Serie D
01 Settembre 2023
CITTÁ DI VARESE SERIE D • Corrado Cotta, il nuovo condottiero dei biancorossi, qui nella sua esperienza al Verbania un paio d'anni fa
Ai piedi del Sacro Monte i venti caldi dell'estate hanno cambiato tutto: nuova presidenza, nuovo ds, diversi nuovi giocatori e persino nuovo allenatore. In quest'ultimo caso il nome risponde a quello di Corrado Cotta, le cui esperte mani tenteranno di consegnare al Città di Varese una stagione ben diversa dall'ultima messa in archivio. Perché il ripescaggio in extremis ha sì scongiurato l'annata da Eccellenza, ma - de facto - non ha tolto dalla memoria dei tifosi «quella che sul campo è stata una retrocessione», come commentato proprio dall'ex Chieti: «Ora però bisogna guardare al futuro».
Parola dello stesso tecnico, che dal primo giorno di ritiro (24 luglio) non ha voluto perdere un solo minuto: «Abbiamo sfruttato questo tempo per lavorare, per costruire una base. Ho visto professionalità da parte di tutti, anche guardando ai molti 2006 avuti in gruppo, che voglio ringraziare. Le sensazioni sono positive». E non necessariamente per i risultati delle amichevoli in sé, quanto per le indicazioni raccolte, filtrate e tenute ben separate dalle apparenze del calcio d'agosto. Cotta appare realmente fiducioso: «Dobbiamo guardare alla condizione fisica, mentale e tecnica. Abbiamo distribuito i carichi in maniera equa spalmando lo stesso minutaggio fra i giocatori. Ora conta solo la ricerca della giusta attitudine in campo, anche alla sofferenza».
I concetti del condottiero classe 1964 sembrano essere già essere stati in parte assorbiti dalle menti dei calciatori: il segnale che fa ben sperare a riguardo è arrivato dal turno preliminare di Coppa Serie D dell'ultimo fine settimana, primo impegno ufficiale della stagione, quando i biancorossi hanno avuto la meglio in rimonta sulla Vogherese dell'ex Minaj (autore peraltro del momentaneo 0-1). Nonostante l'assenza acclarata di un attaccante in rosa - che «non sarà Lukaku», come anticipato ironicamente dal tecnico in conferenza stampa - sono bastate le firme di Perissinotto e Settimo per ribaltare i rossoneri e far esultare l'Ossola. Stiamo parlando di un ventenne e un diciottenne. Roba da fregarsi le mani ragionando in prospettiva, anche se per il saggio Cotta l'età conta ben poco e i regolamenti della Federazione pensati per i più giovani hanno utilità relativa, per usare un eufemismo: «Una volta nessuno guardava la carta d'identità di Gianni Rivera. Non capisco per qual motivo farlo oggi con tutti. Esiste il giovane forte così come il giovane non all'altezza. Obbligando le società a far giocare più elementi sotto età, la FIGC forza la crescita dei ragazzi. Ma a loro non serve essere forzati, anzi. Nel calcio come nella vita serve meritocrazia».
La riflessione chiaramente tocca pure quelli con qualche esperienza in più: «Il nostro Vitofrancesco (determinante in coppa come nel pre season, ndr) è l'esempio, dentro e fuori dal campo, di quanto dico: ha 35 anni, ma è bravo e deve giocare. Cosa accadrà fra tre anni? Che Vitofrancesco sarà un 38enne che giocherà ancora, mentre un 2005, obbligato a stare in campo oggi, probabilmente si perderà; e magari questo ipotetico ragazzo aveva solo bisogno di più tempo. In Italia le cose non funzionano». La critica dell'allenatore si allarga, soprattutto pensando alle sentenze dei più disparati gradi di giustizia procrastinate oltre il limite e all'organizzazione stentata dei campionati nelle diverse categorie nazionali, mentre il 2023/24 è letteralmente alle porte: «Io ho in mente tre esempi di sistemi che funzionano; in Inghilterra, Svizzera e Germania una squadra non avente i diritti per iscriversi non può rimanere in stand-by. Ci sono delle regole precise che valgono per chiunque, vedi il caso Chiasso. Da noi invece accade un po' di tutto: il caso Lecco mi lascia basito; sul campo hanno dimostrato di essere i più forti, ma in ogni caso si sarebbe dovuto decidere prima del loro destino. Non esiste che la Serie B giochi tutta a parte qualcuno che resta in attesa. Mi è spiaciuto anche per l'Alcione: sembrava avesse tutte le carte in regola per andare in C, e invece...Qualcosa non funziona».
I fatti oggettivi non hanno certo nascosto più di qualche semplice intoppo, ma tant'è. In giornata se non altro verranno resi noti i gironi di categoria, gli stessi di un campionato già slittato di una settimana (inizio fissato in data domenica 10 settembre 2023). Prima di allora tuttavia, il Città di Varese dovrà risolvere un altro rebus di Coppa, stavolta con l'ulteriore aggravio del carico emotivo degno di un derby: con il sopraccitato 2-1 alla Voghe infatti, Corrado Cotta si è già arrogato il diritto di metter piede nello stadio di Venegono Superiore per affrontare la Varesina. Nella stagione passata i rossoblù furono lieta sorpresa e accarezzarono più volte l'idea di accedere ai playoff, poi sfumati in favore del Desenzano. Quest'anno il nuovo allenatore dei biancorossi proverà senz'altro a ribaltare le gerarchie.