Cerca

La novità

Addio ai raccattapalle in Serie A: una rivoluzione tra tradizione e innovazione

La decisione della Massima serie, i calciatori faranno da soli, un po' come succede in Premier League

Addio ai raccattapalle in Serie A: una rivoluzione tra tradizione e innovazione

Gianluca Rocchi (il primo a sinistra) capo degli arbitri è stato chiaro: «Aumenteranno i cartellini»

Chi avrebbe mai pensato che una figura così iconica come quella del raccattapalle sarebbe scomparsa dai campi di Serie A? Eppure, è proprio ciò che accadrà a partire dalla nuova stagione. La Lega Calcio ha deciso di adottare una misura già in vigore in Premier League: i giocatori dovranno recuperare i palloni da soli, prelevandoli da appositi contenitori a forma di cono disposti intorno al campo. Una scelta che, secondo il designatore Gianluca Rocchi, punta a ridurre al minimo le pause e le perdite di tempo strategiche. Ma cosa significa realmente questa decisione per il nostro calcio?

LA NUOVA DISPOSIZIONE DEI PALLONI: UNA RIVOLUZIONE LOGISTICA
Sei palloni posizionati dal lato delle panchine e altri cinque dall'altro lato, a una distanza minima di 2,5 metri dalle linee di bordocampo. Questo è lo schema pensato per evitare che i raccattapalle “di casa” possano far perdere tempo alla squadra ospite, soprattutto nei minuti di recupero decisivi. Una novità che, per quanto possa sembrare rivoluzionaria, ha già trovato applicazione con successo nell'ultima finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta, conclusasi con la vittoria dei bianconeri.



UNA TRADIZIONE CHE SE NE VA: IL RACCATTAPALLE, UN SOGNO INFRANTO
Per molti giovani aspiranti calciatori, fare il raccattapalle era un sogno. Il contatto diretto con i campioni, l'emozione di essere a bordo campo, magari proprio durante una partita decisiva. Tutto questo, ora, sarà solo un ricordo. «Così eviteremo anche le perdite di tempo strategiche», ha spiegato Rocchi. Ma non possiamo non chiederci: non si perde anche un po' di magia?

NUOVE REGOLE, VECCHIE PASSIONI: IL CALCIO NON CAMBIA MAI
Le novità non finiscono qui. Gli arbitri hanno avvisato: tolleranza zero verso il gioco violento e i comportamenti razzisti. I cartellini gialli e rossi aumenteranno notevolmente, e con l'arbitro parleranno solo i capitani, pena l'ammonizione. Inoltre, dimentichiamoci l'ingresso in campo dei giocatori mano nella mano con i bambini con indosso le maglie delle due squadre pronte a sfidarsi. Un altro pezzo di tradizione che se ne va, ma la passione per il gioco rimane intatta.



LA PAROLA AGLI ESPERTI: COSA NE PENSANO I PROTAGONISTI?
Zlatan Ibrahimovic, noto per il suo carattere schietto, ha dichiarato: «Non sono una babysitter, i miei giocatori devono assumersi le responsabilità». Parole che risuonano come un monito per tutti coloro che scenderanno in campo nella prossima stagione. E se da un lato c'è chi vede in queste novità un'opportunità per rendere il gioco più fluido e dinamico, dall'altro c'è chi teme che si perda un po' dell'essenza stessa del calcio.

IL CONTO ALLA ROVESCIA È INIZIATO
Tanti cambiamenti, dunque, ma la passione rimane la stessa. Il conto alla rovescia per l'inizio di questa nuova scoppiettante stagione è già iniziato. E mentre ci prepariamo a vivere nuove emozioni, non possiamo fare a meno di chiederci: come cambierà il nostro modo di vivere il calcio senza i raccattapalle? Solo il tempo potrà dircelo, ma una cosa è certa: il calcio, con tutte le sue evoluzioni, rimane sempre il gioco più bello del mondo.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter