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Serie D

Due ricorsi respinti e migliaia di euro di multa: i playout non hanno fine

Già pronto il secondo tentativo per vincere 3-0 a tavolino e rimanere in categoria

Folgore Caratese Città di Varese Serie D

SERIE D FOLGORE CARATESE-CITTÀ DI VARESE • I brianzoli all'opera per sistemare le porte

Nel Girone B di Serie D i playout sembrano voler essere questione senza fine. A 72 ore circa dal triplice fischio finale, dei due spareggi ancora non esiste un verdetto certo relativo a chi manterrà la categoria e chi invece verrà relegato all'Eccellenza. Questo perché né Città di Varese, battuto dalla Folgore Caratese per 2-0 ai tempi supplementari, né Breno, a cui non è bastato lo 0-0 contro il Seregno, hanno accettato i risultati di campo. Le vicende sono diverse l'una dall'altra. Ciò che accomuna le due teoriche retrocesse è il ricorso puntualmente presentato nero su bianco alla giustizia sportiva nella serata di domenica 14 maggio 2023. Ricorso comunque respinto in entrambi i casi dal comunicato n°141, emanato a un paio di giorni dalle rispettive partite. Per ribaltarlo sarà necessario bussare alle porte della Corte d'Appello, ultimo appiglio al quale potersi aggrappare per poter evitare l'incubo dello scivolone al piano di sotto.

QUESTIONE DI CENTIMETRI

Dieci minuti prima di affrontare la Folgore Caratese, il Città di Varese ha fatto notare al direttore di gara che l'altezza delle due porte non era regolamentare. Il lavoro degli scavatori del club brianzolo, di tutta risposta, ha cancellato nel giro di una mezzora scarsa lo spettro di un 3-0 a tavolino in favore dei biancorossi. Risultato ad ogni modo richiesto dallo stesso club, uscito sconfitto nei 120 minuti, a causa di un presunto mancato livellamento del terreno di gioco nei pressi della linea di porta, facendo riferimento alla regola secondo cui l'altezza della traversa, pari a 2.44 metri, deve essere tale rispetto a tutto il manto erboso e non solo alla mera riga di gesso bianco sottostante. Qualche mese fa, per un fatto analogo, la Sangiovannese era stata punita con la sconfitta d'ufficio nel momento in cui il Grosseto aveva dimostrato la somiglianza dello spazio in esame più a una trincea di guerra che ad un piano orizzontale. In quella circostanza però la situazione sembrava peggiore di come la si è vista di recente al XXV Aprile di Carate Brianza. Il Città di Varese ha anche lamentato l'irregolarità dello spessore della linea di porta, che nella fattispecie sarebbe stato superiore ai 12 centimetri previsti dalla norma. La Folgore Caratese incrocia le dita, ma intanto il primo scoglio è superato. Occhio, però, perché i biancorossi hanno già presentato ricorso alla Corte Federale d'Appello, quella che sancì il successo del Grosseto.

RECIDIVA

Anche il Breno a quanto pare ha di che da sottolineare. All'89' del playout contro il Seregno, i blues operano un cambio: esce Santambrogio, entra Konaté. L'ingresso del centrale difensivo congela il risultato sullo 0-0 fino al 120', consegnando così la permanenza in Serie D proprio ai ragazzi di Di Gioia. Il problema è che Konaté era già stato poche settimane fa al centro di una vicenda spinosa, dovuta al suo tesseramento nella stagione corrente con altre tre società sportive (Hellas Verona, Klubi Futbollit Skënderbeu in Albania e Aglianese). Un fatto denunciato quasi all'epilogo dell'anno da una Real Calepina più attenta di tutte le altre del raggruppamento, a cui comunque era stato respinto il ricorso esposto. Dopo la sentenza il giocatore in causa non era più stato impiegato dal proprio allenatore: la prudenza non è mai troppa. Ma contro i granata la posta in palio era troppo alta. Anche questa volta, però, il Seregno pare salvo, letteralmente. Il giudice sportivo ha infatti respinto il ricorso granata rifacendosi proprio alla decisione presa con la Real Calepina, ma la volontà sembra quella di voler andare in fondo alla questione.

MULTE SALATE

Ricorsi e non solo, con l'ultimo comunicato ufficiale arrivano anche delle pesanti sanzioni per alcune società. La multa più salata tocca al Seregno, che dovrà pagare 2000 euro «per avere, al termine della gara, favorito l'ingresso sul recinto di gioco di persone non identificate e non autorizzate (circa 100) alcune delle quali erano presenti anche nell'area degli spogliatoi. Inoltre, per non avere messo a disposizione della società avversaria le chiavi dello spogliatoio loro riservato». Ben che vada alla Folgore Caratese, invece, ci sarà da spendere 400 euro «per avere causato un ritardo di circa 25 minuti all'inizio della gara». Lo scritto fa ovviamente riferimento all'imprevisto delle porte basse. Per avere certezze in più riguardo al futuro di tutti i club invischiati nei playout non resta dunque che attendere. Non siamo ancora al novantesimo.

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