Politica sportiva
14 Dicembre 2024
I Delegati Assembleari della Lombardia
Un punto di partenza lodevole, un gruppo di Delegati Assembleari (quelli della Lombardia) decisi a fare il bene delle società. La lettera che pubblichiamo è condivisibile al cento per cento, si chiede, in parole povere, che il voto delle società torni a contare e che la si smetta di chiedere deleghe in bianco. Anche perché il tempo ha dimostrato (vedi legge dello sport) che per le società i vertici non hanno fatto nulla, hanno semplicemente usato il consenso per un loro tornaconto, per un valzer di poltrone dopo l'altro. Ma le società vogliono veramente essere salvate? Le società, e quindi i presidenti, hanno capito che il calcio è sull'orlo del precipizio? Oppure credono che siamo fermi al 1970? Hanno compreso che il vincolo non esiste più ma in contropartita non hanno ottenuto nulla, che i calciatori e gli allenatori sono dei dipendenti e che si devono anche fare i versamenti contributivi, ma in cambio non hanno ottenuto nulla, lo hanno capito? Pare di no. E se non lo hanno capito forse non vogliono essere salvate queste società, vogliono finire tutte i malora, e la strada è questa.
Il 14 settembre ci è stato conferito un mandato specifico da una maggioranza schiacciante delle società lombarde. Questo mandato ci è stato conferito per i prossimi quattro anni ed intendiamo mantenere fede ad ogni punto per il quale siamo stati eletti: IL CAMBIAMENTO.
Abbiamo rappresentato al Presidente Abete nell’assemblea del 4 novembre attraverso l’astensione su una norma marginale, che la Lombardia vuole essere informata anzi tempo sui contenuti per cui è chiamata ad esprimersi. Non può più funzionare una Lega Nazionale Dilettanti che chiede un voto fiduciario senza condividere contenuti e proposte. Abbiamo chiesto incontrando direttamente i sub commissari, il giorno 5 dicembre, che la Lombardia vada al voto a gennaio. La Lombardia deve avere la doverosa possibilità, prima dell’elezione del Presidente Figc, di portare le proprie istanze che sono di vitale importanza per la sopravvivenza del calcio dilettantistico. Il mandato che ci è stato conferito, intendiamo svolgerlo con serietà e rispetto della fiducia conferita. I quattro temi fondamentali: revisione di un impianto normativo che possa generare un sistema di vincolo e di premialità sostenibile per i dilettanti, l’istituzione di un tavolo di lavoro concreto mirato a proteggere i nostri settori giovanili dalle politiche di saccheggio gratuito dei professionisti, la revisione degli accordi collettivi con punti a tutela delle società sportive e una richiesta di sanatoria degli adempimenti della Riforma dello sport e, non ultimo, l’istituzione di un tavolo di lavoro immediato per la trattazione delle modalità di concessione degli impianti sportivi.
Domani (martedì 17 dicembre) assisteremo alla designazione del Sig. Pedrazzini quale Consigliere Federale. Nessun contenuto dibattuto insieme, nessuna condivisione preventiva delle istanze di cui si dovrebbe fare portavoce. Nessuna discussione sulle intenzioni del proprio mandato e nessuna spiegazione delle motivazioni che hanno postato a questa scelta.
Se il calcio vuole ripartire e lo vuole fare veramente, deve invertire questo modo di gestione. Deve andare al voto CONSAPEVOLE delle idee e dei programmi. Cosa rappresenta il voto oggi? Chi votiamo? Quale mandato conferiamo? Con quali idee? Il ruolo di Consigliere Federale è incompatibile con quello di Presidente del Comitato Regionale, quindi si ricandiderà a Presidente del CR dimettendosi subito da Consigliere Federale?
Le società MERITANO UN RISPETTO DIVERSO. Siamo stati eletti per rappresentarLe, nella stima per gli organi nazionali Lnd, il nostro mandato sarà sempre e solo caratterizzato da riportare le società al centro.
Il 14 settembre è iniziato un percorso di inversione di rotta, di cambiamento di logiche. Il 18 dicembre abbiamo chiesto di poterci confrontare con il Presidente attualmente unico candidato Figc perché vogliamo che la Lombardia sia ascoltata e vengano attenzionati i punti vitali, urgenti e necessari per le società da noi rappresentate.
Firmato: Paolo Accoto, Andrea Biffi, Luigi Buraschi, Simona Colombo, Luigi Cairoli, Fabio Ratti, Alessandro Lauriello, Stefano Tassis, Attilio Amerigo Morelli, Vincenzino Pigliafreddo, Francesco Santagostino, Sandra Treccani, Andrea Prandini, Luigino Tosello, Martino Vaona.
Tutto vero, però andrebbe usato il condizionale, e cioè le società meriterebbero un rispetto diverso ma il rispetto, queste società, non se lo sono conquistato, si sono invece guadagnati questi dirigenti che da anni non fanno nulla per loro. Qualche pacca sulle spalle, qualche sussurro in politichese, ma il risultato è un disastro. Il calcio era l'ultimo sport capace di coniugare integrazione e agonismo, periferia e ceto sociale abbiente, sostituire le funzioni che un tempo erano demandate alla scuola e in particolare all'educazione fisica, ma soprattutto gioia per chi lo pratica. Sicuramente per questo ultimo aspetto vale ancora, per tutto il resto il declino è già iniziato da un po' e la legge dello sport non ha fatto altro che velocizzarne la decadenza. Quindi, cari delegati, il vostro spirito è lodevole, ma le società non vi meritano, le società si meritano questa classe dirigente abile a conquistare il consenso e poi non fare nulla.