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A 17 anni è già una stella: sfida un ex fuoriclasse di Serie A e gioca la partita della vita

Il classe 2005 dell'Alcione è stato protagonista di una prova da urlo contro l'RG Ticino

SERIE D ALCIONE

SERIE D ALCIONE: Tommaso Caremoli, talento orange

Tommaso Caremoli contro Gianluca Sansone: sulla carta sarebbe dovuto essere un Davide contro Golia, una sfida dall'esito scritto, forse addirittura scontato. Effettivamente, almeno a bocce ferme, non sarebbe potuto essere altrimenti: il primo è un classe 2005, deve compiere ancora 18 anni - li farà il prossimo 26 settembre - e sta affrontando il primo vero campionato tra i grandi; il secondo di anni ne ha 36, ma soprattutto può vantare 56 presenze in Serie A oltre a diverse stagioni - molte delle quali vissute da protagonista - nel calcio professionistico.

Ma il calcio non è per niente una scienza esatta, quindi non c'è poi così tanto da stupirsi se la sfida di domenica tra Alcione e RG Ticino ha raccontato tutta un'altra storia. In primis per il risultato, ossia uno splendido 3-2 in rimonta a favore degli orange maturato grazie alla doppietta di Barbuti e al rigore realizzato nel finale da Palma. Dopodiché per quanto accaduto in uno dei duelli più belli di questo inizio di stagione: da una parte il giovane, dall'altra il veterano; da una parte Davide, dall'altra Golia.

BOMBA

Partiamo dalla fine, vale a dire dal vincitore: rullo di tamburi... Tommaso Caremoli. Il giovane, il nostro Davide, ma anche il predestinato perché, tutto sommato, non capita tutti i giorni di vedere un ragazzo di 17 anni affrontare a testa alta uno che per anni ha calcato i campi della Serie A. Che di anni attualmente ne ha 36, vero. Che si sta pian piano avvicinando alla fine della carriera, altrettanto vero. Ma che fa tuttora della classe il proprio tratto distintivo, basti pensare al gol che è valso il momentaneo 1-1: pennellata su punizione, traiettoria che sorprende Agazzi e pallone in porta. Il tutto rigorosamente con il piede sinistro, attorno al quale l'ex Sampdoria si è costruito un'intera carriera.

Lo stesso che ha spaventato a più riprese l'Alcione, così come lo stesso che ha assunto le sembianze di una bomba ad orologeria pronta a esplodere da un momento all'altro. Un'arma che avrebbe abbatto praticamente chiunque, ma non il terzino 2005: che si è travestito da artificiere, che ha disinnescato l'ordigno con talento, che ha reso la corsia di sinistra una trincea impossibile da superare. Certamente per Sansone, ma è evidente che qualunque altro giocatore avrebbe fatto fatica a superare un Caremoli di questo tipo.

PAROLE

«È la prima volta che mi sono ritrovato davanti un avversario di questo tipo. Ha dimostrato negli anni di essere un ottimo giocatore, ha giocato in categorie molto alte ed è stato bello potermi cimentare contro di lui», racconta a cuore aperto il terzino sinistro dell'Alcione, il più giovane della rosa di Cusatis nonché fiore all'occhiello di un vivaio, quello orange, che negli ultimi anni ha letteralmente spazzato via tutta la concorrenza. «In settimana mi avevano avvisato e mi sono preparato di conseguenza. Per quanto riguarda il mister - continua Caremoli - mi ha detto di giocare a testa libera e non pensare più di tanto, dovevo rimanere concentrato e così è stato». Lo stesso Cusatis che, a fine partita, ci ha tenuto ad elogiare in particolar modo la prestazione del baby terzino: «Ne ho parlato sia col presidente che col direttore: per lui non era semplice essendo un classe 2005, dunque molto giovane rispetto a un giocatore che ha fatto la Serie A. È stato bravo perché ha usato la testa, non ha abbassato mai la guardia ed è riuscito anche ad attaccare». 

TRASCORSO

E pensare che esattamente due anni fa, sempre sul sintetico di via Olivieri, un infortunio quasi non lo costrinse ad appendere gli scarpini al chiodo. La rottura del crociato anteriore destro causò uno stop lungo quasi tutto il campionato, salvo poi tornare in occasione della semifinale di ritorno contro la Vis Nova - campionato Under 17 Élite - e, qualche mese dopo, iniziare quella che per lui è stata la stagione della svolta. «Nel giro di poco tempo sono passato dalle stampelle alla Serie D. Sarà sincero: è questa la cosa che mi rende più orgoglioso. Sono un ragazzo di carattere - prosegue il classe 2005 - perché non mollo mai e tendo sempre a lottare». 

Una caratteristica, quest'ultima, che in Alcione hanno imparato a conoscere molto bene. Precisamente da nove anni, essendo Caremoli una vera e propria bandiera del vivaio orange. Dai Pulcini alla prima squadra: «Fin da quando sono piccolo, quando devo dire a qualcuno che gioco all'Alcione, lo faccio con tantissimo orgoglio. Mi sento legato a questa società e la ringrazierò sempre per ciò che mi ha dato. Il sogno - conclude Caremoli - è quello di poter esordire in Serie C con questa maglia: farò di tutto per farcela».

RISCATTO

E chissà se non possa essere anche la stagione della rivincita per il terzino classe 2005. Lo scorso anno è stato un su e giù di emozioni: da una parte belle, anzi splendide, considerando l'esordio in Serie D e le nove presenze tra campionato e Coppa; ma dall'altra anche brutte, come per esempio la finale Scudetto persa contro il Portici - campionato Under 19 Nazionale - lo scorso 28 giugno a Sesto Fiorentina. «Ci penso ancora, inutile negarlo. In semifinale ho giocato un'ottima partita, poi all'ultimo sono stato un po' sfortunato tra autogol e rigore sbagliato. Resta comunque una cavalcata che ricorderò» dichiara Caremoli, che per concludere suona la carica a tutto l'ambiente Alcione: «Come ho detto vorrei rimanere qui e giocare nei professionisti con questa maglia, d'altronde il nostro obiettivo è semplice: vincere il campionato. Ce la metteremo tutta».

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