Per la sua bravura nello scrivere, invidio Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport e del Guerin Sportivo. Una sua frase mi ha dato il coraggio di scrivere una mia personale critica su di lui. Egli sostiene che una delle ricchezze del suo mestiere sono gli incontri, talvolta anche gli scontri, e di avere il privilegio di poter scrivere di qualcosa o di qualcuno che si conosce. Perfetto, mi avventuro.
Il mio non vuole essere uno scontro, ma come suo lettore affezionato un incontro per una riflessione su un personaggio che mi coinvolge quotidianamente con i suoi editoriali. Un direttore di due giornali sportivi così conosciuti, non può partecipare a dibattiti calcistici duellando con opinionisti, ex calciatori, o mestieranti della rissa, prendersi del “coglione” in una diatriba da bar con FabrizioRavanelli, ex calciatore importante del calcio italiano, il quale con toni accesi lo zittisce dicendo: «Smettila di dire coglionerie, non sei un astro nascente, non hai mai dato un calcio ad un pallone». Al ché Zazzaroni barcolla, incassa il colpo basso, si difende balbettando: «Chi, chi, non ha mai dato un calcio ad...e qui viene salvato in corner dal conduttore vista la sua difficoltà nel rispondere. Non può direttore deludere me e tutti i suoi lettori facendo anche l'opinionista in TV e scontrarsi con chi come lei conosce solo il calcio teorico, e che solo dopo le partite, a risultati acquisiti, diventa uno di quei parlatori del nulla che con il sorrisino dei saputelli aspettano, scodinzolando la testa, di intervenire per dire tutto il contrario di quello che aveva appena sentito. Quelli come lei, sono dei professionisti nel sostenere qualsiasi teoria tattica, anche la più farlocca, a patto che la squadra di cui si parla abbia vinto. Lei direttore non dovrebbe sedersi a quella tavola rotonda della domenica sera, ”Pressing”, poichè i suoi lettori vogliono essere sicuri che quello che lei scrive sui giornali non venga capovolto da opinioni diverse dalle sue.
I vari Trevisani, Biasin, Sabatini, che come lei non si sono mai schierati su un campo di calcio davanti a spalti gremiti sentendo cantare l'inno della propria squadra. Loro, e lei compreso, pensate di sapere tutto, tanto da dare inizio ad ogni trasmissione ad una corrida con entrate a gamba tesa per dimostrare la vostra conoscenza del calcio a 360 gradi: fisico, tecnico, tattico, psicologico. Poi direttore, più rispetto per i grandi giocatori, non può scrivere «alla Juventus c'è stato un cadavere calcistico» riferendosi a Di Maria, bene ha fatto Cassano ad intervenire difendendo un grande fuoriclasse facendo presente che è una follia che tengano ancora certe persone a fare i direttori dei giornali, aggiungendo poi: «L’approssimazione di Zazzaroni rappresenta tutto ciò che c'è di sbagliato nel giornalismo sportivo. In Italia contano, purtroppo, amicizie varie, e leccaculismo». Bella botta direttore da parte di Cassano, il quale rivela: «Il direttore mi ha anche scritto dicendomi: “Non mi criticare per favore, ho sempre parlato bene di te”». Ahi, ahi, spero non sia vero, ma non ho letto da nessuna parte una sua smentita.
Direttore, ricordo un suo lontano scontro con Mourinho (Inter-Barcellona 0-0), ma con il suo arrivo a Roma lei rimedia scrivendo un libro su di lui definendolo un Number One. Sminuisce Yildiz, «È solo un giocatorino ininfluente nella Juve», lui lo ripaga subito facendo un gol alla Del Piero contro il PSV. strano però direttore che a lei non piaccia Yildiz, giocatore del calcio danzato negli spazi stretti, lei che forse è più competente di samba, cha cha cha, rumba, paso doble che di calcio, essendo lei giudice di una trasmissione di successo come “Ballando con le Stelle". Le veroniche o roulete alla Zidane di Yildiz - spiego meglio il gesto tecnico da lui “ballato”: si punta l'avversario, si ferma la sfera baciandola con l'avampiede destro, la si trascina di lato con una lieve pressione dell'avampiede sinistro compiendo insieme una rotazione del corpo verso destra, per poi fuggire spingendo la palla in avanti con il piede destro, (giocata chiamata tre tempi) - chiamiamolo pure “tango ballato”, come fa a non suscitare in lei ammirazione nei confronti di un futuro Del Piero? “Giocatorino”, con la sua paletta da giudice di Ballando con le Stelle, vuol dire voto 5. No, no, non lo condivido. Ecco perchè, direttore Zazzaroni, per concludere vorrei trasformarmi in un giudice anche io e valutare lei con la stessa paletta. Ci provo: invidia per come scrive, voto 9. Delusione per come gestisce la sua immagine nel football, voto 2.
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