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Serie D

L’allenatore esonerato al ‘main sponsor’: «Con me non si fa il padrone! Per lui parlano i fallimenti sportivi e le retrocessioni»

L’ex tecnico: «Risultati e pressione? Vivo di tensione e parlano i miei risultati di 30 anni di carriera e 600 panchine. Lui invece…»

L’allenatore esonerato al ‘main sponsor’: Con me non si fa il padrone! Per lui parlano i fallimenti sportivi e le retrocessioni

Quella che sembrava, era ed è, fino a questo momento, una stagione da applausi e serenità in casa Asti vive e ha vissuto giorni non proprio ‘semplici’. A fare da ‘detonatore’ ad un clima e un’annata apparentemente serena e spensierata, vista la posizione di classifica dei galletti che veleggiano fin dall’inizio nella parte ‘nobile’ della classifica, la decisione di esonerare il tecnico Riccardo Boschetto, che lo scorso anno - da subentrato a Montanarelli - aveva centrato la salvezza, che quest’anno stava conducendo una stagione più che positiva e che nell’anno solare, da febbraio 2022 a febbraio 2023 - fanno notare anche alcuni commenti ‘piccati’ sulla pagina Facebook del club - ha collezionato la bellezza di 60 punti… E senza avere una vera e propria Ferrari, colore rosso della maglietta a parte.


Un esonero figlio di equilibri interni venuti a mancare e che erano stati descritti dal consigliere e ‘main sponsor’ del club, Bruno Scavino, in questi termini: ««Campionato e risultati positivi? Dipende dagli obiettivi… A gennaio abbiamo inserito giocatori di categoria e livello superiore come Cozzari, ex Serie C, e preso due giocatori come Gomez e Giacchino di assoluto spessore. Evidente che l’abbiamo fatto per un obiettivo da raggiungere. Forse Boschetto ha sentito questa pressione e forse qualcosa ha cominciato a perdere di equilibrio all’interno. Avendo magari altre visioni, convinzioni e pensieri. Ecco che allora, dopo un po’ di tempo che ci stavamo pensando, abbiamo deciso per il cambio, avendo una parte di stagione per arrivare al nostro obiettivo e poi fare le valutazioni anche per il futuro».


Parole e riferimenti che però proprio l’ormai ex tecnico dell’Asti, Riccardo Boschetto, proprio non ha digerito. «Avevo deciso di non parlare affidando il mio saluto e ringraziamento attraverso una lettera pubblica - esordisce Riccardo Boschetto -. Davanti a certe affermazioni però, non posso non puntualizzare e precisare quanto affermato dal ‘main sponsor’». Che il ‘problema dell’esonero’ fosse riconducibile al rapporto tra il ‘main sponsor’ Bruno Scavino e il tecnico Boschetto, lo si era capito immediatamente dopo le parole dello stesso Scavino che proseguiva così: «Quando non c’è sintonia di vedute, da un po’ di tempo qualche equilibrio e risultati sono venuti a mancare rispetto a quello che è e deve essere il nostro obiettivo, abbiamo deciso di prendere questa decisione. Dolorosa per il bene che Boschetto ha fatto all’Asti ma a nostro avviso doverosa. Sarà poi il tempo a dire se sia stata quella giusta o sbagliata ma abbiamo la responsabilità di prendere delle decisioni per quello che pensiamo sia il meglio per l’Asti».

Indizio a cui si è poi aggiunta ‘la prova’ nelle parole, dette e non dette, nella lettera di saluto e congedo di Riccardo Boschetto, dove l’ex tecnico ringraziava tutti, ma proprio tutti, della società Asti, tranne proprio (e non a caso…) Scavino. Un modo ‘silenzioso’ di chiudere una parentesi splendida e amara nel suo epilogo che Boschetto aveva scelto per ‘non fare rumore’. Un silenzio rotto però, dalla volontà di precisare e puntualizzare proprio le parole di Scavino:

«Voglio solo dire al ‘main sponsor’ che con me non si fa il padrone! Forse lui è abituato ad avere intorno dei ‘bravi cagnolini’ ma con me non funziona così!. E con immenso dispiacere per quello che stavamo facendo e si era fatto in una piazza splendida come Asti, non ho potuto tacere davanti a certe situazioni che hanno poi determinato la decisione, legittima, di esonerarmi»

«Al ‘main sponsor’ però voglio solo rispondere in merito a due osservazioni fatte: quelle relative ai punti, i risultati e i grandi rinforzi di gennaio, e quelle sulla ‘presunta pressione’. A lui voglio solo dire che, dopo la gara con la Castanese, nel girone di ritorno avevamo fatto 3 punti in più rispetto all’andata, nonostante nelle prime giornate il calendario ci abbia messo di fronte squadre quasi tutte davanti a noi… Per quanto riguarda i grandi rinforzi di gennaio voglio solo sottolineare che, Cozzari a parte, Gomez e Giacchino (uno liberato ‘volentieri’ dal Derthona e l’altro ‘in fuga da Casale’, ndr) sono stati innesti a coprire e colmare lacune esistenti in attacco. L’infortunio di Virdis a inizio stagione e poi l’addio di Kerroumi ci avevano fatto disputare la prima parte di stagione praticamente senza attaccanti, il che avvalora ancora di più i risultati fatti. Basta guardare altre squadre con nomi importanti dove siano in classifica… Poi la parte della pressione proprio non la digerisco…». Riccardo Boschetto che conclude:

«Al ‘main sponsor’ voglio solo ricordare che io vivo e ho sempre vissuto, in panchina da allenatore e anche nella mia vita privata e lavorativa, sotto grandi pressioni e vivo di tensione. Altro che non saper gestirla… La compattezza della squadra testimonia il lavoro fatto, altro che parole… Per me parlano i fatti, le mie 600 panchine, i 30 anni di carriera e i risultati ottenuti: dai campionati vinti a coppe Italia per non contare salvezze miracolose come a Pinerolo, Piobesi, Saluzzo… Chi dice certe cose invece può solo vantare fallimenti sportivi e retrocessioni. Non discuto la scelta legittima di mandarmi via dopo il ‘confronto’ avuto nel post-gara con la Castanese, ma non accetto che si dicano certe cose e delle bugie».


Parole puntuali e precise che descrivono il clima che ormai si era creato tra Boschetto, il ‘main sponsor’ Bruno Scavino con intorno squadra e società che rischiavano e rischiano di creare crepe insidiose. In un contesto che però, appare ‘meno ‘idilliaco’ di quanto sembri e appaia all’esterno. Con altri e diversi indizi che, messi insieme, rischiano di rappresentare il più grosso punto di domanda per il presente e per il futuro dell’Asti. Riprendendo proprio le parole di Scavino nelle quali sottolineava che «da un po’ di tempo la sintonia era venuta a mancare…». Come in occasione del successo casalingo eroico contro la corazzata Sanremese (vittoria 2-1 a tempo scaduto per i galletti), non fosse stata nemmeno salutata con un complimento alla squadra…


Un ‘distacco’ con lo spogliatoio sottovalutato nell’addio di Kerroumi, fino a quel momento tra i più positivi dell’Asti, che sembra dovuto a motivi interni e impegni non mantenuti proprio da parte del club. E in un momento difficile e delicato come questo, ecco che ‘spuntano’ altri indizi di una situazione non proprio serena in casa biancorossa. Leggendo anche e soltanto i commenti sulla pagina Facebook del club: «Questo è il calcio che tu faccia bene o male non è importante , ci sono sempre altri fattori a decidere, è vergognoso ma è così. Boschetto ha preso una squadra in zona retrocessione, l’anno scorso e l’ha portata al 7 posto… non credo che potesse fare di meglio con una squadra che da Luglio a Dicembre ha giocato senza un vero attaccante e soprattutto facendo crescere tutti i giovani della rosa ». «Brutta mentalità e soprattutto perdente quella di mandare via chi non la pensa come il padrone. Mah….. Comunque per me ha fatto ottimi risultati. Grazie Mister». «In questo ambiente quando si dicono le cose che si pensano si è scomodi, una delle poche persone “Vere”, grande Riccardo ad Asti dovrebbero farti una statua, top». «Per esonerare un tecnico che va bene nonostante la rosa mediocre…..». Perchè a fronte degli investimenti e acquisti sbandierati, potrebbero emergere e sorgere altre ‘problematiche’ non tecniche da qui a fine stagione per il club biancorosso, all’interno di uno spogliatoio fin qui rimasto compatto e coeso ma che, dopo la decisione di allontanare Boschetto, toccherà al sostituto Christian Cisiano non far esplodere nell’attesa che al più presto tutto possa regolarizzarsi…

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