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Scartato dalla Juve e purgatorio nei Dilettanti, ora si è preso la Serie A col miracolo Frosinone

La storia di Daniel Boloca, classe 1998, cresciuto nel Toro, ignorato dai bianconeri ed emigrato anche in Slovacchia adesso sulle orme di Gatti

Boloca

Daniel Boloca ai tempi del Fossano (2019/2020) in Serie D. Ora è arrivato in Serie A con il Frosinone

Scuola Calcio nel Toro, giovanili alla Juventus, Under 19 nazionale al Chieri, in Slovacchia nelle giovanili del Tatran, 9 presenze al Calcio Romanese in Serie D, Pro Sesto, Francavilla e Fossano come ultimo trampolino e poi il grande salto. Riassumere così la carriera di Daniel Boloca è troppo riduttivo, ma al tempo stesso fa capire la rincorsa presa dal centrocampista nato a Chieri di origine romena che ieri sera, con il 3-1 rifilato alla Reggina con il suo Frosinone, ha ottenuto la promozione in Serie A. 

Se per i ciociari si tratta della terza promozione in Serie A, per Daniel Boloca è la prima. Un traguardo, una storia che corona una viaggio bellissimo partito dai Dilettanti e arrivato al vertice del calcio italiano. A condire questa stagione indelebile c'è anche quella convocazione allo stage di Roberto Mancini in Nazionale. Insomma, questo 2022/2023 è l'ennesimo gradino di una scalata che può ancora continuare, ma già da qui la vista è ottima. 

LA STAGIONE DELLA CONSACRAZIONE

Il Fossano, il Fossano di Fabrizio Viassi, è noto per prendere calciatori che in giro tra Eccellenza, Serie D e Serie C non hanno avuto fortuna e dargli nuova linfa. Metterli in mostra, lucidarli e fargli rendere il meglio. Il 2019/2020 il Fossano è matricola in Serie D e la mediana è affidata appunto a questo calciatore classe 1998 scuola Toro e Juve, ma che nelle ultime stagioni non ha avuto molto fortuna. Accanto a lui l'esperto Cristini e il '99 Bergesio. Già dall'esordio si capisce che l'intuizione di Viassi è buona: contro il più quotato Prato (squadra costruita per vincere), il Fossano gira bene nel gioco e nel creare palle gol. Tra le varie prestazioni positive Boloca. Senza timore reverenziale sfida la mediana toscana portando palla, inventando filtranti, giocando da veterano: sfrontato e con qualità.

La pagella dell'esordio all'Angelo Pochissimo recita: 

Boloca 7.5 Piuttosto che fare un passaggio scontato si lancia in serpentine spezza-pressing. Coraggio e fortuna lo rendono protagonista.

Da lì in avanti la mediana del Fossano di Viassi ha un padrone che disputerà 25 presenze e 4 gol, ma tanti, tantissimi assist. Insieme a Samuele Scotto, Giacomo Galvagno e altri giovani talenti, Daniel Boloca si prende una vetrina importante, ma senza spostare la testa dalla missione di quel Fossano: ovvero salvarsi con budget ridotto. Spesso è il suo fumantino tecnico a fargli tenere i piedi per terra e continuare a lavorare senza farsi distrarre. Nel febbraio 2020 Viassi stesso dichiara: 

«Se Boloca vuole fare il giocatore deve ricordarsi che sono tre anni che nessuno lo faceva giocare più di una o due partite consecutive. Purtroppo quando questi ragazzi vengono seguiti da certe squadre rischiano di perdere la dimensione e se la perdi, fai fatica dopo a ritrovarla».

Una lezione che ha segnato Boloca che a fine stagione farà un doppio salto mica da ridere: dalla Serie D alla Serie B, destinazione Frosinone. Lo scetticismo della piazza verso un profilo arrivato dai dilettanti piemontesi viene scacciato a poco a poco, a suon di prestazioni. 13 presenza la prima stagione (2020/21) come assestamento, per poi diventare inamovibile dall'estate del 2021. 36 presenze e 1 gol nel 2021/22 e quest'anno 28 presenze e un gol nel pareggio 1-1 contro il Palermo. 

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Partito dal basso, col lavoro e con le prestazioni Daniel Boloca si è guadagnato tutto e ora festeggia perché la Serie A se l'è guadagnata e meritata. 

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