Promozione
20 Giugno 2023
LG TRINO PROMOZIONE - Giovanni Bernardino nell'ultimo campionato ha realizzato 11 gol
Il debutto poco più che ragazzino in Serie D, la chiusura a quasi 39 anni dopo 20 stagioni sul campo con l’ottimo bottino di 11 gol realizzati in 30 partite (su 30) nel campionato di Promozione. Si è aperto a Trino e si è chiuso a Trino il cammino nel mondo delle prime squadre di Giovanni Bernabino, versatile giocatore che nel corso degli anni ha rivestito praticamente qualsiasi ruolo tra difesa, centrocampo ed attacco. Le sue prime apparizioni furono anche un po’ a sorpresa ai tempi in cui il sodalizio biancoazzurro era in Serie D (poi diventò Pro Belvedere), grazie al tecnico Enrico Bortolas, da terzino destro. La chiusura è stata nei play off di domenica 4 giugno in Promozione contro la Pro Novara, da attaccante.
È terminato dunque un lungo viaggio che lo stesso Bernabino ricorda anche con emozione. «Io ho già il patentino da allenatore e da qualche anno avevo già maturato che fosse il momento di smettere e provare a sviluppare questa mia passione per il calcio in altro modo - osserva Bernabino - mi piace aver concluso proprio a Trino con una buona stagione, che i numeri dicono essere stata una delle mie migliori. I gol ci sono stati e ci sono stati anche molti assist, come risultato finale spiace essere usciti ai play off ma lo abbiamo fatto contro una grande squadra e dopo essere arrivati terzi in campionato dietro a due organici di alto livello».
Nel 2003 invece era stato impensabile il debutto. «Avevo fatto il pre campionato con la prima squadra di Serie D ed entrai contro il Sant’Angelo a fine primo tempo al posto di un compagno di squadra che si era infortunato - ricorda il giocatore classe 1984 - da lì in poi le giocai quasi tutte, la seconda partita era in trasferta allo stadio di Voghera e feci anche un gol contro il Casteggi Broni. Agivo sulla destra nella linea difensiva a 4 che comprendeva anche Bertolone, Riboni e Rindone, dunque compagni di squadra mica male. Io comunque nelle giovanili ero stato sempre centrocampista e mi adattai per l’occasione, d’altronde quel Trino aveva giocatori davvero forti a centocampo come Col e Canonico. È sicuramente grazie a quel periodo che sono arrivato a smettere a 39 anni, in allenamento si imparava molto e io cercavo di essere come una spugna, cercando di seguire le indicazioni e i consigli dei compagni più esperti, che facevano davvero la differenza per un giovane. E ad ora posso dire che in quei tempi ho incontrato i giocatori più forti con cui ho diviso lo spogliatoio, Col e Bertolone erano davvero forti, non dimentico neppure Pisasale incontrato poi a Crescentino».
La partenza di Bernabino nelle giovanili era stata invece alla Pro Vercelli, con il numero 10 sulle spalle fino all’annata dei Giovanissimi Sperimentali. Nel mezzo anche una stagione al Casale. I trionfi lungo il percorso non sono affatto mancati, tra Crescentino, Biella, Alice Castello e Stresa. In questa ultima squadra era riuscito persino a ritrovare la Serie D. «Una promozione bellissima ed imprevedibile, oltretutto arrivata a 34 anni, un’età in cui nessuno ti regala nulla - riprende Bernabino - ho potuto così tornare a giocare e fare gol in Serie D dopo circa 15 anni ed è stata una bella soddisfazione nonostante poi a metà stagione avessi chiesto di andare via perchè erano cambiate alcune cose. Ma ricordo tutti i successi con piacere e li metto tutti sullo stesso piano. Si sono formate amicizie nel corso degli anni e penso che con certi ragazzi dello spogliatoio se ci si rivedesse tra qualche decina di anni non cambierebbe assolutamente nulla».
In anni recenti per il classe 1984 particolarmente di rilievo la figura di Ugo Yon, allenatore che lo ha diretto in due parentesi ad Alice Castello per poi ritrovarlo tra Bianzè e Trino negli ultimi 2 campionati. Anche altri tecnici comunque hanno lasciato la loro impronta. Così come l’ha lasciata un periodo non troppo fortunato per lo stesso Bernabino, molto frettolosamente additato come «finito» una decina di anni fa. «Il rimpianto è di non essere rimasto in maniera stabile in Eccellenza ad un certo punto e aver avuto quei 5-6 anni in cui venivo definito come giocatore ormai compassato. Penso che la categoria avrei potuta farla a lungo, poi è chiaro che in 20 anni di carriera ci possano essere alti e bassi, questo capita a tutti, ma non mi sono mai sentito finito prima del tempo e non a caso alcuni risultati sono anche arrivati dopo i 30 anni» osserva il classe 1984.
Che, riconosciuto da molti anche come esempio di alta correttezza, parla così di questo aspetto: «Sicuramente andando in campo ho cercato di non far venire meno anche valori di un’educazione che mi è stata data dalla mia famiglia - osserva Bernabino - questo ovviamente non toglie che nello spogliatoio non mi sia mai fatto sentire, soprattutto quando iniziavo già ad essere tra i giocatori più esperti in squadra. Diciamo che come sono stati importanti per me certi giocatori a inizio carriera ho cercato io di esserlo per loro negli ultimi tempi». Il futuro di Bernabino ora è da allenatore, con novità che sono attese nelle prossime settimane per quel che concerne la prossima stagione. Da giocatore chiude con 2 reti realizzate in Serie D, 40 in Eccellenza e 71 in Promozione.