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Eccellenza

Dopo 5 anni tecnico e società si separano: «Mi sarebbe piaciuto continuare, ma resteranno nel mio cuore»

Spunta il primo nome per la successione: ha appena vinto un campionato con tre giornate d'anticipo

Redaelli Trevigliese

ECCELLENZA TREVIGLIESE • Cristian Redaelli e i biancocelesti si separano dopo ben 5 anni

Ogni storia ha la propria fine e quella tra la Trevigliese e il suo tecnico, Cristian Redaelli, è arrivata. Dopo cinque anni vissuti sulla panchina biancoceleste, allenatore e società si dividono al termine di una stagione sicuramente complicata, ma conclusa con una salvezza diretta che a un certo punto sembrava tutt'altro che raggiungibile. Un epilogo tutto sommato positivo, che ora apre a un'incognita per l'immediato futuro su chi prenderà le redini della squadra, anche se una forte voce inizia già a girare.

IL SALUTO DI REDAELLI

Arrivato e subito vincente in Promozione, Redaelli è rimasto al timone della Trevigliese per altri quattro anni, alcuni, come l'ultimo, complicati sotto il punto di vista dei risultati, altri per il Covid che, soprattutto nel bergamasco, ha lasciato dei segni indelebili. «Quando abbiamo vinto per me l'anno dopo era la prima volta in Eccellenza ed ero curiosissimo della categoria. - ricorda l'ormai ex allenatore sugli inizi della sua avventura biancoceleste - Avevamo rinforzato il gruppo e ci stavamo salvando, poi è venuta fuori la pandemia. Avevamo deciso di non continuare e di non fare il torneo da 10 squadre perché nella bergamasca allo sport non ci si pensava neanche. Siamo stati fermi, abbiamo perso dei giocatori, che sono andati da altre parti, e l'anno scorso siamo ripartiti con tutti i problemi che hanno avuto tutte le società. Siamo partiti in sordina, poi abbiamo fatto un girone di ritorno strepitoso, chiuso a 49 punti. È un ottimo ricordo».

Da qui l'idea di alzare l'asticella già in questa stagione, con però tanti cambiamenti all'interno della rosa, come spiega Redaelli: «Questo lo consideravo come un anno zero. Con l'arrivo nella passata stagione del ds Leo è stato stravolto tutto, sono arrivati 24 giocatori nuovi e bisognava fare un lavoro di assemblaggio. Ci siamo trovati in una posizione di classifica non nostra, o almeno così si pensava all'inizio, e ci siamo dovuti adattare. Le premesse erano altre perché sono arrivati dei profili di giocatori che si pensava potessero rendere di più, un gruppo che in generale potesse rendere meglio. Ci siamo ritrovati in quello stato ed è stato difficile uscirne, siamo arrivati anche a essere a 7 punti dalla salvezza diretta. È anche vero che se l'andata l'avessimo finita con 10 punti in più - 27 anziché 17 - non ci sarebbe stato niente da dire perché la squadra aveva creato e fatto un bel calcio, non a detta mia, ma di altri. Facevamo la prestazione e magari perdevamo per delle ingenuità, così siamo finiti in un vortice di sfiducia. Detto questo, nell'anno della rivoluzione, quando si parte con il 90% dei giocatori nuovi, probabilmente la salvezza deve essere il primo obiettivo, invece abbiamo peccato di presunzione nello sparare alto d'estate».

Un anno con tante difficoltà, riflettute in una classifica che ha visto la Trevigliese praticamente sempre all'interno della zona playout, abbandonati nel finale di stagione, culmine di «un girone di ritorno in cui abbiamo trovato la quadra. - come aggiunge Redaelli, che sul divorzio aggiunge - Penso che nell'ultimo anno sia stato fatto un buon lavoro per il futuro, credo di aver seminato e concimato. Senza dubbio mi sarebbe piaciuto continuare questo lavoro, però ero al 50% tra continuare e cambiare dopo comunque 5 stagioni, quindi va bene così, senza rancore. Ho passato 5 anni bellissimi, mi porterò questa esperienza per sempre nel cuore perché è una società a cui tengo molto». Una separazione sentita, ma che non preclude affatto a nuove avventure, anzi. «Pausa? Non se ne parla. - dichiara Redaelli - La voglia di stare sul campo c'è e ripartirò con tutto l'entusiasmo possibile».

L'IPOTESI TRICARICO

Uno dei nomi accostati negli ultimi giorni alla panchina della Trevigliese sembra essere quello di Danilo Tricarico, fresco vincitore del campionato di Promozione con il Saronno. Conquistata l'Eccellenza sul campo, il tecnico ex Casatese potrebbe raccogliere il testimone di Redaelli andando così a riformare con il direttore sportivo Gianluca Leo la coppia che due anni fa operò in casa Tritium. Una parentesi negativa per l'allenatore, esonerato a febbraio, ma capace poi alla guida del Saronno di riconquistarsi sul campo la categoria. Con una guida capace di conquistare Coppa e campionato - proprio in Eccellenza - al timone dei meratesi biancorossi e di stravincere con gli Amaretti, è chiaro che il pollice verde per raccogliere i frutti coltivati quest'anno non sarebbe affatto male.

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