Under 19
28 Giugno 2023
UNDER 19 NAZIONALE ALCIONE • Gli orange perdono lo Scudetto a un millimetro dalla fine
Cos'hanno in comune Portogallo e Portici? Le prime quattro lettere direbbe qualcuno, una storia incredibile da raccontare direbbe qualcun altro. Sì perché come Cristiano Ronaldo e compagni ottennerono nel 2016 un incredibile Europeo, conquistato con un solo successo nei tempi regolementari in tutta la competizione, così la formazione campana tocca il cielo d'Italia con una sola vittoria nella fase a eliminazione diretta. Dopo il 3-1 infilitto al Sorrento nell'andata degli ottavi di finale, arrivano infatti una sconfitta per 3-2 proprio con i vicini di casa, due pareggi con la Cavese - eliminata per i gol in trasferta - e un successo ai rigori con l'Ostia Mare, prima di quello con l'Alcione, che vale lo Scudetto. Un risultato incredibile per una società campionessa d'Italia partendo da seconda in classifica nel proprio girone, mentre lato orange c'è solo un sentimento: rammarico, quello per un sogno cullato dopo un campionato dominato e una fase finale quasi perfetta, ma non abbastanza.
Da una parte un lungo, lunghissimo percorso, iniziato il 6 maggio con la finale playoff del Girone L - pareggiata 2-2 contro la Matese -, dall'altro un viaggio ben più corto, incominciato direttamente dagli ottavi del 7 giugno, ma decisamente intenso. Strade diverse, con una tappa finale in comune: Portici e Alcione arrivano a Sesto Fiorentino per giocarsi lo Scudetto dell'Under 19 Nazionale. Un'avventura lunghissima, che farebbe pensare a un avvio a rilento per preservare le energie durante l'ultima fatica, ma che invece dà spazio a un avvio abbastanza vivace. Il primo squillo è di marca campana, con Borrelli che sul corner di Sarnelli tenta un mancino al volo di facile presa per Russetti, mentre i milanesi si divorano un ottimo contropiede al 9', quando Sirena sbaglia lo stop in area sul tocco brillante di Caremoli e vanifica l'azione costruita da Rebaudo. Un minuto dopo, invece, arriva il grosso spavento orange: Russetti esce un po' troppo frettolosamente dai pali su un lancio lungo e la palla resta a portata del mancino al volo di Pierluca Esposito, ma Caremoli in area piccola salva il risultato di testa. È l'ultimo brivido di una prima parte di gara accesa, seguita da una decina di minuti in cui i ragazzi di Campisi prendono il possesso del gioco, affidandosi ai sapienti piedi di Rebaudo e Tucci - che al 20' cerca un colpo dalla distanza troppo alto -, bravi a trovare spesso nello spazio tra il centrocampo e la difesa biancoblù uno tra Vecchi e Pacifico; da lì poi i fantasisti possono fare il bello e il cattivo tempo, supportati da un Caremoli insaziabile sulla fascia sinistra, ma fino al 22' manca il colpo decisivo. Scoccato quel minuto, l'Alcione raccoglie finalmente i frutti: schema da corner, tiro rasoterra di Pacifico da fuori area e deviazione decisiva di Sirena, che manda fuori giro Poerio. Segnato l'1-0, però, i lombardi non riescono a trovare un raddoppio che sarebbe stato meritato. Al 25', infatti, il numero 1 campano prima smanaccia sul tiro-cross di Cozzi, poi risponde presente sul tap-in di Caremoli. Al 33', invece, l'Alcione esce dalla sua linea con uno stupendo triangolo a centrocampo, ma l'ultimo tocco, ovvero l'assist per Sirena, pesca il numero 9 in fuorigioco. È una scena vista e rivista, quella di una squadra che fa gioco, spreca e viene puntualmente punita, e anche il Portici non fa sconti. Un minuto più tardi Nocerino - autore di 6 reti nella fase finale - manda un avviso spedendo la sponda aerea di Borrelli addosso a Lombardo, mentre al 35' non ce n'è per nessuno: il numero 70 salta tre avversari a destra e incrocia, con un Russetti non perfetto che smanaccia e viene superato dalla sfortunata deviazione di Caremoli. Il primo tempo finisce così su un 1-1 che sta stretto ai ragazzi in orange, ma che lascia un chiaro avviso per la ripresa: il Portici può far male.
Imparata la lezione, l'Alcione cerca fin da subito la rete del nuovo vantaggio, ma il tiro di Sirena sull'imbucata di Pacifico - con tunnel - viene deviato in corner dalla scivolata di un avversario. È un buono spunto da parte dei milanesi, schierati con il solito 4-3-1-2 salvaguardato nelle retrovie da Lombardo - bravo in anticipo su Borrelli su un cross dalla sinistra -, Gasparetto, Caremoli e Gabba, con Rebaudo davanti alla difesa affiancato da Tucci e Cozzi, pronti a innescare Vecchi, tramite con il duo Pacifico-Sirena. Una formazione che prova a tessere le tela della partita dinanzi a un Portici più attendista, posizionato con un 4-3-3 che si trasforma in un 4-2-3-1 quando Amato sale a livello di Nocerino e Pierluca Esposito, più avazati rispetto ai mediani Signoriello e Sarnelli; dietro invece la difesa a 4 vede da sinistra verso destra Amendola, Elberti, Micillo e Onufrio. Una retroguardia che al 10' va un attimo in apprensione quando Rebaudo lascia la sua cattedra di centrocampo e decide di fare lezione nell'area di rigore campana, dove con una magia alla Benzema va sul fondo linea, viene steso da Micillo e cambia le sorti del match: è calcio di rigore, e non solo, perché Signoriello viene espulso direttamente - probabilmente per qualche parola di troppo - e lascia il Portici in 10, al minuto 10 e con un numero 10 pronto a colpire. Dal dischetto, infatti, Vecchi spiazza Poerio e porta gli orange sul 2-1. Occhio, però, perché che il Portici non sia squadra da gettare la spugna era chiaro già nel primo tempo, e i ragazzi di Lepre - squalificato, al suo posto in panchina Petrone - lo dimostrano anche al 15', quando su un calcio di punizione di Nocerino sbuca Elberti, che di testa non inquadra però lo specchio della porta. Passato il brivido, Campisi si gioca il primo cambio sostituendo Pacifico con Gorla, che al 19' di mancino prova a sorprendere un attento Poerio, graziato poi dal tap-in sbagliato di mancino da Cozzi. Lato biancoblù, Petrone deve rinunciare proprio a Elberti - a contrasto con il numero 8 orange e infortunatosi - inserendo Mottola, mentre poco dopo sono Gennaro Esposito e Castracani e prendere il posto di Pierluca Esposito e Sarnelli. La musica, però, non cambia. A fare la partita è l'Alcione, che fino alla fine cerca di blindare il match, ma prima la palombella di Cozzi su calcio d'angolo battuto rasoterra finisce sulla traversa, poi il tiro di Caremoli su triangolo con Gorla finisce alle stelle, mentre Cenetti non riesce a sorprendere Poerio e infine non inquadra lo specchio con un destro a giro. Sembrano i classici tentativi di un finale che non ha più niente da raccontare, e invece sono l'antipasto dell'incubo più grande di tutti. Al settimo minuto - su cinque - di recupero, infatti, un dubbio contrasto aereo tra Tucci e capitan Amendola si trasforma nella mattonella perfetta per Nocerino, che si conferma l'uomo in più dei campani pennellando un calcio di punizione che vale il 2-2 finale e i calci di rigore. Ed è qui che si consuma lo psicodramma: si va a oltranza, finché Poerio ipnotizza Caremoli e Petrone realizza il penalty che vale un incredibile Scudetto.
ALCIONE-PORTICI 2-2
RETI (1-0, 1-1, 2-1, 2-2): 22' Sirena (A), 34' aut. Caremoli (A), 12' st rig. Vecchi (A), 52' st Nocerino (P).
ALCIONE (4-3-1-2): Russetti, Gabba, Caremoli, Rebaudo, Lombardo, Gasparetto, Tucci (47' st Ciceri), Cozzi, Sirena (40' st Cenetti), Vecchi (32' st Notarianni), Pacifico (15' st Gorla). A disp. Mazzola, Lauriola, Brenicci, Caimi, Lione. All. Campisi.
PORTICI (4-2-3-1): Poerio, Onufrio (43' st Petrone), Amendola, Micillo, Elberti (21' st Mottola), Amato, Sarnelli (30' st Castracani), Signoriello, Esposito P. (21' st Esposito G.), Borrelli (53' st Ombra), Nocerino. A disp. Della Valle, Pone, Liccardo, Esposito M.. All. Lepre.
ARBITRO: Mazzoni di Prato.
ASSISTENTI: Gookooluk V. di Civitavecchia e Marchesin di Rovigo.
ESPULSO: 10' st Signoriello (P).
AMMONITO: Castracani (P).
SEQUENZA RIGORI: Rebaudo gol (A), Gennaro Esposito gol (P), Lombardo gol (A), Nocerino gol (P), Gasparetto gol (A), Amato gol (P), Notarianni gol (A), Ombra gol (P), Gorla parato (A), Castracani traversa (P), Cozzi gol (A), Micillo gol (P), Caremoli parato (A), Petrone gol (P).