25 novembre 2020. Data triste per il calcio. Lo stesso giorno in cui scompare uno dei giocatori più forti della storia, il lanusense Diego Armando Maradona, viene a mancare anche un Uomo, un Signore che per il pallone ha dato tutto, fino all’ultimo respiro. Ci lascia anche Enrico Berri, 86 anni, presidente dell’Iris 1914 dagli anni settanta, causa COVID-19. Risulta positivo al tampone e, dopo qualche giorno di febbre, ci lascia. Come ci racconta Nicola Minichiello, dirigente sportivo bianconero, il patron «era come un padre per tutti quanti qui. Io sono arrivato qui poco più di 30 anni fa, e lui era già arrivato dieci anni prima di me, prendendo per i capelli questa società per riportarla all’antico splendore». L’Iris, nata appunto nel 1914, era una delle più importanti squadre della scena calcistica milanese, tanto che il grande Giuseppe Meazza, centravanti bicampione del mondo nel 1934 e nel 1938, dopo aver fondato La Costanza con degli amici coetanei, passa alla società bianconera, con cui gioca fino al 1924, mentre undici anni dopo, mentre l’Iris versa in gravi condizioni economiche, ne allena la squadra ragazzi (composta di fatto però da giocatori nerazzurri più giovani). Nel dopoguerra, tuttavia, la squadra di via Faraday non riesce a tornare al suo antico splendore, non riesce a rialzarsi, finché negli anni settanta del Novecento non arriva Enrico Berri, che rivoluziona l’Iris e la fa diventare, nel corso di questi 45 anni circa di presidenza, la società che ancora oggi conosciamo. Ma Berri non era appassionato solo di calcio, ma era innamorato anche di un altro sport, il tennis. Infatti, recentemente «ha fatto installare dei campi da tennis e quelli da paddle tennis nel nostro centro sportivo», continua Minichiello. «Per l’Iris ha fatto salti mortali. Se oggi abbiamo un campo su cui giocare, qui in via Faraday, è merito suo. Era davvero ben voluto da tutti qui. Siamo tutti dispiaciuti, soprattutto perché con questo lockdown e, più in generale, in questa situazione non possiamo permetterci di riunirci per commemorare questo grande uomo. Non possiamo permetterci di stare vicino alla famiglia di Enrico per portare il nostro sostegno. L’unica cosa che possiamo fare è sentirci per telefono, ma nulla di più. Non appena finirà tutto questo inferno, cercheremo di organizzare al più presto un evento in memoria del nostro grande Presidente».
Come l’Iris 1914, anche Sprint e Sport si stringe attorno alla famiglia Berri per il lutto che l’ha colpita in questi giorni. Dispiaciuti per la triste circostanza, porgiamo le nostre condoglianze. Ciao Presidente!