La città delle donne
06 Maggio 2024
Gli interventi in materia di sensibilizzazione inerenti il contrasto alle discriminazioni di genere continuano ad essere sempre un tema centrale. Il problema è noto ed ha un'elevata incisività sulla quotidianità sociale a discapito della qualità di vita delle persone destinatarie di azioni discriminati. Del problema, se ne parla spesso, alcune volte è maggiormente ricorrente in occasione di situazioni non solo discriminanti ma che purtroppo portano anche ad agiti violenti tra cui disabilità e morte. E' paradossale pensare che nonostante i molti progressi ed il benessere sociale raggiunto grazie alla tecnologia ed alle scoperte in tutti gli ambiti laddove la ricerca ha fatto passi da giganti fornendo informazioni che hanno consentito di raggiungere uno standard qualitativo di tutto rispetto.
Eppure il problema delle azioni discriminanti e le conseguenti violenze agite continuano ad essere fonte di malessere comune. Le forme di discriminazioni spaziano a partire dal contesto dell'etnia all'appartenenza, dallo status sociale a quello culturale, dalla ricchezza ostentata alla povertà e a volte, l'elemento scatenante è solo questione di cultura, di mancanza di rispetto dell'altro. L'accettazione dell'altro nel suo essere, con i suoi pregi ed i suoi difetti appare di difficile attuazione eppure se ci riflettiamo bene è proprio la “diversità” che rende speciali, peccato che invece della diversità ne facciamo elemento di discriminazione.
Da alcune ricerche multidisciplinari è emerso che una donna su tre, nel corso della propria vita subisce violenze ma questo è solo il dato emerso, la punta dell'iceberg purtroppo, nel sommerso (taciuto) le situazioni di criticità e di agiti discriminanti e di violenza sono molto di più. Molto viene taciuto per paura di subire ancora, altre volte per il timore di essere alla gogna mediatica, altre volte si è incapaci o non si sa chiedere aiuto. Si perde la fiducia nelle istituzioni, nel mondo sociale all'interno del quale si vive ma la cosa peggiore è quando non si racconta e si tiene nascosto poiché il timore di non essere credute/o è ancor più forte del subito.
Essere sottoposti a giudizio, non sempre è un atto concreto e coerente, laddove l'empatia potrebbe essere l'elemento di trade-union tra il vissuto (subito) e la ripresa (resilienza, capacità di trasformare ed andare oltre anche se con un adattamento emotivo comportamentale faticoso), in quanto si viene sottoposti a valutazioni che nulla hanno a che vedere con il giudizio autentico (coerente), la fa da padrone il “pregiudizio”, trasformando l'evento in sentenza. Questo non aiuta chi già in difficoltà con sé stesso non riesce a fidarsi e ad affidarsi, ed ecco allora che la scelta cade sul tacere (silenzio assoluto, nulla è successo, è meglio non parlarne). Il non essere creduti o essere sottoposto a processi morali mette in profonda criticità il valore esistenziale, alla lunga, il permanere della situazione porta alla sfiducia di sé stessi, alla perdita di dignità ed all'autocolpevolizzazione la cui conseguenza è delle peggiori: senso di fallimento e di inutilità si instaurano nella mente di chi è soggetto a svalutazioni, discriminazioni e quant'altro di conseguenza.
L'Associazione La Città delle Donne APS, opera sul Territorio della Città Metropolitana di Torino, da qualche mese ha esteso i suoi confini operativi sull'intera Regione Piemonte. Tra i propositi, l'accoglienza, l'ascolto e l'intervento di sostegno sono le tre variabili sulle quali ha costruito i fondamenti della propria Mission. Un nutrito gruppo di Volontari la cui professionalità copre diversi ambiti necessari all'intervento, opera sinergicamente ed in rete con altre realtà al fine di concorrere a contenere il fenomeno delle discriminazioni e delle violenze.
A tal proposito, sicuri del fatto che l'informazione e la divulgazione delle azioni sul territorio siano fonte di “sensibilizzazione” orientata a far emergere le discriminazioni per poterle contenere e concorrere ad eliminarle, ha organizzato per venerdì 10 Maggio 2024 ore 21.00 (ingresso al pubblico dalle ore 20.30 alle ore 20.55) al Teatro Superga, di Via Superga, 44 Nichelino, il terzo evento dal titolo “Armonie in Musica, alla ricerca dell'equilibrio contro le discriminazioni di genere”.
Per l'occasione, si esibirà l'Orchestra Filarmonica di Bosconero (circa 50 i Musici che saliranno sul palco). All'evento prenderà parte anche l'Artista Musicale Rino Dimopoli già Delirium (Sanremo 1972 – famosissimo brano musicale: Jesahel). La partecipazione da parte del pubblico consentirà all'Associazione di dar vita ad una raccolta fondi finalizzata ad azioni pro-sociali tra cui delle borse di studio per studenti meritevoli che oltre a conseguire il titolo di studio con il massimo punteggio sono significativamente risultati essere orientati al mondo del volontariato.
L'importo del biglietto che è da intendersi come un contributo di sostegno, è stato fissato ad una cifra simbolica di € 10,00. Potrà essere oggetto di acquisto in diversi modi: presentandosi direttamente al botteghino del Teatro dalle ore 20.30 (orario di accesso al pubblico sino ad esaurimento posti) oppure a mezzo bonifico bancario IBAN IT49M0883301002000190191719 (intestato alla Città delle Donne APS), o attraverso il QR Code Satispay presente sulla locandina.