Una stagione, quest’ultima di Promozione, che ci sta regalando tantissimi spunti sul campo, ma soprattutto fuori. Uno su tutti il complicato, complicatissimo rapporto che si instaura tra presidenza e guida tecnica, una dicotomia quasi ancestrale nel mondo del calcio, da sempre portatrice di umori contrastanti e battaglie infinite. Non è immune da questa legge Casazza, formazione bergamasca impegnata nel girone C, che in settimana ha visto l’avvicendarsi del tecnico Corrado Oldoni per Albino Maffioletti. Dati alla mano, nessuna grande sorpresa, la squadra in estate era stata dichiaratamente costruita per stare al vertice (Omar Torri ciliegina sulla torta) ma la classifica al momento non rispecchia assolutamente le premesse estive, nono posto e dodici lunghezze dal Telgate primo. Risultati negativi che portano all’esonero? Nì, perché "dopo lunedì ho detto ad Oldoni che avrebbe potuto anche perdere tutte le partite ma sarebbe rimasto alla guida della squadra - afferma il presidente Claudio Cambianica - ma alla mia decisione di far ritornare Patelli
al Brusaporto dal quale lo avevamo preso in prestito, con un effettivo risparmio di budget, ho ricevuto da Oldoni una chiamata che proprio non mi aspettavo, non di certo lusinghiera. Il giorno successivo l’ho sollevato dall’incarico". Il tecnico non entra nello specifico: "Incomprensioni con la società, poi sapevamo di non star facendo bene, però son state cambiate le carte in tavola…". E ancora il presidente: "Stavo cercando anche un paio di rinforzi nel caso fossero arrivati risultati in queste ultime uscite, è vero che sono troppo buono…". E allora spazio a Maffioletti, che da uomo navigato di calcio si è presentato da Cambianica chiedendo cosa volesse da lui: "Cosa gli ho risposto? Salvare la squadra ed evitare malumori, poi si vedrà…".
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