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Coppa Lombardia

Un portiere versione Superman, il fantasista la decide con una magia: le pagelle della finale di Coppa

Il bomber sbaglia il rigore del pareggio, il metronomo segna quello che chiude i giochi

Capelli Club Milano

COPPA LOMBARDIA CLUB MILANO • Filippo Capelli, capitano del Club Milano sconfitto in finale con la Cisanese

Al termine di una finale al cardiopalma, la Cisanese di Stefano Passoni conquista la Coppa Lombardia con un 3-1 sul Club Milano. Dopo il vantaggio iniziale dei biancorossi siglato da Campana, le reti di Bugini e Privitera prima dell'intervallo indirizzano la sfida verso la squadra di Bergamo. Nel secondo tempo, però, a decidere la sfida è Comi che - nel giro di 10 minuti - si inventa due salvataggi miracolosi e para il rigore del potenziale pareggio calciato da Ponzi. Successo, dunque, per i bergamaschi, che riscattano la sconfitta nella finale dello scorso anno contro la Calvairate.

CLUB MILANO

Gennarelli 6 Il gol di Bugini è imparabile, non respinge invece perfettamente sul tiro di Riu, ribadito in rete da Privitera.
D'Aviero 6 Si addormenta in occasione della rete di Privitera, che si ritrova totalmente smarcato sulla ribattuta di Gennarelli e insacca in rete. Da un suo presunto tocco di mano nasce il rigore di Riu che chiude i giochi.

Priori 7 La rete del vantaggio arriva da una sua sgroppata imperiosa, che inizia al limite della sua area e si conclude in prossimità di quella avversaria. Dalle sue parti bazzica un cliente complicatissimo come Bugini, che lui riesce a tamponare in più occasioni. (40' st Gasparetto sv).
Capelli 6.5 Roccioso. Sempre attento, riesce a coprire anche laddove i suoi compagni non riescono ad arrivare.
Facchini 7 Provvidenziale nel respingere i tentativi dei ragazzi in maglia nera, preciso nel giocare d'anticipo, e - occasionalmente - prova a sganciarsi in avanti per creare la superiorità numerica.
Papa 6.5 Va vicino al gol con una sassata dai 30 metri, poi è provvidenziale nello sventare un pallone sulla linea di porta dopo una mischia nella sua area di rigore. (46' st Esposito sv).
D'Apolito 6 Non si vede molto, se non quando - nei primi minuti del secondo tempo - da un suo velo illuminante nasce l'azione su cui, poi, Papa sfiora il gol. (30' st Oliva sv).
Quisini 6.5 Si accende nella ripresa, nel giro di due minuti prima serve Minelli, che impegna Comi, poi trova un miracolo del portiere avversario su una deviazione in area piccola.
Ponzi 6.5 Fa tutto il lavoro sporco che si può richiedere a un centravanti moderno, gioca spalle alla porta e lo fa in maniera efficace. Sfiora il gol con un tiro dal limite dell'area che trova il volo di Comi. Nel secondo tempo si guadagna il rigore che può portare al pareggio, ma si fa ipnotizzare da Comi sul dischetto.
Minelli 6.5 Rapido nello sgusciare via tra le linee eludendo la pressione avversaria, crea la superiorità numerica, trovando i compagni in posizioni interessanti del campo. (46' st Sara sv).
Campana 7.5 La sblocca lui con un sinistro beffardo dal limite dell'area. Oltre a garantire qualità tra le linee, si fa sentire anche quando c'è da andare a recuperare il pallone. (34' st Mylnykov sv)
All. Gandini 6.5 L'approccio è perfetto. Il Club passa in vantaggio e dimostra di poter meritare tranquillamente la vittoria finale. Il secondo tempo è quasi interamente a tinte biancorosse e l'unica cosa che impedisce ai suoi di portare il match ai supplementari è un Comi monumentale.

L'undici schierato da Gandini

CISANESE

Comi 9 L'uomo del match e l'unico superstite della sconfitta in finale dello scorso anno. Sul gol di Campana non può fare nulla e - sul 2-1 - diventa assoluto protagonista prima con tre grandi interventi su Ponzi, Minelli e Quisini, poi, a un quarto d'ora dalla fine, parando il calcio di rigore guadagnato e calciato dal numero nove avversario.
Panzeri 6.5 Soffre un po' la presenza di Minelli e Ponzi quando si allargano dalla sua parte, ma quando si sgancia in avanti è sempre pericoloso. (31' st Castoldi sv).
Invernizzi 6.5 La sua velocità lo rende sempre una grande minaccia quando si sovrappone, con Bugini compone un tandem difficilmente arginabile dalla catena di destra avversaria.
21' st Bonaiti 6.5 Subito decisivo, quando chiude su un lancio per D'Apolito che avrebbe visto il numero 7 del Club a tu per tu con Comi.
Riu 7.5 Ci mette un po' ad entrare nel match, ma quando lo fa è lui a dettare i ritmi. Propizia il secondo gol con una sassata dal limite dell'area che Gennarelli non riesce a sventare in maniera efficace. Chiude i conti segnando il rigore del 3-1.
Sottocornola 7 Prestazione dominante per il centrale di Passoni. Fa valere la superiorità fisica e atletica nell'andare in anticipo sui giocatori del reparto avanzato del Club, annullandoli. Causa il rigore intervenendo da dietro su Ponzi, ma è un neo - ininfluente sul risultato finale - in una partita pressoché perfetta.
Valsecchi L. 6.5 Anche lui è sempre preciso quando viene chiamato in causa, soffre un po' di più i movimenti degli attaccanti del Club Milano, ma si disimpegna bene.
Privitera 7.5 Ha l'occasione di pareggiare l'incontro subito dopo il gol di Campana, ma colpisce male di testa in area piccola. Si riscatta trovando la rete del vantaggio dei bergamaschi con una stoccata da rapace d'area. (40' st Valsecchi A. sv).
Tonioni 7 Recupera un pallone fondamentale, che si trasforma in assist grazie alla conclusione perfetta di Bugini dalla distanza. Ottimo incontrista, ogni tanto impreciso a livello tecnico.
Marchetti 6.5 Un po' in ombra, ma si può accendere da un momento all'altro, come quando - a inizio ripresa - sfiora il gol con una conclusione dalla distanza. Nel finale riesce ad allungare e a far respirare la sua squadra grazie alla sua velocità.
Bugini R. 8 La sua rete del pareggio è una vera e propria perla, una sassata dai 25 metri che toglie le ragnatele dall'incrocio alla destra di Gennarelli. Tanta qualità per un giocatore che è - evidentemente - destinato a palcoscenici di altro livello. (35' st Ravasio sv).
Luci 6.5 In una giornata in cui non riesce ad essere efficace nella metà campo avversaria, riesce a dare il suo contributo sacrificandosi tanto in quella difensiva. A metà ripresa ha l'occasione di chiudere la partita, ma pecca di freddezza davanti a Gennarelli.
28' st Scuri 6.5 Prova a farsi vedere con una bella conclusione dalla distanza, che si tramuta in un corner prezioso per i suoi nel finale. Solo cose buone per l'esordio in categoria, per giunta in finale.
All. Passoni 9 Dopo un inizio difficile, è bravo a tenere le fila della sua squadra e a guidarla in una reazione che, alla fine, vale la Coppa. Una bella rivincita dopo l'amara delusione della scorsa stagione.

La squadra messa in campo da Passoni

ARBITRO

Copelli di Mantova 6.5 Tiene bene in mano l'incontro, con qualche dubbio sul rigore del 3-1.

LE INTERVISTE

CLUB MILANO

«È un peccato perché abbiamo preso il terzo gol nei minuti di recupero. Con un pizzico di fortuna in più in quei 10 minuti del secondo tempo, in cui il loro portiere ha fatto una gran parata e abbiamo sbagliato il rigore, potevamo tirarla fino alla fine e poteva essere un’altra finale, poi ha vinto la squadra più forte», riconosce il tecnico Gianluca Gandini al termine della finale di Coppa Lombardia persa con la Cisanese. Un ultimo atto affrontato affidandosi alla solita linea verde societaria: «C’è rammarico perché noi siamo tutti 2005 e abbiamo tenuto loro testa ed è stato un bel risultato, ma quando perdi, perdi». Un Gandini che, però, oltre all’amarezza per il risultato finale, non nasconde la soddisfazione per il percorso svolto nella competizione: «Rimane comunque un bel viaggio. Sono state 9/10 partite belle, questo è stato il culmine, purtroppo perdendo, ma è stata una bella partita. Se avessimo fatto gol l’avremmo portata ai supplementari, poi ce la saremmo giocata».

CISANESE (a cura di Jary Carzaniga)

«È un'emozione fortissima, il coronamento di settimane di lavoro», esordisce il tecnico Stefano Passoni, fautore della vittoria della Coppa Lombardia targata Cisanese, nonché del secondo titolo conquistato dai bergamaschi dopo il successo in campionato. Ed è proprio da lì che parte l'analisi dell'allenatore sulla finale con il Club Milano: «Dopo la vittoria del girone i ragazzi hanno iniziato a esordire in campionato e abbiamo avuto un po' di difficoltà nelle ultime settimane, ma quando abbiamo preparato questa gara c'era un clima di campioni perché sono ragazzi che hanno dato tantissimo e hanno voluto vincerla. L'abbiamo preparata su tutti i fronti perché abbiamo visto che la loro era una bella squadra, con delle personalità davanti e delle velocità importanti, ma nei duelli e nel giro palla abbiamo avuto la meglio. Abbiamo calciato diverse volte con il loro portiere che lascia lì il pallone e forse potevamo chiuderla anche nel primo tempo, poi è venuto fuori il nostro carattere, quello che da due anni caratterizza questa squadra. Gli innesti di quest'anno, lo ribadisco ancora una volta, eccezionali, le conferme di Comi, Sottocornola, Marchetti e Tonioni, i 4 fuori quota che sono scesi dalla prima a dare una mano, ma devo ringraziare tutti i ragazzi, dal primo all'ultimo, e il mio staff. È stata una partita voluta e vinta soprattutto dopo quella che abbiamo perso l'anno scorso, dove ci sono state meno occasioni, oggi invece ce ne sono state di più quindi è stato anche più importante e bella vincerla».

Un discorso liberatorio interrotto un paio di volte dalle emozioni, tra cui nel momento della dedica, con un bacio, alla famiglia, presente in tribuna. «Adesso vediamo di esagerare e di fare il triplete, anche se siamo scarichi perché abbiamo lottato tanto. - prosegue poi la guida dei bianconeri - Ora vediamo l'ultima di campionato e poi abbiamo già la testa alla fase finali, che vogliamo onorare e in cui vogliamo fare bene, dando magari spazio a qualche ragazzo come Scuri, che oggi ha esordito e sicuramente avrà un futuro importante con noi. Per quanto mi riguarda comunque sono felicissimo, poi finita la stagione faremo le dovute scelte e valutazioni con la società».

Tornando però sulla Coppa, la rivincita della finale persa l'anno scorso con la Calvairate si somma a quella conquistata pure in campionato, facendo chiudere il cerchio del destino e lasciando un'ultima domanda: cosa è cambiato in così poco tempo per rifarsi subito di due secondi posti? Passoni ha le idee chiare: «La garra e la mentalità sono cambiate perché ci sono più agonismo, più voglia, più intelligenza, ragazzi che sanno stare in campo in maniera diversa e soprattutto una sana voglia di rivincita che ci mancava dall'anno scorso. Ora ce la godiamo, il double è fatto e vediamo cosa succede nelle prossime settimane».

Guardando al percorso della Cisanese e ai nomi dei trascinatori degli ultimi due anni ce ne sarebbero vari da sottolineare, vedi ragazzi come Balbiani, autore di un gol stratosferico, Sottocornola, che al di là del rigore causato si conferma uno dei centrali più completi della categoria, o Riu, metronomo dal mancino decisivo in più di un'occasione nella finalissima. Uno su tutti, però, va scritto in maiuscolo ed evidenziato, ovvero quello di Davide Comi. Lui che l'anno scorso dovette arrendersi solo al tap in di Orlandi dopo un suo grande intervento, lui che - insieme a Panzeri e Andrea Valsecchi - aveva l'occasione di rifarsi dopo quella finale persa, lui che quella di quest'anno la decide parando il rigore del 2-2 e mettendo a referto un altro paio di interventi fondamentali. «Innanzitutto faccio i complimenti agli avversari perché nel secondo tempo ci hanno un po' schiacciato. - racconta il classe 2004 - L'anno scorso ci hanno beffato, quest'anno la Cisanese è venuta fuori e abbiamo fatto una gran vittoria, tutti insieme, perché il nostro è un gran gruppo. Doveva andare così».

A proposito dei compagni di squadra e delle differenze della passata stagione, il portiere bianconero aggiunge: «Dal 20 agosto siamo sempre stati uniti. Non c'erano questi obiettivi, era già bello vincere il campionato, però siamo grandi, abbiamo dato il massimo e vinto meritatamente». Un successo propiziato da quel rigore parato, che scaccia i fantasmi di Concorezzo, come ricorda Comi: «È la miglior cosa per un portiere, non c'è soddisfazione migliore, poi se si vince hai vinto perché hai parato quel rigore. Con il 2-2 si va ai supplementari e abbiamo imparato che è meglio evitarli».

Ciò che invece il classe 2004 ha dovuto evitare è la trasferta di San Siro per seguire la sua squadra del cuore, ovvero il Milan, impegnato in un quarto di finale di Champions League tutto italiano che mancava da quando il giovane portiere aveva praticamente un anno. Un evento storico, perso a causa della quasi coincidenza di una finale che poteva essere calendarizzata fino al 30 giugno, anche se Comi può comunque godersi una serata indimenticabile: «Avevo già prenotato per andare a vederla, però questa soddisfazione e vedere tutti felici è più grande, non ce n'è».

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