Quorum raggiunto nell’Assemblea Straordinaria Elettiva del Comitato Regionale Lombardia tenutosi in mattinata (sabato 23 dicembre) presso il Teatro «I Martinitt» di Milano. Giuseppe Baretti, presidente del Crl, è stato designato, dalle 441 (su 1.160) società presenti, candidato a Consigliere dell’Area Nord della LND. Presente il numero uno della LND Cosimo Sibilia, assente il presidente dimissionario della FIGC Carlo Tavecchio. «Data scomoda, ma il 13 gennaio è stata fissata l’Assemblea della Lnd, e non avevamo alternative - le parole di Giuseppe Baretti - In Lombardia siamo al giro di boa dei calendari. Nonostante la gratuità delle iscrizioni in Terza categoria, abbiamo perso 12 società. E questa è la conferma del valore dei settori giovanili, visto che per lo più chi molla ha solo la prima squadra». Numeri comunque sempre importanti: «Anche se abbiamo perso qualcosa sugli Allievi provinciali. Speriamo sia solo un problema della classe 2001, perchè se caliamo anche lì, stiamo freschi. Dovremo valutare meglio le cose con Roma, che ci mette sempre qualche lacciuolo, e alla fine il Csi può offrire qualcosa di diverso». Sottolineatura per i campi: «Per i sintetici siamo primi in Italia. Ci sono problemi sulle ri-omologazioni, ci sono problemi sulle deroghe: stiamo lottando, e sappiamo di avere l’appoggio del presidente (Sibilia, ndr). Stiamo cercando di venire incontro alle società in difficoltà, garantendo rateizzazioni, e in futuro sconti importanti». Senza dimenticare le assicurazioni: «Si dice che i due euro di sconto siano poca roba, ma se hai cento tesserati, è comunque un dato importante». E sabato 20 gennaio si parlerà di fuoriquota nei campionati di Eccellenza, Promozione e Prima categoria. E si arriva alla carica: «Ringrazio tutti i Comitati del Nord, partendo dal presidente del Piemonte Mussino, uno dei primi a sostenermi, visto che inizialmente non eravamo tutti compatti. Se il Nord è compatto, la LND ci deve ascoltare. Questo riconoscimento è un premio, non alla mia persona, ma alla Lombardia, che rappresenta 1.500 società. Anche se vado a Roma, sarà sempre un presidente di campo, porterò sempre avanti le problematiche delle società. State tranquilli». Tocca quindi a Cosimo Sibilia, Senatore della Repubblica e presidente della LND, che enuncia a cascata le varie azioni: «Ho cercato di intercettare le necessità che vengono dal territorio. Ringrazio Baretti per gli apprezzamenti del nostro lavoro. Partiamo dalle assicurazioni, che ha portato ad un risparmio di 1.700.000 euro a stagione, a identiche condizioni di polizza. Poi le spese arbitrali, altro risparmio di 1.800.000 euro. Quindi la gratuità di iscrizioni in Terza categoria, una vicinanza concreta a chi vuole iniziare un percorso nel nostro mondo». Vaga sottolineatura alle problematiche dei campi in sintetico: «Tutte le regioni hanno problemi. Soprattutto gli enti locali, che lo danno in gestione gratuita. Stiamo cercando dei sostegni». Si arriva quindi alla Politica Sportiva: «Io con Carlo Tavecchio ho sempre parlato con grande chiarezza, e grande amicizia. Vorremmo comunque la LND protagonista del futuro del calcio italiano. Abbiamo il 34% in Consiglio Federale, non basta ovviamente per la maggioranza. Abbiamo quindi bisogno di condividere con le altre componenti. Ho incontrato Tommasi e Gravina, che sono su posizioni non concilianti per un obiettivo comune». Si apre dunque il dialogo con Giuseppe Baretti: «E’ un presidente di qualità. Ma come in tutte le categorie, c’è chi è qualificato per un ruolo, e chi no. Noi abbiamo bisogno di tutti per raggiungere degli obiettivi. Tu rappresenterai il Nord, e avrai il compito di riammagliare quest’area per il bene delle società». Arriva il momento degli interventi societari, con in prima fila Sante Cornaggia, ex vicepresidente del Crl e presidente del Sancolombano: «Chiaramente siamo con Baretti, e vorrei che le gambe che tiene sotto il tavolo, ogni tanto le metta anche sopra. Ma sono qui per dire quello che penso sulle dimissioni di Carlo Tavecchio. Quando la politica entra nelle sport come fine di potere, diventa devastante. Sappiamo tutti qual è stata l’influenza di Giovanni Malagò su Cosimo Sibilia, e dove abbia portato questa strategia. Malagò non ama il calcio, basta vedere i tagli che sono stati sottratti a tutti, professionisti come dilettanti. Credo che sia giusto e rispettoso ricordare quel che ha fatto Carlo Tavecchio: legge 398, riconoscimento del contributo del 5 per mille alle società dilettantistiche (il mio Sancolombano ha ricevuto più di 50.000 euro dallo stato, ndr), cancellazione tassa pubblicità dal 2006, introduzione assicurazione obbligatoria, introduzione dell’informatica, poi Var, gol non gol, quarta squadra in Champions League. Tavecchio è stato anche politico, ma ha usato la politica per il nostro bene. Ognuno valuti quel che ha fatto, e come è stato sostituito». Tocca quindi, e infine, a Giuseppe Nicoli, Delegato Assembleare: «Ci piace ricordare i concetti espressi da Sibilia il giorno dell’elezione. Contatti colloquiali con le società e i tesserati. Quindi vogliamo pensare che la mancanza di risposta alla nostra proposta di incontro sia stato un incidente. Parlavamo di campi in erba artificiale, dei loro costi di costruzione e mantenimento. E’ vero che lei garantisce duemila sui quattromila e ottocento euro di costo, ma sono sempre soldi della LND. Vogliamo che il tutto costi duemila euro, punto». Senza dimenticare le strutture: «Che per molti società sono vecchie, e non possono essere pagate da società che già investono sulla crescita dei ragazzi. Le ribadiamo la puntualità con cui la Lombardia sostiene ogni pagamento». Tocca quindi a Sibilia rispondere: «In primo luogo rispondo a Cornaggia. I meriti di Tavecchio li sottoscrivo, ma già dopo la gara con la Svezia gli ribadii come fosse complicato sostenerlo se altre componenti si fossero defilate. Pressioni da Malagò? Con lui ho un rapporto personale, ma mi sono opposto ad ogni proposito di commissariamento. Quando ho dovuto schierarmi, l’ho fatto al fianco del calcio e della LND, e anche la politica l'ho sempre messa al servizio del calcio. Parlando della lettera cui si riferisce Giuseppe Nicoli, mi creda, non so di cosa stia parlando».
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