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L'intervista

Prima sfiora la Serie C, poi fa tripletta davanti a 34 mila persone: è l'anno del Re del Mozambico

15 gol in 5 partite nel torneo organizzato dalle stelle del web, l'ex Atalanta dà spettacolo anche a stagione finita

Bangal Alcione

GOA7 LEAGUE • Faisal Bangal, capocannoniere dell'Alcione in Serie D e del Red Lock, squadra vincitrice della prima edizione del nuovo torneo di calcio a 7

Quando si ha una passione per qualcosa si cerca di coltivarla il più possibile, ovunque. È così per chi ama leggere, per chi preferisce farsi un giro in moto o per chi pratica sport, a qualsiasi livello: che si tratti del ragazzino che appena finisce di studiare si allaccia gli scarpini per andare al parco a giocare a basket, o a calcio, oppure del professionista che lo fa per lavoro, ma che una volta finita la stagione si cimenta su campi improbabili - vedi Victor Osimhen, che da capocannoniere di una storica Serie A vinta con il Napoli è stato recentemente visto in azione a un calcetto in Nigeria. Ed è così anche per chi di mestiere fa il «dilettante», giocando in Eccellenza per poi staccare la spina a un torneo di pallavolo in Valera, oppure per chi, come Abdul Faisal Bangal, dopo aver vinto i playoff di Serie D è tempo di dominare anche una competizione mai vista in Italia: la Goa7 League, nata dalla collaborazione tra WebStarsChannel, Andrea Panciroli (alias IlPancio) e Andrea Hakimi (in arte Homyatol), due storici e innovativi creatori di contenuti per il web.

UN NUOVO MODO DI INTRATTENERE, E DIVERTIRSI

Chi utilizza un minimo Instagram, YouTube o TikTok molto probabilmente ne avrà già sentito parlare nell'ultimo mese, ma per i meno avvezzi ai social è abbastanza semplice spiegare che cosa sia il torneo che ha visto la partecipazione del bomber dell'Alcione. Si tratta di un campionato di calcio a 7 composto da 12 squadre che nella sua prima edizione - ovvero una Summer Cup andata in scena tra il 24 e 25 giugno - ha visto scendere in campo 8 club suddivisi in due gironi da 4 formazioni ciascuno. Le prime due classificate di ogni raggruppamento si sono poi sfidate in due semifinali secche, prima della finalissima per decretare la vincitrice del trofeo. «Fin qui tutto normale», sì, perché le novità riguardano i partecipanti, il regolamento e la trasmissione.

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Il post di presentazione della nuova competizione e il suo logo

Oltre ai due già citati General Manager - IlPancio e Homyatol -, sono tante le stelle del web coinvolte nel progetto su più livelli. Ogni squadra ha infatti un presidente e un allenatore provenienti dal mondo dei social, e non solo, vista anche la presenza di un giornalista del calibro di Sandro Sabatini in panchina. La rosa completa, poi, è formata da 10 giocatori - uno dei quali può essere l'allenatore stesso -, suddivisi in 5 personaggi noti e 5 calciatori, 3 dei quali selezionati tramite dei provini svolti in precedenza sotto l'osservazione di professionisti provenienti da Sg Soccer e Aft Advanced Football Training, dando così a chiunque la possibilità di partecipare alla competizione al fianco o sotto la guida dei propri idoli.

Il video dei provini per partecipare all'evento, disponibile sul canale YouTube della Goa7 League

Le regole, invece - disponibili nella loro completezza cliccando QUI -, riguardano una maggior spettacolarizzazione del gioco del pallone. Tra queste spicca l'utilizzo di una carta bonus, pescata prima dell'inizio della partita da un mazzo di 12 carte, suddivise in tre categorie: «Giocatore in più», permette di giocare per 3 minuti con un uomo in più; «Cartellino Rosso», permette di espellere per tre minuti un avversario; «Rigore Presidenziale», il presidente della squadra scende in campo per tirare un rigore all'americana - il cosidetto shootout, uno contro uno con il portiere partendo da centrocampo. Particolari sono poi la scelta di far togliere un giocatore a una squadra in vantaggio di più di tre reti finché lo scarto non diminuisca al di sotto, e l'impiego di un dado, lanciato alla fine dei due tempi di gioco per stabilire il numero di giocatori che scenderanno in campo nel recupero, sempre della durata di tre minuti.

Piccole, grandi, novità per la prima edizione di una competizione trasmessa per due giorni in diretta sul canale Twitch della Goa7 League, una piattaforma gratuita di proprietà di Amazon sulla quale mediamente 20 mila spettatori hanno seguito l'evento, con un picco di quasi 35000 persone connesse per la finalissima. Durante la diretta è stato così possibile non solo seguire le singole partite, ma vedere anche le contemporanee reazioni del commentatore, affiancato da uno dei due General Manager - l'altro interveniva invece per dei collegamenti da bordo campo - e dai due presidenti in gara. E se agli occhi dei più esperti l'iniziativa italiana può ricordare la già affermata e più chiacchierata King's League - una lega di calcio a 7 che vede tra i suoi fondatori l'ex Barcellona Gerard Piqué -, quanto fatto finora sul terreno nostrano sembra essere solo un embrione di qualcosa che promette di diventare un vero e proprio campionato a 12 squadre entro il 2024, riprova che i social, e il web in generale, se usati bene, possono dar vita a dei progetti interessanti.

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Le 8 squadre partecipanti e i loro allenatori

IL GOAT DEI GOA7

«Greatest of all time», è lo sviluppo dell'acronimo di GOAT - per lo speciale torneo «GOA7», con il sette a rappresentare il calcio a 7 -, traducibile in: «Il più grande di tutti i tempi». Quattro lettere attribuite solitamente a uno tra Cristiano Ronaldo, Messi, Pelè o Maradona, ma che nel milanese, dove si è tenuto il torneo, hanno ora un nome e cognome ben precisi: Faisal Bangal. Senza tirare in ballo paragoni impensabili, il bomber dell'Alcione ha vinto il premio di MVP della competizione dominata con la sua squadra, ovvero il Red Lock - nome nato dal manga calcistico Blue Lock -, trascinato con ben 15 gol fatti in 5 partite, giusto un paio in meno rispetto all'incredibile stagione vissuta in maglia Orange, chiusa con il successo nei playoff di Serie D dopo un lungo testa a testa con il Lumezzane per la promozione diretta in Serie C - per la quale la società milanese è in ballo con il ripescaggio.

Numeri specchio di un dominio netto dell'attaccante classe 1995, che sulla partecipazione al torneo racconta: «Non sapevo bene come funzionava, però mi è stato spiegato che era una specie di show di intrattenimento. Non erano partite con un livello troppo alto e a rischio di infortunio, così, visto che in quei due giorni rientravo dalle vacanze, ho deciso di partecipare per divertirmi, correre un po' e toccare il pallone, che è la mia passione».

Da qui l'inserimento con i nuovi compagni di squadra, tra cui qualche voto noto anche a Bangal«Conoscevo il Masseo (Edoardo Magro, creatore di contenuti sui social e presidente del Red Lock) e Just Rohn (Matteo Colombo, leggenda di YouTube Italia e membro del club) per il mondo di FIFA perché giocavo online, ma anche Sergej (Sergej Piccirillo, portiere del Cassina Nuova e creatore di contenuti relativi al ruolo di numero 1 su YouTube e TikTok) perché giocava all'Atalanta e ogni tanto ci siamo incontrati al centro sportivo. - spiega la punta dell'Alcione, cresciuto anche lui nel settore giovanile della Dea, dove ha segnato 21 gol con la Berretti e 11 in Primavera 1, e che sul feeling con il resto della rosa prosegue - C'è stato poco tempo per conoscersi, però secondo me in squadra si è creato un bell'ambiente. I ragazzi più famosi si sono dimostrati persone alla mano, molto umili e disponibili. Ci siamo trovati subito bene».

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La squadra di Bangal - quasi - al completo, manca solo l'allenatoreng

Tra i talent, nell'elenco dei primi campioni della storia della Goa7 League figurano anche Mario Sturniolo, streamer e attore di teatro nelle vesti di allenatore, Giacomo Sanvitale, centrocampista classe '97 visto in azione in Lombardia tra Saronno e Garbagnate e che su YouTube racconta tutte le sue esperienze calcistiche, tra cui quelle in America, e Matteo Picarazzi, in arte Dread, capitano del Red Lock e altra leggenda di YouTube Italia, dove da ormai 12 anni intrattiene migliaia di persone con una grande varietà di contenuti. Un trio di figure fondamentale per la vittoria finale, come spiega Bangal: «Giacomo, giocando a calcio, curava più la parte tattica e dava consigli su come muoversi, mentre Mario era sul pezzo più a livello psicologico e mentale, gasava la squadra e amalgamava il gruppo. Il più carico di tutti però era il Masseo: a ogni partita entrava nello spogliatoio e urlava, e anche tra una gara e l'altra cercava di tenere tutti sul pezzo. Rohn e Dread invece sono bravi a livello tecnico. Facevano magari un po' fatica fisicamente perché a 7 conta molto la corporatura e c'era gente che era meno tecnica di loro, ma si faceva sentire tanto. A livello di idee calcistiche, tatticamente e tecnicamente, però, sono bravi».

IL PERCORSO VERSO IL TITOLO E IL SOPRANNOME

Con un gruppo del genere e un bomber devastante in Serie D è normale dunque aspettarsi grandi cose dai Red Lock, ma l'esordio nel Girone Bianco non è così semplice. «Alla prima partita abbiamo incontrato La Fucina, la squadra di Antonio Picci (attaccante 37enne ex Brescia diventato celebre per questa intervista), ed è stata abbastanza tosta», riconosce il numero 9 dell'Alcione, con il 5 sulle spalle in maglia rossonera. Archiviato il primo tempo sopra 3-1 - con un timbro del classe '95 -, arriva infatti la doppietta proprio di bomber Picci, a segno anche con una gran punizione sotto la traversa. Il duello tra punte di diamante, però, ha un solo vincitore, ovvero Bangal, che qualche minuto più tardi risponde a tono facendo doppietta proprio con una punizione all'incrocio dei pali e dando il via allo scatto decisivo della squadra del Masseo, vincente poi 5-4.

Da qui inizia il dominio dell'attaccante milanese, che chiude la fase a gironi con una doppietta sia nel 4-1 sui Golden Stake (squadra con presidente IlPengwin e allenata da Sabatini) che nel 3-1 sui Blancos di Riccardo Dose e Simone Paciello (Awed), dove aggiunge pure un assist per completare la rimonta del gol subito in avvio di partita. Superato a punteggio pieno il raggruppamento, per il Red Lock arriva l'altra partita più importante secondo Bangal: la semifinale contro gli Eternals del presidente ZW Jackson (Antonio Pellegrino) e del tecnico Umberto Chiaramonte, guida nella Terza Categoria milanese della Play2Give, squadra che unisce talent provenienti da diversi ambiti (tra cui musicisti e influencer) per dar vita e visibilità a vari progetti di beneficienza. «Era la sfida che nel pregara temevamo un po' di più. - racconta l'attaccante - Anche loro avevano una squadra fisica ed erano i favoriti, ma poi abbiamo vinto 8-2».

Neanche a dirlo, a sbloccare la partita con un siluro di destro da fuori area ci pensa proprio Bangal, che poi si carica la squadra sulle spalle nel momento più complicato. Il timore del prepartita viene infatti giustificato da un avversario che non molla e che chiude il primo tempo sul 2-2, prima però dei tre minuti di recupero in cui il bomber dà una virata all'incontro. Come? Con due contropiedi, uno chiuso con un diagonale nell'angolino e uno con un delicato tocco di punta sotto le gambe del portiere avversario. «Quelle due reti forse sono state le più importanti», racconta il bomber, che poi decide di esagerare: tripletta su rigore, poker con un palo-gol a incrociare, un assist e cinquina con il timbro più bello di tutti, ovvero un pallonetto dalla lunetta della sua area di rigore dritto nella porta degli Eternals. «Quel gol è stato il più spettacolare», e come dargli torto.

Il super gol di Bangal nella semifinale con gli Eternals

Una prestazione che rende giustizia a quel soprannome affibbiatogli dal Masseo dopo la doppietta con il Golden Stake: il «Re del Mozambico». A ogni sovrano, però, spetta un trono, e Bangal se lo prende nella finalissima con i Blancos. La rivincita dei gironi terminata infatti 3-1, decisa dalla tripletta del bomber dei Red Lock, portati alla gloria con un fendente di destro, un mancino nell'angolino spalle alla porta e uno a tu per tu con il portiere avversario. Tre timbri, uno in più dei due trofei sollevati dal bomber: la prima Goa7 League della storia e il premio di MVP, il tutto sotto gli occhi di 34000 persone, quasi un Allianz Stadium sold-out.

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IL RAPPORTO CON IL MOZAMBICO E LE IMPRESSIONI FINALI

Mentre il soprannome inizia a fare il giro sul web, il Re Bangal parlando delle sue origini racconta che: «Sono nato in Mozambico, poi sono venuto qui a 10 anni circa. Ho ancora dei cugini e degli zii lì, quindi ogni due o tre anni ci torno. Purtroppo ho le vacanze a giugno, quando là è inverno, mentre l'ideale sarebbe andare a dicembre, però torno volentieri a trovarli». Sulla partecipazione alla Goa7 League e sul suo particolare funzionamento, invece, il bomber del Red Lock afferma che: «Ho trovato un buon livello, i tre minuti del dado poi svoltavano le partite. Giocando a 7 magari l'avversario si mette in difesa e diventa difficile trovare spazio, con il dado invece diventava tutto molto più divertente».

Difficile, però, secondo Bangal provare a fare qualcosa del genere nel calcio a 11. «Non penso sia fattibile, però come intrattenimento ci può stare. - spiega l'MVP della competizione - Alla fine è uno show, si possono fare ancora delle variabili, ma sarebbe difficile portarlo fuori dal mondo del calcio». E a proposito di novità, per la prossima edizione l'interrogativo sulla presenza del Goa7 rimane: «Penso che diventi più complicato, poi vediamo perché non c'è ancora nulla di certo».

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