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Riforma dello Sport: il ‘testamento Tavecchio’ per salvare il mondo dei Dilettanti

Gli spunti, le proposte e le ipotesi di modifica dell'ormai imminente entrata in vigore, dall'1 luglio 2023, della Legge

Riforma dello Sport: il ‘testamento Tavecchio’ per salvare il mondo dei Dilettanti

Nell’assemblea Ordinaria Biennale del Comitato Regionale Lombardia del 13 gennaio 2023, un momento di grande confronto e proposta, di dibattito e ferma convinzione che non ci sia più tempo per rinviare e non affrontare le tematiche più ‘urgenti e pericolose’ che la nuova Legge di Riforma dello Sport rischia di minare alla base il movimento del calcio giovanile e dilettantistico. Un’assemblea nella quale il Comitato Regionale Lombardia, ha presentato e illustrato tutta una serie di proposte e analisi, sulle possibili e necessarie risposte e modifiche da apportare all’imminente entrata in vigore della Legge 36-2021 e la Riforma dello Sport.

Confronto avviato nel merito dal vice-presidente del CRL, Sergio Pedrazzini, che non ha esitato a definire la nuova Legge di Riforma come ‘una legge sbagliata’. E che necessita di modifiche profonde e urgenti, illustrate e prodotte proprio in assemblea davanti al presidente Lnd, Giancarlo Abete. Ad illustrare i pericoli e le criticità i consiglieri Mario Tavecchio e Dario Lo Bello.

«Il Decreto Milleproroghe ha spostato l’entrata in vigore della Legge di Riforma dello Sport al 1° luglio 2023, dando 6 mesi di tempo per affrontare le problematiche e le criticità. Cambiare la legge si può e si deve - ha sottolineato Mario Tavecchio nel suo esordio -. In discussione l’art.90 della Legge 282, che ha garantito sport dilettantistico stabilità e serenità di gestione, assomigliando molto alla riforma del terzo settore. Nei nostri statuti si dovrà infatti stabilire che l’attività sportiva sia stabile e permanente ma, mentre l’art.90 proteggeva da verifica sulla prevalenza dell’attività sportiva su quella commerciale, anche se il bar, ad esempio produce più entrate di quelle ‘istituzionali’ come le quote o altro, ora quel concetto viene minato. Perchè se in futuro le entrate istituzionali (quote ecc…) saranno inferiori a quelle del bar o altro (fatta eccezione per le sponsorizzazioni), ecco che si rientrerà nell’ambito commerciale con tutto ciò che ne deriva…».

«Altro aspetto delicatissimo quello dell’introduzione della figura del lavoratore sportivo o volontario. Le diverse soglie, i contributi previdenziali e le imposte dovute, rappresentano uno scoglio non indifferente. La nostra prima proposta è quella di unificare le diverse soglie a 10.000 euro ma preoccupa anche il fatto che tutte le comunicazioni dovranno essere fatte sul sito e sul registro digitale di Sport e Salute, auspicando che il registro sa ‘semplice’ nella sua operatività e accessibilità. Altrimenti sarebbe già quello un grande problema per le nostre società. Una Legge che porta poi altre incombenze e preoccupazioni in tema di ‘lavoratori sportivi’, con i necessari adempimenti anche in tema di sicurezza, DDR così come non sono chiari anche altri aspetti come le modalità di conservazione di alcuni dati come ad esempio le visite mediche e non solo».

E come è stato poi sottolineato e illustrato anche dal consigliere Dario Lo Bello, che ha illustrato nel merito tutte le proposte (che illustriamo di seguito), del CR Lombardia. Che ha ‘fatto il primo passo’, mettendo sul tavolo proposte su cui confrontarsi con le società, recepire suggerimenti per poi dare mandato ufficiale al CRL di portare alla Lnd proposte ufficiali.


Il Presidente della Lnd Giancarlo Abete: Ora è il tempo di correggere la legge. Entro marzo-aprile le proposte

Presente all’assemblea della Lombardia anche il Presidente della Lnd, Giancarlo Abete, che, dopo aver sentito le proposte del CR Lombardia ha sottolineato: «Da oggi e fino a marzo massimo aprile è il tempo per apportare modifiche e correzioni alla Legge sulla base delle proposte e segnalazioni che arriveranno». La Lombardia le ha messe ‘nero su bianco’, indicando anche i passi istituzionali necessari e doverosi al fine di portarle ad essere reali proposte e non solo ‘manifestazione d’intenti’. Adesso tocca alla Lnd e alla Figc metterle in atto.


L’ultima assemblea e l'ultimo messaggio 'politico': Se non ci si accorge di un problema, si è un problema...

Le parole di Carlo Tavecchio, eredità e ‘testamento politico-sportivo’ di un grande Dirigente

Dall’abolizione del vincolo e del premio di preparazione all’individuazione di norme transitorie. Dall’introduzione della figura del lavoratore sportivo fino alle novità burocratiche (vedi il registro telematico di Sport e Salute), il nuovo ‘carico’ di adempimenti economici e tributari con la messa in discussione dell’art. 90 della Legge 282 che aveva sempre ‘garantito’ e tutelato le associazioni sportive mettendole al riparo da incombenze e preoccupazioni di tipo ‘commerciale’ e fiscale. Sono stati questi i temi di discussione dell’assemblea nella quale il compianto Carlo Tavecchio, aveva ancora una volta dimostrato la sua lungimiranza e la sua combattività, presentandosi in assemblea non certo in condizioni fisiche ottimali. Intervento e parole che hanno confermato, ancora una volta, la sua competenza e determinazione, nel capire in anticipo i problemi e provare a risolverli concretamente.

Così, risuonano ancora le sue parole, ad esempio, in tema di efficientamento energetico davanti all’emergenza costi e rincari: «Se non ci si accorge del problema (riferito al ‘milione di docce’ e i consumi globali del mondo del calcio) e non si prova e trovare una soluzione, allora si è un problema». Parole che delineano la statura politica di Tavecchio che, nell’assemblea del 13 gennaio, insieme al Consiglio Direttivo del CR Lombardia, ha illustrato le proposte concrete di modifica di una Legge di Riforma dello Sport che rischia di minare alla base il mondo dell’attività dilettantistica e giovanile. Una sorta di ‘testamento Tavecchio’, investitura per tutti i vertici del nostro calcio, affinchè diano realmente risposte ad un mondo che, anche in assemblea tramite le testimonianze delle società presenti, ha ipotizzato scenari apocalittici se la legge entrerà in vigore senza modifiche necessarie alla sopravvivenza.


Il ‘testamento Tavecchio’ • Le proposte del Comitato Lombardia sui temi fondamentali

Vincolo, premi di formazione e contratto da lavoratore

La Riforma dello Sport e le modifiche necessarie al calcio dilettantistico per non ‘morire’ e trovarsi senza tutele



Abolizione del vincolo

La proposta: stabilire una diminuzione progressiva del vincolo

Chi ha firmato nel 2022-2023 sarà libero ‘solo’ dal 2027-2028

Art. 31 comma 1: abolizione prevista da luglio 2023 ma necessaria una normativa graduale

La proposta è prevedere, a seconda dell’anno in cui si è firmato il vincolo e tenendo sempre il limite dei 24 anni, una diminuzione progressiva: chi ha firmato ad esempio il vincolo nel 2022-2023, potrà liberarsi dal 2027-2028 e così via per le stagioni precedenti.


Premio formazione tecnica

Abolito il vincolo, sarà addio anche al premio di preparazione

La proposta: stabilire meccanismi per i premi di tesseramento

Necessario prevedere indennizzi alle società anche sulla base della definizione della Fifa

Altro tema fondamentale nella Legge di Riforma dello Sport, l’articolo 31 ai commi a) e b), nei quali viene stabilito che, in caso di stiupula di primo contratto di lavoro sportivo di un calciatore è fondamentale che le società che tesserano questi giocatori, riconoscano un premio alle società di base che lo hanno formato. Con l’abolizione del vincolo, viene cancellato anche il meccanismo del premio di preparazione. Proprio per questo, è necessario formulare una normativa che ‘sostituisca’ il premio di preparazione con un premio di formazione tecnica i cui meccanismi, valori e tabelle dovranno essere individuati. A fianco la proposta del CRL che prevede, per chi tessera un calciatore con contratto di lavoratore sportivo, indennizzi sulla base della categoria del club di destinazione, richiamando anche il regolamento Fifa sui trasferimenti dei calciatori, che stabilisce che ‘la formazione di un calciatore ha luogo tra i 12 e i 23 anni’. Senza vincolo e senza premio sarà la morte delle società che non avranno garanzie e tutele nella formazione.


Contratto o Volontario

Prevedere il premio di formazione tecnica quando: un calciatore firma il suo primo ‘contratto di lavoro’

Bisogna riconoscere ai club, un premio sulla base di tabelle e coefficienti


Il calciatore volontario

Bisogna prevedere un premio di tesseramento alle società

quando un calciatore ‘Volontario’ diventa ‘Dilettante’

I coefficienti di premio ai club per chi, tra i 18 e i 23 anni, firma per una prima squadra

Nel momento in cui un ‘calciatore volontario’ passa dal settore giovanile a una prima squadra, diventando ‘Dilettante’, fondamentale prevedere un premio di tesseramento alle società che lo hanno formato nei 5 anni precedenti.

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