Promozione
09 Maggio 2023
PROMOZIONE BARANZATESE • Francesco Piccinini, ritiro dopo 28 anni in maglia gialloblù
Francesco Totti, Franco Baresi e Paolo Maldini hanno tutti qualcosa in comune: sono nati e cresciuti in una sola squadra, delle vere e proprie bandiere che nel calcio di oggi sono sempre più rare da incontrare. A questi nomi altisonanti si deve aggiungere quello di Francesco Piccinini, attaccante classe 1989 che, nell'ultima partita di campionato disputata dalla sua Baranzatese - vinta 2-0 contro l'Esperia Lomazzo - ha appeso definitivamente gli scarpini al chiodo dopo 28 anni di carriera, tutti disputati con un'unica maglia addosso, quella gialloblù.
Prima dell'incontro, Piccinini fatica a contenere la commozione: «Sono molto emozionato, mi sono sposato l'anno scorso e lo sono quasi di più di quel giorno lì, anche perché effettivamente mia moglie la conosco da meno anni della Baranzatese, quindi è normale che sia quasi più emozionato ora». Per quanto riguarda la decisione di dire stop con il calcio giocato, l'attaccante dichiara: «Quando il corpo e la testa non sono più al 100%, non ha senso andare avanti. È il giusto momento per smettere anche perché lascio la Baranzatese al suo apice; non dico che oggi sia la partita più importante della sua storia, ma è sicuramente quella con il picco più alto visto che non era mai stata in Promozione prima di quest'anno e ora ci stiamo giocando il quinto posto, penso sia il momento giusto di farlo».
Piccinini immerso nella sua grande famiglia
«Picci», parlando del perché la scelta sia ricaduta proprio sulla Baranza, commenta: «Sono cresciuto e ho abitato qua fin da piccolo, i miei genitori mi portavano a giocare per creare rapporti e amicizie, perché il calcio è una scuola di vita, che ti permette di instaurare legami che poi rimangono per sempre. Da lì è nato tutto, poi loro non erano assatanati di calcio, quindi per comodità mi hanno sempre lasciato qua. Hanno sempre considerato il calcio soprattutto per il suo valore umano e di rapporti, più che da quello sportivo e professionale».
Un legame, dunque, che si è creato fin da subito, con Francesco che ha cominciato a calcare i campi di Baranzate all'età di sei anni e ha proseguito per i 28 seguenti. «Man mano che cresci, poi, ti leghi talmente tanto che questa per me è diventata una famiglia, e lasciare le famiglie è difficile. - aggiunge il bomber, che nella sua carriera ha avuto più volte la chance di cambiare maglia, ma è sempre rimasto fedele a quella del suo paese - Ci sono state stagioni in cui sono andato molto bene, ho avuto anche delle chiamate, ma ho sempre preferito pensare che i soldi ai nostri livelli vadano considerati fino a un certo punto e di guardare il calcio, per prima cosa, per le emozioni che dà, e io ho fatto così. A chi mi chiamava dicevo sempre che ormai il mio destino era diventare leggenda con la Baranzatese e così è stato. Sono contento così perché pochi, molto pochi, hanno avuto la possibilità di godersi e viversi una giornata come quella di oggi».
I momenti subito dopo l'annuncio della sostituzione (foto di Angelo Paragliola)
In 28 anni di cose ne sono successe veramente tante, anche se quelle più positive sono arrivate in una escalation avvenuta proprio nell'ultimo periodo: «Bisogna dire che anni fa la Baranzatese non era molto considerata. Essendo una società molto più famigliare aveva un po' di pecche a livello professionale che con gli anni si sono appianate e, ora, è di livello. Sono stati più i bassi prima, ma negli ultimi anni l'asticella si è alzata di molto e sta continuando a farlo, tanto che, come ho detto prima, lascio la società all'apice, anche se questo è solo l'inizio. Di questo, un po', ho invidia, perché non penso che quello di oggi sia il punto più alto che verrà toccato da questo club, però sono contento di lasciare al massimo».
Parlando di quanto gli abbiano dato la sua carriera e la Baranza, Piccinini aggiunge: «Tantissimo, me li porterò sempre dentro e questa società rimarrà sempre casa mia, ma non è che oggi finisca tutto. Mancherà venire agli allenamenti, organizzare le vacanze in funzione della preparazione, stare nello spogliatoio e preparare il borsone prima della partita, però son bei ricordi che rimarranno sempre nel cuore».
L'ultima uscita dal terreno di gioco (foto di Angelo Paragliola)
Solitamente, quando un calciatore appende gli scarpini al chiodo, in un modo o nell'altro non riesce a staccarsi mai pienamente da quella passione che, alla fine, ha rappresentato per anni e anni una vera e propria parte della sua vita. Piccinini, però, per il momento ha altre sfide da affrontare: «Tra un mese e mezzo diventerò papà, quindi per il momento staccherò sicuramente la spina per un po' per godermi il bambino. Per il futuro non lo so, lo valuteremo».