Promozione
27 Maggio 2023
A Pancalieri e a Castagnole mancheranno i rimbombi delle indicazioni di Diego Melchionda
«Ci sarà sempre un po' di te in me / Ci sarà sempre un po' di me in te» recita il ritornello cantato da Federica Abbate in Niente Canzoni d'Amore.
Parole quanto mai azzeccate per chi si era seduto sulla panchina grigio-granata che era ancora un ragazzo e adesso lascia quel seggiolino da adulto consapevole e pronto a tuffarsi in una nuova esperienza. Dopo 9 anni di matrimonio, Diego Melchionda lascia la guida del Pancalieri Castagnole.
«Il cuore rimane a Pancalieri e a Castagnole, si sono creati dei rapporti di stima e amicizia e quindi lasciare non è stato facile, ma se uno vuole essere ambizioso deve avere il coraggio di fare certe scelte - afferma Melchionda, pronto a ereditare la panchina di Rosario Ligato alla Druentina - Lascio in primis per avvicinarmi a casa, visto che ora vivo a Grugliasco, e, in seconda istanza, per misurarmi in un altro girone, considerato come la “Terza Eccellenza”. La Druentina ha lasciato partire un nome come Ligato e ora posso mettermi in gioco in una società completamente diversa e con altre ambizioni: il mio obiettivo è raggiungere il 100% di me stesso».
Il tecnico lascia il Pancalieri Castagnole dopo cinque anni da allenatore delle Giovanili (dove ha vinto due campionati: Allievi Provinciali e Under 19) e quattro anni alla guida della prima squadra, nel Girone C di Promozione. Certo, 4 anni che al lato pratico sono stati all'incirca 30 mesi (a causa della sospensione dei campionati per via della pandemia) ma che nulla tolgono al percorso da montagna russa vissuto da Melchionda: dopo due annate positive, nella stagione 2021/2022 i grigio-granata "hanno esagerato" e hanno concluso la regular season fra le prime cinque posizioni della classifica, superando il primo turno dei playoff e perdendo solamente in semifinale in casa della Cheraschese.
In seguito a un'annata da fuochi d'artificio, tuttavia, tutti i riflettori si sono rivolti verso i pezzi più pregiati della rosa del PancaCaste che, nel giro di un'estate, si è vista privata dei suoi assi: i due Forneris, Peyronel, Pietraniello, Lupano, Ferrero (via per lavoro), Mangieri e Oberto (rottura del crociato), senza tralasciare la bandiera Dal Molin e Brussino (che avevano appeso le scarpette al chiodo). Una squadra completamente ridimensionata.
Una mutazione che è costata caro nella stagione 2022/2023, in cui il Pancalieri ha lottato per tutto l'anno per la salvezza, ottenendo solamente 9 punti nel corso del girone d'andata, ma ben 21 in quello di ritorno. 30 punti totali utili per ricorrere ai playout, dove, affrontando il Pinasca, è arrivata una vittoria che è valsa la salvezza.
«In estate abbiamo perso 8/11 dei titolari ma la motivazione era comunque forte, non mi sembrava giusto lasciare il Pancalieri in quelle condizioni: quest’anno ci siamo giocati la permanenza in categoria fino all’ultimo, è stata una sofferenza enorme ma anche una salvezza veramente soddisfacente, anche se spiace per il Pinasca - aggiunge Melchionda - Devo ringraziare la società grigio-granata perché, nonostante il momento di difficoltà, mi ha sempre dato fiducia nel corso della stagione. In caso di retrocessione alla fine del campionato 2022/23 sarebbe stato molto più complicato cambiare palcoscenico, perché mi sarei sentito in dovere di ritornare in Promozione, di “rimediare all’errore”, ma fortunatamente le cose sono andate diversamente».
Messo da parte il passato, il tecnico 34enne rivolge uno sguardo verso il prossimo futuro: «A Druento avrò a disposizione un gruppo molto giovane, con un’ottima struttura e una dirigenza che lascia lavorare in tranquillità; non conosco bene il Girone D ma so che sarà sicuramente molto complicato e mi aspetto tanto divertimento».
C'è chi esce e c'è chi, per forza di cose, deve entrare: finita l'era Melchionda, il Pancalieri Castagnole deve cercare una nuova guida tecnica, ma l'affare non è ancora andato in porto. «Abbiamo già un nome e ci sono stati dei contatti, eravamo vicini alle firme ma l'interessato sta mantenendo un basso profilo e vuol prima parlarne bene con la società da cui proviene. Detto ciò, manca pochissimo all'ufficialità - rivela il Direttore Sportivo Marco Bianciotto - Avremmo trattenuto Diego volentieri, ma aveva voglia di nuove esperienze. Per la prossima stagione puntiamo a raggiungere la salvezza in maniera decisamente più tranquilla, per evitare finali al cardiopalma».