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Prima Categoria

Psicologo del rigore: l'allenatore ritorna tra i pali e ipnotizza il capocannoniere dagli undici metri

Secondo clean-sheet stagionale per il preparatore dei portieri, che ora ha cominciato la propria carriera da tecnico con una giovane formazione

SAN MAURIZIO CANAVESE, ROBERTO LO PRESTI

Il preparatore dei portieri del San Maurizio Canavese, Roberto Lo Presti

*Dopo la pubblicazione dell'articolo abbiamo ricevuto comunicazione da parte della Commissione Tutela dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte i quali ci scrivono quanto segue: Roberto Lo Presti non è uno Psicologo e non svolge la professione di Psicologo Emozionale. Ce ne scusiamo con i lettori

Un caso unico nel suo genere, non così raro nella storia recente del calcio dilettantistico, ma sempre in grado di destare una buona dose di curiosità. Fatto risalente all'ultima domenica di Prima Categoria è l'esordio in campionato di Roberto Lo Presti, preparatore dei portieri classe '79 del San Maurizio Canavese (Girone C) che ormai da alcuni anni ha appeso i guantoni al chiodo per dedicarsi ad una nuova vita dietro le quinte. Succede però che i due portieri a disposizione s'infortunano e Lo Presti e costretto a scendere in campo contro il Torrazza, risultando tra i migliori in assoluto e riuscendo anche nell'impresa di parare un calcio di rigore mantenendo la rete inviolata.

Per essere onesti c'è da dire che per Roberto Lo Presti non si trattava della prima apparizione stagionale, avendo già debuttato nella prima partita della prima fase di Coppa Piemonte contro il Caselle e ottenendo un orgoglioso clean-sheet nella vittoria per 2-0 nel sentito derby. In quell'occasione il primo portiere Luca Petra era a disposizione in panchina, ma non ancora in condizione per procedere da titolare avendo cominciato tardi la preparazione; contro la Junior Torrazza invece, gara valida per la ventunesima giornata di campionato, Petra risultava indisponibile per un affaticamento muscolare, mentre il suo vice Luca Caruana ha ripresentato problemi fisici a causa di una botta ricevuta alcune settimane fa. Obbligato dunque a scendere in campo nell'undici titolare del tecnico Andrea Di Muro, Lo Presti non ha deluso malgrado la lunga inattività. Non solo la rete inviolata, il numero Uno è riuscito anche nell'intento di respingere un calcio di rigore a meno di dieci minuti dalla fine sul punteggio di 1-0 in favore dei suoi, per altro niente meno che al capocannoniere del campionato Nicolò Cantone. Non una casualità però per un vero e proprio psicologo del calcio di rigore, che ha raccontato di aver colto tutti i segnali per intuire la direzione centrale del tiro e deviarlo sopra la traversa:

«Parare un rigore non è nient'altro che frutto della giusta lettura della postura di chi sta calciando. Non è solo una questione di tecnica, ma di attento studio con l'occhio dei movimenti del corpo del rigorista. Il ragazzo secondo me voleva tirarlo a sinistra e poi ha cambiato idea due secondi prima di calciare, un micromovimento finale che mi ha permesso di intuire. Per me è motivo di fierezza aver portato a casa il risultato con una squadra dimezzata, ora mi auguro che Petra torni disponibile, altrimenti mia moglie mi butta fuori casa», conclude ironicamente Lo Presti.

A conti fatti il rigore parato ha preservato l'imbattibilità e ha regalato tre punti importanti per il San Maurizio, che in caso opposto rischiava di tornare immischiato in una lotta salvezza non programmata ad inizio stagione.

Come detto quindi Roberto Lo Presti può considerarsi un vero e proprio guru del calcio di rigore. Legando la sua professione di "psicologo emozionale"* (che ricopre presso l'Istituto Montessori di San Maurizio Canavese) a quella di preparatore dei portieri (Prima Categoria, Under 17, Under 15 e Under 14), Lo Presti sta avviando un progetto di Academy che punta ad insegnare ai giovani portieri a sfruttare correttamente la propria mente ed ad applicarla al delicato ruolo che ricoprono.

Inoltre, da alcune settimane Lo Presti ha anche intrapreso l'incarico di allenatore della categoria Under 14 provinciale«Il mio profilo risultava valido per dedicarmi al 100% al San Maurizio e così ho detto subito sì al progetto. Secondo me c'è un divario importante con cinque squadre del campionato, con le altre ce la giochiamo. L'obiettivo è crescere i bambini in un ambiente positivo in una fase delicata della loro vita, motivare il singolo in modo deprogrammante per poi diventare gruppo tutti insieme. I risultati si vedono: i ragazzi ora scherzano, si divertono e mi seguono». E dopo due partite, malgrado le due sconfitte rimediate, la squadra sta già dunque vivendo una fase REM di serenità ritrovata.

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