“La notizia è arrivata da Instagram, dal post del profilo ufficiale della Calvairate in cui si annunciava la morte di Franco Zocchi, “il Cobra“. Una doccia fredda, gelata. Nonostante io sia andato via dalla società da quasi nove anni, sono rimasti impressi dentro di me i suoi insegnamenti e, soprattutto, il suo ricordo. È facile immaginare che anche tutti quei ragazzi che hanno potuto vivere e condividere la propria vita calcistica con il Cobra, anche se per poco, staranno provando lo stesso.
Aveva dei modi di fare da burbero, ma i suoi ragazzi, quelli che lui conosceva uno per uno e riconosceva anche a distanza di anni, erano intoccabili. Nessuno poteva permettersi di parlare male di loro, perché loro erano il suo mondo. Per mia grande fortuna ho avuto modo di conoscerlo meglio nell’unica stagione in cui è stato il mio allenatore.
Era il 2010, lui e Luca Bertuccelli presero alcuni ’98 su cui c’erano dubbi su un’eventuale conferma in squadra e li unirono ad alcuni ’99. La mista di Esordienti 98/99 della stagione 2010/11 era una squadra vera. In campo si vinceva giocando, in spogliatoio si vinceva ridendo. Una squadra in cui non credeva nessuno. Nessuno tranne lui e Luca. Perché, anche se aveva dei modi burberi, riusciva a entrare nella testa, ma soprattutto nel cuore, dei suoi ragazzi
Come in quella partita contro la Dindelli, quando c’era in palio il primo posto e lui ci prese uno per uno, individualmente, per caricarci. Ancora riesco a ricordare cosa mi disse: «Palmi – mi ha sempre chiamato così, anche quando andavo in Via Vismara come inviato – sai la tua forza. Gioca tranquillo». Ovviamente riuscimmo a vincere.
Non posso fare altro che ringraziarti Mister, anche se le parole non rendono la grandezza della persona. Sono certo che resterai impresso avanti nella testa e nel cuore dei ragazzi che sono passati negli anni in Via Vismara e che hanno avuto la fortuna di incontrarti.
Ciao Mister.”