News
09 Luglio 2023
Giulia e Daniele Trapani, sorella e fratello uniti dal successo e la passione per il calcio
Sono innumerevoli le coppie di fratelli nel mondo del calcio. Tra le più celebri ci sono sicuramente Fabio e Paolo Cannavaro, Gianluigi e Antonio Donnarumma, Filippo e Simone Inzaghi, Franco e Giuseppe Baresi solamente per rimanere in Italia. Il caso più curioso è però sicuramente quello di Antonio ed Emanuele Filippini, gemelli e spesso compagni di squadra (tra le altre hanno militato nel Livorno, nella Lazio e nel Brescia). Un classico falso amico è invece la coppia rappresentata da Roberto e Dino Baggio: i due ex Serie A non hanno alcun grado di parentela tra di loro.
Più rari sono invece i casi di fratello e sorella nel calcio. L'esempio italiano più famoso è quello rappresentato da Manolo e Melania Gabbiadini: lui è ancora in attività e veste attualmente la maglia della Sampdoria, anche se il Cagliari di Claudio Ranieri ha messo gli occhi sul classe 1991. Nel corso della sua carriera l'attaccante ha inoltre militato anche nell'Atalanta, nel Cittadella, nel Bologna, nel Napoli e nel Southampton oltre ad avere collezionato tredici presenze con l'Italia (l'ultima il 23 settembre 2022 nella gara vinta contro l'Inghilterra). La sorella Melania è invece una delle icone del femminile, essendo stata inserita nella Hall of Fame del calcio italiano grazie anche alle sue nomine come calciatrice dell'anno Aic per quattro anno consecutive (dal 2012 al 2015). L'ex Bardolino Verona ha appesa gli scarpini al chiodo da ormai quattro anni dopo una breve esperienza nel calcio a cinque con la maglia della Noalese. Melania Gabbiadini è stata inoltre una colonna portante della Nazionale grazie alle sue 121 presenze condite da ben 51 gol.
Anche nel calcio dilettantistico piemontese c'è una celebre coppia di fratello e sorella, entrambi calciatori: Daniele e Giulia Trapani. Lui si è ritirato proprio in questa stagione dopo una carriera piuttosto importante, giocando praticamente in tutte le categorie regionali, ossia dall'Eccellenza alla Seconda. Molte le maglie da lui indossate: Corneliano, Cavour, Chisola, Piscinese Riva, Settimo, Don Bosco Nichelino, Luserna, Orbassano, Nichelino Hisperia, Denso, Carmagnola, Pro Villafranca, Atletico Racconigi, Alpignano, Beiborg e Cumiana Sport. Il Christian Vieri della situazione. E, proprio come il celebre attaccante ex Inter e Juventus tra le altre, ha segnato praticamente ovunque diventando così un vero e proprio incubo per le difese avversarie.
Giulia Trapani ha invece incominciato a giocare a calcio all'età di sette anni, nel Don Bosco Nichelino con i compagni di sesso maschile. A tredici anni la classe 1994 si è trasferita al Torino per poi finire nella Juventus, dove ha militato diversi anni giocando in Serie B e Serie C. Alla maggiore età ecco l'esperienza nel Luserna, squadra con cui ha conquistato la promozione in Serie A e la successiva salvezza nella massima categoria. Giulia è successivamente ritornata nella Juventus, dove ha giocato un anno prima di rimanere ferma per una stagione e ripartire dal Caprera. Dopo l'esperienza sarda durata due anni, la centrocampista è arrivata nella stagione appena conclusa al Moncalieri, con cui ha conquistato una storica promozione in Serie C. La classe 1994 commenta così questo strabiliante risultato: «Ho provato delle emozioni straordinarie, ho trovato un gruppo fantastico e insieme abbiamo coltivato questa unione per tutto il campionato. Sono davvero felice di aver incontrato una società simile e questo ha fatto sì che insieme abbiamo raggiunto il traguardo che ci eravamo prefissati a inizio anno. La mia intenzione è quella di rimanere al Moncalieri». A proposito di successi ottenuti in campo, anche Daniele si è tolto tante soddisfazioni tra cui la vittoria della Coppa Seconda e Terza Categoria del comitato di Torino nella stagione 2021/2022, con la maglia del Beiborg, oltre al titolo di capocannoniere del Girone E nella medesima stagione.
Come si può ben dedurre, proprio il calcio è stato un elemento fondamentale per il gran legame creatosi tra loro due, come racconta lo stesso Daniele: «Il nostro rapporto è diverso rispetto al solito protettivo fratello-sorella. Lei ha infatti un carattere molto forte e, pertanto, è difficile fare la parte di colui che la difende. Quest'aspetto è sempre stata la sua forza ma, nonostante ciò, ammetto di essere geloso di mia sorella. Abbiamo inoltre tanta complicità: tante volte ci basta un semplice sguardo per capirci. Ovviamente è facile avere cose in comune: in particolare la passione per il calcio ci ha unito molto. A ciò si aggiungono i meme su Allegri e, più in generale, la Juventus: a livello familiare la società bianconera è sempre stato l'argomento trainante delle nostre giornate». C'è poi l'aspetto del calcio giocato a legare Daniele e Giulia: «Abbiamo giocato spesso a calcetto insieme e ci siamo divertiti molto. Ho un piccolo aneddoto su di noi, anche se riguarda un uno contro uno disputato sul nostro terrazzo di casa molto grande: ebbi l'idea di farle un fallo da dietro tanto per ridere, lei mi prese dal colletto per poi sbattermi sul divano e darmi un calcio sul naso. Tutto questo coincideva con il suo passato da cintura marrone e stava proprio a dimostrare che lei non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Da quel momento imparai la lezione».
Giulia conferma la versione del fratello: «I nostri aneddoti calcistici sono limitati al periodo infantile. Da bambini combinavamo un sacco di danni. Poi le nostre strade si sono giustamente divise ed ognuno di noi ha avuto le proprie soddisfazioni nelle varie categorie in cui abbiamo militato. Io e lui abbiamo due caratteri completamenti diversi, quasi mai siamo d'accordo su qualcosa, ma guai a chi me lo tocca».
Una cosa è però certa: entrambi hanno una grande ammirazione per l'altro, soprattutto per quanto riguarda le doti calcistiche. Daniele commenta così la carriera della sorella: «Purtroppo è stato veramente impossibile seguirci a vicenda. Giocando entrambi la domenica insieme, non era possibile sdoppiarci. Sono riuscito a vederla spesso solamente nell'anno in cui ha giocato in Serie A, le partite erano di sabato e potevo quindi seguirle. Sono veramente orgoglioso del fatto che sia stata nella massima serie, non tutti possono dire di averci giocato. Mi dispiace solamente del fatto che, se fosse nata cinque o dieci anni dopo, staremmo sicuramente parlando di una giocatrice che vivrebbe di calcio, diventato professionistico solamente da troppo pochi anni. Pensando alla sua carriera mi viene in mente un'altra curiosità: quando giocava nel Don Bosco, lei aveva nove-dieci anni, ossia il massimo consentito per giocare con il sesso opposto. Ricordo le facce dei genitori e degli avversari in campo: erano tutti a sorridere, sottovalutando le capacità di una ragazza. Lei rispondeva con doppiette e triplette a profusione. Ogni volta era una goduria vederla segnare».
L'anno in Serie A è stato indimenticabile per Giulia: «È stata sicuramente un'esperienza unica, anche se era in un periodo in cui il calcio femminile non era seguito come oggi. Quella stagione mi ha indubbiamente insegnato tanto e per questo devo ringraziare tutti coloro che avevano creduto in me. Come dice mio fratello, se fossi arrivata cinque o sei anni dopo avrei avuto la possibilità di scegliere di seguire il calcio semi professionistico. Decidendo di non abbandonare il posto di lavoro, i miei rimpianti più grandi sono stati le rinunce a due chiamate di Serie A: una del Cuneo e l'altra del Chievo».
La classe 1994 ritiene inoltre che anche Daniele avrebbe potuto puntare molto più in alto nella sua carriera da calciatore: «Io posso affermare su mio fratello la stessa cosa che lui ha detto di me: sarebbe potuto benissimo arrivare in categorie molto più alte rispetto a quelle in cui ha giocato. Ovviamente è molto più difficile riuscire ad emergere nel maschile ma ci ha dato tante soddisfazioni vincendo la classifica capocannoniere per diverse volte. Daniele è il classico bomber».
Daniele e Giulia Trapani, "storia di un grande amore fraterno" per parafrasare l'inno della Juventus, la loro squadra del cuore.