. Ma dietro ai cinque che si contendevano la classifica arrivò un giovane compagno di Di Luca: Vincenzo Nibali. Tre anni dopo, la mia passione verso questa manifestazione era tanta e, insieme a due miei compagni di classe, decisi di marinare la scuola (ma badate bene che questo non si fa ragazzi) per andare a vedere una cronometro con arrivo a Cuneo. Il mio intento era quello di vedere Simoni, ormai 39enne, gareggiare un’ultima tappa, ma ancora una volta la mia strada si intrecciò con quella di Nibali, che al termine di quella giornata indossò per la prima volta la maglia rosa. Fu l’inizio di una serie di grandi vittorie per lo Squalo dello Stretto (Nibali è di Messina): nel 2010 il trionfo alla Vuelta di Spagna, nel 2013 la conquista del Giro e nel 2014 il successo al Tour de France. Nibali è uno dei sei ciclisti ad esser riuscito nell’impresa di vincere tutti e tre i grandi giri, il secondo italiano dopo Felice Gimondi. Al Giro del 2016, lo Squalo si è presentato al via da grande favorito, ma tutto sembrava andare storto, prima la scomparsa di Rosario, un ragazzo di 14 anni che correva per la squadra giovanile fondata da Nibali che lui considera come un figlioccio. Poi Nibali in tutte le tappe di montagna non riusciva a tenere il passo dei tre più forti: l’olandese Kruijswijk, il colombiano Chaves e lo spagnolo Valverde. La svolta è arrivata con la terzultima tappa, lo Squalo aveva quasi 5 minuti di ritardo, ma sul Colle dell’Agnello, a oltre 2000 metri, ha ritrovato la giusta condizione. Prima ha ceduto Valverde, poi Kruijswijk (maglia rosa), ha perso lucidità ed è caduto in discesa ed infine anche Chaves ha dovuto inchinarsi. Nella penultima tappa, la rincorsa è stata completata, Nibali con un il suo passo di una forza e di un’eleganza magnifica, ha stremato la resistenza di Chaves, l’ultimo ad arrendersi, ed ha ottenuto la sua vittoria più bella. Anche se questa volta l’impresa l’ho vista solo dalla tv della redazione di Sprint, spero di avergli portato un po’ di buona sorte e di portagliene ancora, ad uno degli atleti di punta dello sport azzurro.
Nascita e trionfo di uno squalo buono
Le più lette
Atalanta-Fiorentina Supercoppa Primavera: tridente magico Cortinovis-Kobacki-Vorlicky, la Dea alza il trofeo
Atalanta era, e Atalanta è ancora. Il Campionato Primavera 1 torna con la Supercoppa, e riparte dai protagonisti di...
Idrostar Under 16: mentalità e insegnamento sono i pilastri del tecnico Davide Vergani
La cosa più importante per un allenatore di calcio è certamente l'essere consapevole dell'importanza del ruolo che va a...
Inter-Torino Primavera 1: un Fonseca da cineteca e uno straordinario Oristanio non bastano ai nerazzurri, granata salvati dall’autorete di Sottini
Un Oristanio in stato di grazia e un grandissimo gol di Fonseca (il primo stagionale) non bastano all'Inter per...
Articolo precedenteLa lezione arriva dal Sol Levante…
Prossimo articoloIn campo le semifinali, derby lombardo Pavia-Albinoleffe
Edicola Digitale
Altri dall'autore
La Primvera Femminile riprende il 31 gennaio con il primo recupero
Riparte il campionato Primavera Femminile, o almeno lo fa attraverso i primi recuperi del Girone 1 e Girone 2 in programma da domenica 31...
Scuola calcio, Matteo Bosio dal Toro all’Inghilterra e il passato bianconero di Luca Daniello
Ancora tanta Scuola calcio su Sprint e Sport in edicola da lunedì 25 gennaio. A partire dalla nostra intervista a Matteo Bosio che dopo...
Calcio Femminile, la favola del Cascine Vica e tutto il giocato dalla A alla C
Tutto calcio giocato femminile del fine settimana dalla A alla C e una favola che fece la storia del pallone piemontese. Tutto questo lo...
Altri Articoli
Carlo Tavecchio: Per salvare la Lombardia servono mani esperte. La campagna elettorale? Caduta di stile, non si devono mai screditare i candidati
Sabato si vota, noi abbiamo fatto a Carlo Taveccho, candidato alle prossime elezioni in Lombardia che si svolgeranno, lo ricordiamo, in modalità online, 5...
Piemonte, niente assemblea in presenza, la Prefettura nega l’autorizzazione
Com'era facilmente preventivabile, la Prefettura ha bloccato l'assemblea in presenza organizzata dal Comitato regionale Piemonte Valle d'Aosta che, inizialmente, si doveva svolgere a Venaria...
Quanto costa la Lega Dilettanti? Un fiume di denaro verso le tasche dei “volontari”, ecco perché non si vuole uscire dal bunker
Il dubbio ci è venuto ascoltando le call dei vari presidenti. Vuoi vedere, ci siamo chiesti, che qualcuno si è perso le pagine di...
Lombardia, assemblea online, ora però Cattelan si deve dimettere
E niente, ha vinto ancora Tavecchio. Niente assemblea a Brescia, la Prefettura era già pronta a intervenire e avrebbe di fatto annullato tutto. Lo...