La conferma che il calcio è il territorio dei prodigi arriva direttamente dal girone A dell’Eccellenza, che ha incoronato regina assoluta la Virtus Verbania. Più forti di tutto e tutti. Al di là della retorica del cuore lanciato oltre l’ostacolo, il condottiero virtussino, Lucio Brando, e i suoi fedelissimi pretoriani in scarpini da football hanno saputo conquistare un epico successo. Una vittoria frutto del coraggio del fare e non del chiacchierare. Capitan Lionello e compagni hanno investito in loro stessi; all-in su un gruppo granitico che si è cementato, quando si è trovato zavorrato da problemi societari fuori dal campo e a meno dieci dalBorgaro capolista dentro il rettangolo di gioco. Il direttore sportivo, Daniele Massoni, e l’allenatore Lucio Brando hanno scritto una bellissima pagina di calcio dilettantistico, partendo da zero e applicandosi duramente. Il metodo “Virtus” è il vero must di questo torneo. La favolosa remuntada con le decisive sette vittorie di fila nelle ultime sette sfide di campionato ha reso memorabile l’annata. Una rincorsa con sorpasso realizzata da un team d’acciaio, disposto a sfibrarsi due volte, per vincere prima sui propri limiti e poi sugli avversari (a volte trovati anche tra le mura amiche). Nella formazione biancocerchiata ogni giocatore ha un profilo, tutti insieme invece mostrano un identico respiro. Alla fine la differenza l’ha fatta la feroce volontà di Incontri e soci nell’assecondare i dettami tattici, a volte quasi ossessivi, di chi come Lucio Brando ha dato anima e vita a questa “creatura” calcistica e l’ha spinta verso l’impossibile. Tutto il resto non è noia, ma è il coraggio di crederci sempre mostrato da Borgaro e Stresa. Una qualità dosata, costruita ed alimentata, giocando anche piuttosto bene a pallone, sia dai gialloblù (splendidi secondi nell’anno del loro cinquantenario) che dai blues. L’undici di Boldini è partito come cenerentola neo-promossa e ha saputo trasformarsi giornata dopo giornata in una principessa invitata con merito al gran ballo dei playoff. Maturità raggiunta per l’Orizzonti United, che con sessanta (punti) e lode si è guadagnato sul campo la vetrina della post season. Annus mirabilis pure per l’Alpignano, capace di strappare con una ripresa monstre la Coppa di categoria dalle mani della corazzata Casale. Il risultato rende giustizia a coloro che più e meglio l’hanno inseguito. Non importa come: a spallate, a mischie, a sciabolate. Lo sa bene il Valle d’Aoste, che, alla faccia dei punti di penalizzazione e delle assenze societarie, ha raggiunto una pazzesca salvezza al fotofinish ai danni del Santhià. I granata, le canavesane Volpiano e Ivrea Banchette e l’Omegna
sono i cuori in inverno della stagione 2015/16.
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