Un lampo nella notte buia che attanaglia la squadra di Giampaolo. Il suo nome è Wilfried Singo, nato il 25 dicembre dell’anno 2000, data non a caso, visto che per il maestro e i suoi l’ex Primavera è sceso come un vero e proprio dono. 20 anni non ancora compiuti ma una maturità degna dei grandi e una voglia di arrivare che gli hanno permesso di ritagliarsi un posto in prima squadra fino a diventarne un titolare.
La storia fra Singo e il Torino ha inizio nel 2019, quando l’allora Ds Petrachi lo scova in Costa d’Avorio e lo porta sotto la mole. In Primavera, dapprima schierato come difensore centrale, suo ruolo natio, Sesia progressivamente lo sposta in fascia destra, riuscendo a sfruttare al meglio la sua spiccata velocità e capacità di progressione palla a piede. Comincia dunque il rapido adattamento del gioiello granata alla nuova posizione e Walter Mazzarri decide di aggregarlo in prima squadra. Così, dopo l’esordio in Serie A il 27 giugno del 2020 (con Moreno Longo in panchina) e dopo aver segnato un gol alla prima da titolare contro la Roma, il talentino sta confermando quanto di buono mostrato anche in questa stagione, diventando un punto di riferimento per Marco Giampaolo. Un mix letale di corsa, potenza fisica e intelligenza calcistica, unita ad una buona padronanza dei mezzi tecnici hanno permesso a Wilfried di emergere come tra i migliori in campo in quasi tutte le uscite di squadra.
Per il classe 2000 si presenta ora la sfida più impegnativa. La continuità. Se dovesse trovare il giusto ritmo e integrarsi al meglio diventerebbe insostituibile nello scacchiere. Come dicono dall’altra parte dell’oceano: sky is the limit for him.