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Le Total 90 e la rivoluzione di un intero brand: le star, le pubblicità e il ritorno nei negozi

Uno sguardo al passato per il futuro: dal ritorno delle iconiche scarpe di Nike, alla nostalgia di Adidas, Puma e Kappa

LUIS FIGO RINO GATTUSO

Gennaro Gattuso e Luis Figo alla presentazione delle T90 Laser nel 2007

"Nostalgia": «Stato d’animo corrispondente al desiderio pungente o al rimpianto malinconico di quanto è trascorso o lontano». Negli ultimi anni la si respira un po' dappertutto: nella musica, che ritorna ai suoi del passato, alla canzone d'autore e alla disco degli anni '90. Nel calcio, che si rifà ai campioni del passato - che di charme ne avevano da vendere - e che ripropone, in campo e nella vita - visto che le jersey sono diventate parte della cultura streetwear, vestendo anche chi al calcio non è interessato - lo stile degli anni iconici. Per conferma, chiedere alle squadre di Serie A: al Genoa, che ha riproposto con la 2025/2026 quel giallo iconico che Kappa aveva introdotto sulla home del Grifone nel 1999/00. Come Puma, con Milan e Parma: il Diavoletto sull'away - richiamo alla 1980/1981, con Collovati in campo - e le strisce gialloblù sulle maniche dei Crociati, che fanno molto Cannavaro. Come Adidas, che ha riproposto il logo "storico" dell'azienda su tante maglie, compresa quella della Roma - con tanto di "ASR" al posto della classica Lupa. E qualcuno dirà "nostalgia canaglia".

IL FENOMENO TOTAL 90

Chi rimane sotto tanti aspetti fuori dall'equazione è Nike. I kit rimangono "futuristici", anche se, in molti casi, più che guardare al futuro creano solo controversie - vedasi per conferma la risposta del pubblico e dei tifosi alla nuova home dell'Inter, nonostante l'idea "originale" di aver inserito il nome della squadra nelle bande verticali della maglietta - come anche lo stile di presentazione. Contenuti social più semplici, meno "nostalgia", più celebrità. Insomma, uno stile totalmente differente rispetto ai competitor? Si e no. Il passato è comunque un guilty pleasure per l'azienda di Bowerman e Knight, che nell'ultimo anno hanno rilanciato una sigla iconica. T90. Che cos'è? Forse la rappresentazione più forte dei primi anni 2000. Le scarpe, le maglie, i palloni, lo Swoosh accompagnato dal cerchio era ovunque. Era un'epoca, che l'azienda aveva in qualche modo cambiato. C'erano altri brand, ma Nike dominava. Perché la maggior parte degli idoli di quella generazione la vestiva, perché le pubblicità erano iconiche. The Mission: spot, ma forse è più adeguato cortometraggio, stile Matrix e Mission Impossible in cui star come Totti, Inzaghi, Davids e Thuram recuperano per conto di Van Gaal il pallone Geo Merlin, custodito da un gruppo di samurai robotici all'interno. The Secret Tournament, prima del Mondiale 2002: Eric Cantona organizza un torneo segreto - utilizzando per la competizione il pallone Scorpion - con otto squadre. Vince il terzetto Henry - Totti - Nakata, con la stella dell'Arsenal che salta sulla schiena del Pupone, insaccando di testa alle spalle di Roberto Carlos. 100 milioni di dollari di budget, un progetto immenso con tanto di sequel.

Total 90 però fa un passo ulteriore: entra nel mondo e diventa parte del "contesto urbano". Totti indossa le T90 con la maglia della Nazionale, Cannavaro le ha ai piedi mentre Caressa e Bergomi urlano a Berlino. Dinho, Ronaldo, Luis Figo, Henry, Gattuso. Se pensi a un tuo idolo dell'infanzia, molto probabilmente avrà indossato quelle scarpe. Ma poi si allarga a tutto: diventa una questione di palloni, di maglie dei Club e della Nazionale. Inter, Arsenal, PSG, ma anche Paesi Bassi, Brasile e Portogallo. Figo che sfida Roberto Carlos nel tunnel prima dell'ingresso in campo - ancora una volta, gli spot dell'azienda americana fanno scuola - Wayne Rooney che con le giallo-nere colpisce la telecamera dopo averci disegnato un bersaglio. Dal calcio, alla città: la vending machine Play to Win alla Sungei Wang Plaza di Kuala Lampur, in Malesia, la BMW schiacciata proprio da una palla biancorossa parcheggiata davanti a un centro commerciale in Thailandia. Muri spaccati da palloni la propria firma messa negli angoli delle Capitali mondiali.

T90 ha ridefinito la storia, fino grosso modo al 2013. Nike manda in pensione il brand per oltre dieci anni. In cui l'azienda si affida ad altro: Tiempo, Mercurial, come HyperVenom e Magista. Che vestono fenomeni, ma che non sono come le Total 90. Non sono, almeno nella sua iconografia, rivoluzione: che non puoi fermare, che puoi solo guardare mentre tutto accade. Perché il mito non ti abbandona mai: lo ritrovi ovunque. Su Instagram, con una storia di Vinicius Jr. che mostra la sua collezione. Negli eventi dei brand: della stessa Nike, che al Cactus Colosseum a Las Vegas - insieme a Travis Scott - ritrova le vibes del Secret Tournament: stessi campioni, stesso ambiente, stesse scarpe. Luis Figo e Edgar Davids si presentano con ai piedi proprio loro. Aspettando il 1° marzo 2025: rieccole, negli store di tutto il mondo. inizialmente soli tre colorazioni e solo lifestyle. Il ritorno del leggenda. E chissà che non possano ritornare anche sui campi da calcio. 

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