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Eccellenza

L'eroe del triplo salto di categoria mette in discussione il suo futuro: «Senza le giuste condizioni non resto»

Salva la sua vecchia società tra mille difficoltà e ora punta in alto: «Vorrei una squadra protagonista»

Agostino Mastrolonardo della Vis Nova

ECCELLENZA VIS NOVA • Agostino Mastrolonardo, allenatore della Vis Nova, dopo una rimonta salvezza che sembrava impossibile a inizio campionato, potrebbe lasciare Giussano

Dopo soli due anni si apre l'ipotesi di un'altra svolta importante in quel di Giussano: la Lucertola potrebbe separarsi dal suo decisamente abituale posto al sole. Agostino Mastrolonardo, tecnico della Vis Nova, dopo una salvezza che all'inizio della stagione sembrava impossibile, starebbe riflettendo sulla possibilità di lasciare la panchina neroverde, salutata già due anni fa al raggiungimento della salvezza in Serie D prima dell'ultimo ritorno al timone. Un'avventura iniziata però 10 stagioni fa, in Prima Categoria, che ha visto i neroverdi e il loro tecnico protagonisti di una scalata incredibile fino alla Serie D, persa lo scorso anno con la retrocessione in Eccellenza, ma senza il loro timoniere. Un campionato che i brianzoli disputeranno anche il prossimo anno grazie a una grande rimonta nel girone di ritorno, che ha consentito di evitare addirittura i playout. Un campionato, però, dove non è detto che in panchina ci sarà nuovamente l'eroe della storica scalata.

RITORNO, BARATRO E SALVEZZA

Il primo amore non si scorda mai, verrebbe da dire, e infatti il tecnico neroverde ha sentito il richiamo della sua Giussano e non ha saputo dire di no: «Sono tornato perchè la sfida era meravigliosa da prendere e, come si è visto, il lavoro alla fine paga sempre. Non potevo rifiutare l'offerta di continuare e costruire qualcosa. Dalla Prima Categoria fino alla D, è stato un lungo viaggio. Abbiamo fatto la storia di questo club, specialmente quando siamo rimasti in Serie D. Qui si sta bene. Non c'è pressione e si ha la possibilità di lavorare nel migliore dei modi».

La stagione della Vis Nova e di Mastrolonardo è stata, però, tutto fuorché facile. I primi 3 punti sono arrivati solo un mese e mezzo dopo l'inizio del campionato, in casa contro il Gavirate. Una serie di sconfitte e pareggi che sembrava aver già segnato la stagione delle Lucertole, ma il tecnico ha saputo individuare i punti deboli e ha saputo porvi rimedio: «All'inizio non funzionava il gruppo, alcuni giocavano per la prima volta assieme. Avevamo tante scommesse, potevano esplodere o scappare, come alcuni hanno fatto, poi ci siamo ritrovati. Siamo andati addirittura a Limbiate ad allenarci in un campo difficile lontano da Giussano, quello ci ha penalizzati e ci ha tolto tanto. All'inizio non avevamo niente. Lì sono state le scelte che purtroppo non hanno pagato, c'era il tentativo di ricostruire il gruppo che c'era prima. Noi avevamo tutto che ci remava contro, quando ho parlato con la squadra loro mi hanno risposto che volevano continuare a lavorare con me e sulla base della mia idea di calcio. Lì è cambiata mentalità, abbiamo fatto tanti cambiamenti in squadra. C'è stata la svolta mentale, riuscivano delle cose in campo e iniziavano ad assomigliarmi sempre di più. Arrivato l'entusiasmo sono arrivati i risultati. Ad oggi è una squadra che con qualche innesto può puntare a vincere il campionato».

Il tecnico identifica in una sfida particolare la svolta della sua squadra: «La vittoria di Binasco ci ha cambiato, vincere da loro quasi a pari punti su quel campo difficile ci ha dato molto. Abbiamo vinto contro il Magenta, un'ottima squadra, e lì c'è stato forse il cambiamento definitivo a livello di mentalità e risultato»

 

Agostino Mastrolonardo, tecnico della Vis Nova, a bordo campo mentre guida i neroverdi

I DUBBI E IL FUTURO INCERTO

Come tutte le cose belle però, spesso si va incontro alla chiusura. «Oggi è più importante il risultato che far imparare qualcosa a un ragazzo giovane, se non cambiamo questa tendenza potrebbe essere tutto sorpassato da cose che dovrebbero essere in secondo piano, e a me questo cambiamento non piace. - racconta il tecnico parlando in generale sull'evoluzione del mondo calcistico, prima di avvicinare la lente alla sua Vis Nova - Se a Giussano non ci sono le possibilità e le condizioni di creare una squadra protagonista, non rimango. Se devo consolidare il progetto posso restare, ma senza le condizioni necessarie, io non resto. Riteniamo di aver fatto un grande lavoro sapendo da dove siamo partiti. Sono rimasto anche dispiaciuto perchè l'anno scorso è stato distrutto il lavoro fatto in 5 anni».

E su quello che potrebbe essere il suo futuro lontano da Giussano, Mastrolonardo ha le idee chiare: «Io voglio sempre vincere, un po' come tutti quanti. Per me questo è il minimo. Avrei bisogno di concretezza nel nuovo progetto, aver la possibilità di costruire e magari vincere subito, ma per creare un vero gruppo serve più tempo. A me piace giocare e dominare e infondere questa mentalità è difficile. Mi piacerebbe tornare in D, avere un'opportunità. Ci sono giocatori che mi piacerebbe riallenare in un'eventuale nuova esperienza, ma saranno ricercatissimi alcuni, altri saranno un po' fuori età»

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