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Calcio e Salute

Gli infortuni nel calcio: il dolore all’anca, la migliore cura è nella (difficile) diagnosi

La vera sfida per il medico è identificare il conflitto femora acetabolare (FAI) fra le 72 possibili cause di dolore

Calcio e infortuni - Rubrica a cura di Isokinetic Torino

Calcio e infortuni - Rubrica a cura di Isokinetic Torino

Gli infortuni sportivi dell'anca e dell'inguine sono poco frequenti rappresentando meno del 10% degli infortuni agli arti inferiori. A dispetto della bassa incidenza però, il dolore all'anca e all'inguine impegnano il Medico in difficili sfide cliniche e diagnostiche dovute alla complessa anatomia e biomeccanica di questa regione. Si pensi che durante le comuni attività quotidiane, come il jogging, i carichi sopportati dall'articolazione dell'anca sono fino a 8 volte il peso corporeo, carichi che aumentano in maniera esponenziale durante le competizioni atletiche.

Inoltre, il trattamento delle lesioni dell'anca e delle lesioni all'inguine frequentemente richiedono la partecipazione di diverse specialità mediche e chirurgiche, con un approccio multidisciplinare. Il ritardo nella diagnosi e nel trattamento di queste lesioni può causare la perdita di tempo nel ritorno allo sport agonistico e, potenzialmente può causare l'insorgenza precoce di alterazioni degenerative dell'articolazione come l'artrosi.

Una causa frequente e che merita attenzione è sicuramente il Conflitto Femoro-Acetabolare (o anche FAI che stà per Femoro-Acetabular Impingement) che è una malattia dell’anca dovuta alla non perfetta conformazione dei suoi capi articolari. La testa del femore normale ha una conformazione sferica che si articola in una coppa (acetabolo) senza creare frizioni e contatti (conflitti).

In presenza di un’alterata conformazione, durante il movimento della coscia si crea attrito  tra femore e acetabolo, con conseguente danneggiamento di una guarnizione (labbro acetabolare) che circonda il margine libero dell’acetabolo  e comparsa di  dolore, impotenza funzionale e progressiva degenerazione della cartilagine che nel tempo può portare all’artrosi. Da un recente articolo pubblicato sul British Journal of Sports Medecine è emerso che la causa principale del conflitto femoro-acetabolare è l’attività sportiva in eccesso durante la pubertà, in particolare tra i 14-17 anni per i ragazzi e tra i 13-16 anni per le ragazze, periodo nel quale il corpo è ancora in fase di sviluppo. Oltre alla causa sportiva si ipotizza che abbiano un ruolo determinante anche i fattori ereditidari.

Dal punto di vista epidemiologico il conflitto femoro acetabolare è piuttosto frequente nel calcio: si stima che sia presente in circa il 72% dei giocatori di sesso maschile e nel 50% delle giocatrici di sesso femminile, ma che sia sintomatico solo in una percentuale molto minore. Quando sintomatico, è una delle principali cause di dolore in sede inguinale.

In generale il dolore inguinale è un problema molto comune degli atleti. Le cause possono essere molteplici e la diagnosi spesso è difficile: problemi muscolari, tendiniti, neuropatie, infiammazioni di borse, infezioni, fratture traumatiche o da stress, lacerazioni di fasce addominali e/o ernie inguinali, patologie ginecologiche, patologie dell’articolazione dell’anca tra cui come spesso accade negli sportivi, l'anca a scatto e la borsite trocanterica. Spesso i sintomi si manifestano tardivamente anche per l’instaurarsi di meccanismi di compenso che consentono di sopperire alla limitazione del movimento dell’articolazione dell’anca con conseguente sovraccarico del tratto lombare della colonna vertebrale.

Per tale ragione, parlando di conflitto femoro-acetabolare, in realtà si preferisce definirlo come un problema del cingolo lombo-pelvico. La cura e la prevenzione passa attraverso una diagnosi precoce,una corretta strategia terapeutica che in alcuni cosi può essere anche chirurgica e un’attenta analisi della gestualità sport specifica. La vera sfida per il medico è identificare il conflitto femoro-acetabolare fra le 72 cause di dolore inguinale presenti nella letteratura scientifica.


Il Dr. Luca Tomaello si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma nel 2000 e si è specializzato, a pieni voti con lode, nel 2005 in Medicina Fisica e Riabilitazione. È autore di pubblicazioni scientifiche riguardanti patologie del rachide e del ginocchio. Nel 2000 è stato medico sociale della squadra di baseball serie A1 "Cantine Ceci", a Parma. Nel 2005 ha collaborato con il centro ISICO di Milano, specializzato nelle patologie della colonna vertebrale. Dal 2005 è medico del Centro di Riabilitazione per lo Sport Isokinetic di Torino e dal 2006 ne è il Direttore Sanitario. Dal 2010 al 2016 è stato consulente medico fisiatra della squadra Juventus F.C. Dal 2012 al 2014 è stato Consigliere del Comitato Sport SIGASCOT. Dal 2020 Consigliere del comitato Riabilitazione SIAGASCOT.

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