Era un Assago on-fire, spento solo dallo stop obbligatorio per l’emergenza sanitaria mentre galleggiava nel mare calmo dei play-off con ottime possibilità di promozione in Eccellenza. Abbiamo fatto due chiacchiere con Angelo Gallanti, allenatore navigato che da anni guida i gialloblù dalla panchina. «Eravamo partiti molto bene, poi gli infortuni ci hanno messo in difficoltà e abbiamo intrapreso un andamento da montagne russe» ha detto il tecnico. Ma i rimpianti sono tanti: «Avremmo voluto e meritato qualche punto in più, soprattutto perché da gennaio ci siamo ritrovati a dover far giocare ben otto ragazzi dalla Juniores».
Giovani che nonostante l’inesperienza hanno comunque dato un apporto importantissimo, come Patrick Scorti, decisivo in più occasioni con i suoi gol: «Patrick ha fatto molto bene, lui era già inserito in rosa nonostante sia un classe 2002. In generale la classifica è quella auspicata a inizio stagione e sono molto contento dei miei giocatori; eravamo a soli dieci punti dalle due corazzate in testa, Varzi e Sancolombano, e il distacco sarebbe potuto essere ulteriormente inferiore». Altro argomento trattato è stato il viavai di giocatori durante il mercato invernale, soprattutto in uscita: «È stata una scelta dei giocatori, non tratteniamo nessuno. Noi abbiamo impostato la linea stagionale sui giovani e alcuni calciatori hanno deciso di cambiare aria anche per offerte più allettanti».
Ovviamente non si scappa dall’argomento Covid-19: «La ripresa dell’attività sportiva non è fattibile, almeno per quanto riguarda noi dilettanti. Speriamo che la tanto attesa “fase due” dia risultati confortanti in vista dell’avvio della prossima stagione. Noi dell’Assago abbiamo fondi a sufficienza, ma non è da escludere che molte squadre rischino di non iscriversi al campionato di Promozione l’anno prossimo».
Tornando alla stagione 2019/2020, sono due le partite impresse nella testa del tecnico assaghese: «In negativo ricordo bene la sconfitta casalinga contro il Varzi dove eravamo passati in vantaggio, siamo rimasti in inferiorità numerica e abbiamo comunque combattuto fino alla fine. In positivo, invece, cito il match di ritorno contro il Bressana, dove vincemmo di misura con otto ragazzi della Juniores titolari in campo e nel secondo tempo siamo anche stati capaci di soffrire e di reggere l’urto dei più esperti avversari».