Se pensi alla Serie D come a un pianeta tutto scarpate, gomiti, polmoni e giù la testa, non hai visto Mario Chessa. Se pensi al numero 7 e ti vengono in mente le ali di una volta alla Pierino Fanna, non hai visto Mario Chessa. Se ancora pensi che un tipo mingherlino non possa emergere o segnare di testa, che Super Mario sia solo Balotelli o quello del Nintendo, che Inveruno sia un punto non ben precisato sulla cartina della Lombardia… Va beh, pensala come vuoi. Facci un salto però, ad Inveruno. E stupisciti: almeno per un quarto d’ora, vedrai una specie di extra terrestre.
Durante il riscaldamento mette giù di tacco, ripetutamente, lanci da una cinquantina di metri. Non a caso da ragazzino è stato adocchiato dal Milan, ha vissuto diciottenne la Serie C a Pavia, è stato all’Atalanta l’anno dopo, ancora in C nel 2013 alla Pergolettese. La continuità però… Qui il nodo. Ma per quei quindici minuti è una specie di extra terrestre.
Forgiato dal calcio dilettantistico, Mario. Sardo, a quindici anni preferisce allenarsi pur senza trovare spazio al Castelsardo in Serie D. I Giovanissimi fascia B nel Corsico del dg Ostinelli, legato al Milan. L'Eccellenza all'OltrepoVoghera diciassettenne. A Lecco in Serie D, con uno dei suoi mentori ossia Fiorenzo Roncari, incanta e si guadagna i playoff. E la Lega Pro. Sboccia?
No, non va. Alla Pro Sesto allora, voluto dallo stesso Roncari. Non va? Allora Inveruno, voluto dal suo ex ds a Lecco, Davide Raineri («il primo giocatore che ho preso in bluceleste»). E qui va, va. Mazzoleni è matto abbastanza da metterlo insieme a Broggini. E Gaeta. Morale: 65 gol, terzo attacco dietro solo a Piacenza e Lecco: 19 Gaeta, 13 Broggini, 7 lui. Si può far meglio. Lo si fa. Mazzoleni alza il baricentro, quattro partite in meno ma i gol diventano 71: Broggini (spostato centravanti) ne fa 18, lui 16, Bosio 11. Apperò.
Più dei gol, però, restano le giocate. Quelle da extra terrestre, quelle da un quarto d’ora. Devastanti. Prende e va. E’ un attimo, ti salta: piede educatissimo, passo corto, tu lì, lui già là. Fosse continuo… Non sarebbe qui. E’ diventato papà, ad Inveruno è rimasto per il terzo anno, nonostante si sussurrasse di Albinoleffe, Sudtirol. Nonostante la Giana un pensierino su di lui lo faccia sempre. Dunque ha messo le pantofole? Mah, chiedere a Varese: gol partita domenica scorsa. Chiedere a Chieri: gol due domeniche fa.
Può ancora far tutto, forse. O restare così com’è. Prevedere? Impossibile, proprio come prevedere ciò che farà in campo. Del resto, cosa puoi aspettarti da un extra terrestre? Di tutto.
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