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26 Settembre 2023
La premessa è semplice, riassumibile in modo schietto e conciso: il comitato provinciale di Asti va chiuso. L’ampliamento a 70 squadre di tutti i campionati regionali dall’Under 17 all’Under 14 ha portato ad un taglio a dir poco drastico sul calcio astigiano, che è passato dall’avere 4 categorie ad averne, al momento, solo una. Perché sì, non ci sono abbastanza squadre per fare Under 17 e Under 15 (in attesa dell’Under 14 provinciale, se ci sarà) e al comitato è rimasto solo la Terza Categoria e l’Under 19.
Al primo weekend di ripresa dell’attività quindi il comitato si presenta con 23 società iscritte ai propri campionati, dato che si fa però più critico se si pensa che di queste 23 squadre ben 10 (4 in Under 19, 6 in Terza Categoria) sono di fatto società di Torino. E allora, che senso ha tenere in piedi questo Comitato? Per mettere in piedi un girone di Terza, che conta comunque un girone molto ristretto di 11 squadre, si è dovuti ricorrere non solo ad aggregare le solite 4 società “collinari” (Cambiano, Santenese, San Giuseppe Riva e Duomo Chieri), ma anche prendere due società che giocano a Nichelino (a pochi chilometri da Torino, per intenderci) come Onnisport e Stupinigi. In Under 19 la situazione è poco migliore (San Giacomo Chieri, Santena 2014, Duomo Chieri e Cambiano) e la “contaminazione” dal chierese è sempre più marcata. E con il comitato di Alessandria che aumenta addirittura i gironi di Terza Categoria (e mantiene tutti i gironi di tutte le categorie) in provincia di Asti la situazione si fa sempre più ridotta all’osso. E allora l’idea del chiudere baracca e burattini sorge spontanea: le astigiane più vicine a Torino possono andare nel capoluogo, le altre invece possono traslocare ad Alessandria.
Perché il calcio in provincia sembra in crescita ad alti livelli (vedasi Asti, Pro Villafranca e San Domenico Savio), ma dal basso non c’è più voglia neanche di partire a fare attività.