Caso shock
04 Maggio 2023
L'ultimo capitolo di una storia infinita, il punto su un caso che ha sconvolto una categoria intera. Il caso del playout pilotato tra Carignano e Montatese sembra essere arrivato a una conclusione, con le motivazioni della stangata da parte della Corte Federale d'Appello al Carignano, ora ufficialmente punito per illecito sportivo.
Dopo una sentenza che non aveva né capo né coda da parte del Tribunale Federale, che ai tempi aveva ribaltato le iniziali richieste del Procuratore Federale, è intervenuta la Corte Federale d'Appello, che ha stangato società, calciatori e dirigenti con lunghe squalifiche, una multa e punti di penalità.
L'ultimo tassello mancante erano le motivazioni della Corte Federale d'Appello per assegnare 2 anni di squalifica agli 11 calciatori presenti in campo (insieme al tecnico Aldo De Vincenzo), 8 mesi di squalifica ai calciatori e ai dirigenti in panchina, 1.000 euro di multa e 3 punti di penalizzazione al Carignano stesso.
Facciamo un passo indietro. Il 5 giugno 2022 si gioca l'ultima gara di campionato tra Carignano e Montatese, terminata 1-2 a favore degli ospiti. Emerge però, a pochi minuti dal recupero, un atteggiamento passivo da parte dei calciatori del Carignano, subito dopo che Valerio Franceschi, tesserato del Carignano presente in tribuna, comunica ai presenti in campo la vittoria del Villarbasse.
Come affermato e confermato nell'ultimo Comunicato del Comitato Regionale, il Carignano smette di giocare e, come confermato dalle testimonianze pervenute successivamente, il portiere presente in campo Alessandro Tosco passa intenzionalmente il pallone ad Adam Ghorbali della Montatese, che sigla l'1-2 senza incontrare difficoltà. Successivamente l'allenatore del Carignano Aldo De Vincenzo invita a "palleggiare" i propri giocatori, per mantenere il risultato. La terna della gara, composta da Cipriano di Torino e dagli assistenti Manzari e Marra, trascrive a referto quanto visionato e gli atti passano in mano alla Procura Federale.
Inizialmente il Procuratore Federale richiede:
- 5 anni di squalifica per Tosco Cristian, Erik Requirez, Moschini Mattia, Campagna Jacopo, Bassoli Lorenzo, Destefanis Giorgio, Schiavone Alessandro, Romanini Errico, Bosio Alessandro, Gioacas Sebastian, Ciccone Samuel, De Vincenzo Aldo per ILLECITO SPORTIVO;
- 2 anni di squalifica per Mazzetti Manuele, Curto Stefano, Barbero Andrea, Rampazzo Mirko, Mouississa Ossama, Meitre Libertin Danny, Carnà Tommaso, Gambardella Alessio e Franceschi Valerio per OMESSA DENUNCIA;
- 2 anni di inibizione per Razzetto Enrica, Margaria Enrico e Diodati Antonio per OMESSA DENUNCIA;
- 2.000 € di multa e 6 punti di penalizzazione per la società.
Il difensore del Carignano, l'Avvocato Luca Giabardo, porta presso il Tribunale Federale le proprie tesi secondo cui il comportamento dei tesserati del Carignano rientri nei parametri della "condotta antisportiva", come semplice risparmio di energie in vista del playout. Inoltre, la prova della mancanza di accordi tra le parti o tra terze parti è una delle motivazioni utilizzata dalla difesa per contestare l'illecito sportivo.
In virtù di ciò il Tribunale Federale ribalta le sanzioni con:
- Una sola ammonizione a Tosco Cristian, Erik Requirez, Moschini Mattia, Campagna Jacopo, Bassoli Lorenzo, Destefanis Giorgio, Schiavone Alessandro, Romanini Errico, Bosio Alessandro, Gioacas Sebastian, Ciccone Samuel.
- Assolti Mazzetti Manuele, Curto Stefano, Barbero Andrea, Rampazzo Mirko, Mouississa Ossama, Meitre Libertin Danny, Carnà Tommaso, Gambardella Alessio e Franceschi Valerio, oltre a Razzetto Enrica, Margaria Enrico e Diodati Antonio;
- Squalifica di 2 mesi ad Aldo De Vincenzo (per condotta antisportiva);
- Ammenda di 300 € al Carignano.
La Procura Federale della FIGC ha però preso in mano nuovamente la questione, lamentando le decisioni prese dal Tribunale Federale e l'erronea applicazione del codice di giustizia sportiva. Il Tribunale, infatti, pur riconoscendo la effettiva sussistenza dei fatti posti in essere dai calciatori e dall’allenatore del Carignano, avrebbe poi negato che gli stessi rientrassero nei limiti dell’illecito sportivo, malamente apprezzando e travisando quei fatti (talmente plateali da essere finanche segnalati dal direttore di gara nel suo referto) che non solo erano astrattamente idonei ad alterare la regolarità della gara ed il suo risultato, ma in concreto avevano effettivamente alterato la gara ed il suo risultato.
Nonostante le testimonianze e la platealità dei fatti, svalutati in modo ingiustificato dal Tribunale Federale, si è arrivati alla seconda sentenza, ripresa in esame dalla Procura Federale che ha nuovamente chiesto le sanzioni iniziali di 5 e 2 anni ai tesserati del Carignano, così come multa e punti di penalità.
La Corte Federale d'Appello ha preso in esame il ricorso, confermando la veridicità dell'illecito sportivo (e la conseguente omessa denuncia), giudicando come fattore non determinante la mancanza di accordi tra le parti o con terze parti: l'illecito sportivo è tale in quanto «Atto diretto ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica» (Articolo 30 del Codice di Giustizia Sportiva) e non è elemento chiave l'accordo tra le parti.
Tuttavia, poiché l'illecito sportivo non è stato premeditato ed è frutto di una decisione repentina e non programmata (accostabile a un raptus) la Corte Federale d'Appello assegna:
- 2 anni di squalifica a Tosco Cristian, Erik Requirez, Moschini Mattia, Campagna Jacopo, Bassoli Lorenzo, Destefanis Giorgio, Schiavone Alessandro, Romanini Errico, Bosio Alessandro, Gioacas Sebastian, Ciccone Samuel e il tecnico Aldo De Vincenzo.
- 8 mesi di squalifica a Mazzetti Manuele, Curto Stefano, Barbero Andrea, Rampazzo Mirko, Mouississa Ossama, Meitre Libertin Danny, Carnà Tommaso, Gambardella Alessio e Franceschi Valerio
- Inibizione per 8 mesi a Razzetto Enrica, Margaria Enrico e Diodati Antonio.
- Ammenda di 1.000,00 euro al Carignano, nonché 3 punti di penalizzazione da scontare nella stagione sportiva in corso.