Rafa Leão svela libro e retroscena: l'addio di Maldini tra sorpresa, ammirazione e un pizzico di mistero

E se vi dicessi che il calcio è solo una parte della storia di Rafael Leão? Vi sorprenderebbe scoprire che l'attaccante del Milan non è solo un calciatore, ma un amante della moda, della musica e un uomo di fede profonda? E se vi raccontassi che nel cuore di Leão c'è un vuoto lasciato dall'addio di un gigante del calcio come Paolo Maldini?

IL LIBRO "SMILE" E L'UNIVERSO DI LEÃO
Rafael Leão ha recentemente pubblicato il suo libro "Smile", una sorta di autobiografia in cui racconta non solo del suo percorso calcistico, dalle origini ad Almada, passando per lo Sporting, il Lille e infine l'arrivo al Milan, ma anche della sua vita fuori dal campo, delle sue passioni e della sua fede.

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MALDINI: UN SECONDO PADRE PER LEÃO?
Una figura come Maldini è indubbiamente stata fondamentale per Leão, ma non nel senso stretto di un "secondo padre". Leão spiega: "Le persone hanno questa ossessione, di cercare di identificare figure paterne per i calciatori giovani e attribuirgli qualità da guru. Maldini per me non è stato un secondo padre, ma senza di lui forse non sarei chi sono, e non avrei vinto uno scudetto."

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UN ELOGIO AL CALCIO ESTETICO DI MALDINI
Il rapporto tra Leão e Maldini è stato reso speciale non solo dal ruolo di Maldini come dirigente, ma anche dal suo stile di calcio. "Maldini mi diceva sempre che ero un calciatore bellissimo e che lui e suo padre erano degli esteti del calcio. Mi informai sulla sua storia, la sua famiglia, una vera aristocrazia calcistica," racconta Leão. Leão ci offre un ritratto intenso e personale di Maldini, che ci fa comprendere quanto sia stato importante per la sua crescita calcistica. Un addio che ha lasciato un segno, un mistero non ancora risolto, un rapporto che ha segnato la carriera di un giovane talento.