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Seconda Categoria

A 47 anni è ancora il Re degli attaccanti: gioca titolare e centra un clamoroso trionfo

«Sono pronto a mettermi a disposizione anche nella nuova categoria se la società vorrà. La passione non mi manca»

JUNIOR TORRAZZA SECONDA CATEGORIA - MASSIMO MEINARDI

JUNIOR TORRAZZA SECONDA CATEGORIA - Massimo Meinardi ha giocato dal 1' anche la partita che ha regalato la promozione con il San Maurizio

«La stagione è stata bellissima, e dire che sono in gruppo perchè volevo più che altro tenermi in allenamento sfruttando l’amicizia di una vita con il vice allenatore Tony Falcitelli. Ma c’è stato davvero tanto gruppo, il successo è stato meritato e mi fa piacere aver dato il mio contributo». Sembra incredibile, ma l’eterna carriera di Massimo Meinardi ha aggiunto da poco al suo palmares una promozione a dir poco esaltante con la Junior Torrazza. Molto importante infatti il contributo dell’attaccante classe 1976 nel campionato di vertice che la formazione di Marco Gastaldo ha condotto per tutta la stagione, arrivando prima 3ª in campionato dopo aver fatto un grande girone di andata.

JUNIOR TORRAZZA SECONDA CATEGORIA - SQUADRA JUNIOR TORRAZZA

JUNIOR TORRAZZA SECONDA CATEGORIA - L'undici di partenza del match della finale play off del Girone C con il Bajo La Serra

Meinardi è sceso in campo in oltre 20 partite segnando anche una rete. E c’era anche negli incontri importanti di play off che i torrazzesi hanno giocato. Titolare nel combattuto match perso con il Bajo La Serra, come riferimento centrale nel 4-3-3 di Gastaldo. In campo anche nel match che ha garantito la Prima Categoria domenica 11 contro il San Maurizio D’Opaglio. E la gioia è davvero grande per il contributo portato. «Ammetto di aver conosciuto proprio in questa stagione mister Marco Gastaldo ma è stato davvero bravo - racconta Meinardi - in rosa i compagni erano tutti ragazzi con tantissima voglia di fare bene, con giusto alcuni elementi di esperienza nei vari ruoli cardine. Come Whitteveen in porta, Cena in difesa e Perseghin a centrocampo».

«Questa amalgama ha portato la squadra a fare grandi cose – prosegue l'attaccante - ho visto tante qualità e grande voglia di imparare. Forse abbiamo fatto fin troppo bene nel girone di andata chiudendo primi, poi dopo un po’ di flessione abbiamo fatto molto bene anche nel girone di ritorno chiudendo al 3° posto. Bravi a tirare su il morale dopo un periodo non facilissimo, non ci sono stati grossi problemi proprio perchè c’era tantissimo gruppo. Con giovani bravi che sono stati parecchio determinanti». Sta di fatto che la Junior Torrazza ora si ritrova in Prima Categoria dopo molti anni (per la prima volta dopo la ripartenza dell’attività della prima squadra nel 2015) e lo stesso Meinardi non ha affatto intenzione di mollare la presa.

BAJO LA SERRA-JUNIOR TORRAZZA SECONDA CATEGORIA - MASSIMO MEINARDI

BAJO LA SERRA-JUNIOR TORRAZZA SECONDA CATEGORIA - Massimo Meinardi stacca in area tentando di battere a rete di testa

«Chiaramente il salto di categoria comporta un livello più alto ma io sono pronto a mettermi a disposizione proprio come ho fatto nell’ultima stagione se la società vorrà - riprende l’attaccante classe 1976 - la passione non mi manca altrimenti non avrei di certo continuato fino a 47 anni. Vero che mi aiuta anche il fatto che il livello rispetto ad anni fa si sia abbassato, ma il lunedì adesso certi acciacchi si fanno sentire più di una volta. Però per annate come quella appena conclusa con la promozione si sopporta tutto, perchè è stato davvero bello vincere con questo gruppo che credo possa fare bene anche nella prossima stagione in Prima Categoria. Io, come detto, se non do troppo fastidio vengo sempre volentieri a fare allenamento, poi chi di dovere deciderà cosa fare».

E sulla particolarità di condividere lo spogliatoio con ragazzi che potrebbero tranquillamente essere suoi figli per età anagrafica (Mamadou Ndoye addirittura è un classe 2007), l’esperto attaccante della Junior Torrazza parla così: «Chiaramente ci sono interessi diversi e modi differenti di vedere il calcio, ma è anche impossibile fare paragoni rispetto a quando avevo 20 anni io - conclude Meinardi - devo dire però che tutti i giovani sono stati sempre molti educati senza mai sgarrare. Ci sta poi qualche rimprovero ma ho cercato sempre di dire le cose in modo costruttivo anche perchè io stesso non sono stato un modello. Però ci si è sempre venuti incontro e va sottolineato proprio l’operato dei più giovani che si sono meritati la promozione».

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