Da una parte la ricerca della continuità, dall’altra il desiderio di svoltare: Giana e Lecco partivano con obbiettivi diversi, con i padroni di casa reduci da alcuni risultati positivi in scia per la salvezza e gli ospiti con la loro rincorsa a rilento nella zona playoff.
Il grande agonismo è il protagonista delle prime battute: le squadre corrono tanto, ma la produzione di situazioni pericolose in fase offensiva è limitata. Brevi e D’Agostino si annullano schierando moduli speculari, con il filtro dei mediani che fa perfettamente il suo lavoro nel mettere i bastoni tra le ruote alla manovra avversaria. La netta sensazione è che le due squadre puntino più a non subire gol che a tentare di segnarne, e questo dà luogo a una partita da un lato vibrante e coriacea, dall’altro bloccata e con poche giocate da palati fini.
Ma come si sblocca una partita bloccata? La risposta è quasi sempre la stessa: niente chiavi che aprono un lucchetto, è un calcio piazzato a fare da apriscatole. Ed è proprio da una situazione da fermo che al 33′ la Giana trova il vantaggio, su quella che è anche la prima vera occasione della sua gara: dalla punizione di Palazzolo nasce quello che Sandro Piccinini avrebbe definito un “mucchio selvaggio”, risolto da Marchetti con un tocco sottomisura. L’1-0 non sembra però dare una svolta al copione: il Lecco prova una reazione che però è incerta e disordinata, ed è anzi la Giana a rendersi più pericolosa, con un tiro cross di Palazzolo che sfiora l’incrocio dei pali. Quello che esce dagli spogliatoi nella ripresa però sembra un altro Lecco: gli uomini di D’Agostino aumentano la pressione e sfiorano subito il pareggio, con un colpo di testa di Malgrati messo in angolo con un grande riflesso da Acerbis. Ma è un fuoco di paglia, la Giana si riorganizza subito e la partita quella del primo tempo, sempre un po’ bloccata ma comunque stabilmente sui binari dell’equilibrio.
Ma quando tutto sembra chiaro, il bello del calcio è che sa stupire: al 23′ Mangni fugge in contropiede, salta il recupero disperato di Bonalumi e col sinistro fredda Acerbis. È fredda anche la doccia per una Giana che sembrava in controllo e che invece rischia addirittura di ritrovarsi sotto soltanto un minuto dopo: Nannini vince un rimpallo a centrocampo e si invola sulla fascia, il suo cross trova Iocolano che si vede respinto il tocco a botta sicura sulla linea di porta, con un più che sospetto intervento sulla linea di Bonalumi, che sembra più di mano che di petto. Passano pochi minuti ed è ancora Iocolano protagonista: al 29′ il destro dal limite del fantasista ospite sibila vicino al palo alla destra di Acerbis. Il momento di sbandamento per la Giana però finisce quasi subito, con un finale per cuori forti che fa capolino all’orizzonte. Ma come spesso è successo in questa partita, le previsioni non vengono rispettate, e il finale non riserva particolari emozioni: l’1-1 con cui si concludono le ostilità chiude una gara molto incostante, in cui si sono alternati momenti di bel gioco a momenti inespressi, e che dà alle due squadre un pareggio che serve a entrambe soltanto fino a un certo punto.
IL TABELLINO
GIANA ERMINIO 1
LECCO 1
RETI: 33′ Marchetti (G), 23′ st Mangni (L)
GIANA ERMINIO (3-5-2): Acerbis 6.5, Marchetti 6.5, Bonalumi 6, Montesano 6, Perico 6.5, Greselin 6.5 (22′ st Finardi 6), Pinto 6.5, Palazzolo 6.5, Zugaro 6 (37′ st Madonna s.v.), Ferrario 6 (22′ st Corti 6), Perna 6 (46′ st Rossini s.v.) A disp. D’Aniello, Zanellati, Barazzetta, De Maria, Capano, Dalla Bona, D’Ausilio, Ruocco All.Brevi 6
LECCO (3-4-3): Pissardo 6, Celjak 6, Malgrati 6.5, Cauz 6.5 (44′ st Capoferri s.v.), Nesta 6.5, Bolzoni 6, Marotta 6 (21′ st Foglia 6) , Nannini 6, Iocolano 6.5, Capogna 5.5 (21′ st Mastroianni 6), Emmausso 5.5 (11′ st Mangni 7) A disp. Oliveira, Lora, Marzorati, Giudici, Ronci, Merli Sala, Haidara, Raggio All. D’Agostino 6
ARBITRO: Kumara di Verona 5.5 Le squadre recriminano per un rigore non dato a testa, probabilmente non hanno tutti i torti.
ASSISTENTI: Catallo di Frosinone di Stabia 6, Nana Tchato di Aprilia 6
AMMONITI: Greselin (G), Perna (G), Celjak (L), Marotta (L), Pinto (G) All.Brevi (G)
LE PAGELLE
GIANA ERMINIO
Acerbis 6.5 Provvidenziale con un paio di parate importanti su Malgrati e Iocolano, non può nulla sul siluro di Mangni.
Marchetti 6.5 Non sempre perfetto dietro, ma si regala il lusso di sbloccare il match con una zampata da bomber di razza.
Bonalumi 6 Una buona gara inframezzata da qualche piccolo blackout, sull’1-1 Mangni è semplicemente più veloce.
Montesano 6 Dietro la vita non è facile, regge di mestiere e con esperienza sulle sfuriate offensive degli ospiti.
Perico 6.5 Battaglia alla grande con Nannini, in un duello rusticano da cui è lui spesso ad uscire vincitore.
Greselin 6.5 Oltre al lavoro di interdizione in mezzo aggiunge qualche buon inserimento e movimenti sul fronte offensivo. (22′ st Finardi 6)
Pinto 6.5 Solita enorme grinta e quantità in mezzo, nel dirigere le truppe si sente come Massimo Decimo Meridio ne “Il Gladiatore”.
Palazzolo 6.5 Mette lo zampino in più di un’azione pericolosa e fa girare la squadra sempre con idee e buona qualità.
Zugaro 6 Limita le folate sulla fascia per dedicarsi a un lavoro di copertura non appariscente ma sempre utile. (37′ st Madonna s.v.)
Ferrario 6 Tanto, tanto lavoro sporco tra sponde e primo pressing, non ha occasioni da segnalare in zona gol. (22′ st Corti 6)
Perna 6 Anche per lui gara di gran sacrificio, non è sempre facile essere un bomber, dà tutto per la squadra. (46′ st Rossini s.v.)
All.Brevi 6 La parola chiave è resilienza: la squadra si riprende da tutti i momenti di difficoltà e porta a casa un punto prezioso.
LECCO
Pissardo 6 Compie un paio di parate dal basso coefficiente di difficoltà, ma ricorda a tutti che quando serve lui c’è.
Celjak 6 Il meno brillante del terzetto difensivo, se la cava più spesso con le cattive che con le buone.
Malgrati 6.5 Il capitano guida con autorità la retroguardia e va anche a un passo dal gol con un gran colpo di testa.
Cauz 6.5 Solido come un pilastro di calcestruzzo, prestazione sicura e sempre attenta senza sbagliare praticamente nulla. (44′ st Capoferri s.v.)
Nesta 6.5 Spinta e qualità, non una combinazione scontata: cerca sempre di saltare l’uomo e di mettere in mezzo cross pericolosi.
Bolzoni 6 Sempre al limite tra giocata d’esperienza e scorrettezza, un’altra giornata nel caotico ufficio di centrocampo.
Marotta 6 In mezzo c’è da sporcarsi le mani e lui non si tira indietro, giornata da gladiatore tra botte date e prese. (21′ st Foglia 6)
Nannini 6 Aumenta i giri nella ripresa, dando molta più spinta e proponendo più di un traversone insidioso.
Iocolano 6.5 Idem come sopra: si accende tardi, ma quando lo fa è un bel rompicapo per la difesa avversaria.
Capogna 5.5 Attore non protagonista a suo malgrado, ben controllato dalla difesa ma anche poco intraprendente. (21′ st Mastroianni 6)
Emmausso 5.5 Prova a usare il fioretto in una partita in cui tutti usano la spada: la strategia non premia, non trova il guizzo giusto. (11′ st Mangni 7)
All. D’Agostino 6 La reazione della squadra, anche se non sempre ordinata, c’è e consente di portare a casa un punto con un leggero retrogusto di rammarico.
LE INTERVISTE
All.Brevi (Giana Erminio): «Un punto sudato e per questo molto prezioso. La squadra ha lottato per tutti i 90 minuti contro un’avversaria che, come dice anche la classifica, in questo momento lotta per altri obbiettivi. I ragazzi sono stati bravi a non disunirsi dopo il pareggio: questa è la strada giusta per arrivare a raggiungere i nostri obbiettivi».
All.D’Agostino (Lecco): «Una partita difficile come ci aspettavamo, su un campo in cui la Giana dà sempre il meglio di sé e ha dato del filo da torcere a chiunque. Da parte nostra è mancata un po’ di lucidità nell’ultimo passaggio, ma sono soddisfatto della prestazione della squadra e penso che avremmo anche meritato qualcosina in più».