Prima Categoria
19 Settembre 2023
Torna il campionato e tornano le polemiche. Questo fine settimana è stato ancora contraddistinto da risultati importanti e il Girone D di Prima Categoria non è stato da meno. Tuttavia a prendersi la scena in due delle otto partite in programma sono stati dei controversi episodi arbitrali, i quali alla fine hanno scontentato e non poco due formazioni in rampa di lancio. Da una parte una svista certificata da un fotogramma apparentemente incontestabile, dall'altra una decisione molto dubbia.
Il primo caso da moviola giunge dal centro di Torino, dove Cit Turin e Olympic Collegno hanno pareggiato 1-1 nel posticipo della seconda giornata. Padroni di casa di Francesco Pace passati in vantaggio allo scadere del primo tempo con il rigore trasformato dal centrocampista Michele Garruba e poi ripresi dagli ospiti di Michael Maccioni nella seconda frazione con la marcatura dell'attaccante Luca Matteucci. Un risultato che ai collegnesi è rimasto stretto a detta del tecnico, il quale ha soprattutto messo l'accento sulla modalità con cui è arrivato il gol dei padroni di casa. Il rigore, guadagnato dallo stesso Garruba, sarebbe stato erroneamente assegnato dall'arbitro dell'incontro Meta della sezione di Torino: una possibile errata valutazione della posizione del contatto avvenuto tra i due giocatori. Infatti un fotogramma mostrerebbe come la scivolata fallosa eseguita dal difensore dell'Olympic Collegno sarebbe avvenuta fuori dall'area di rigore, decretando piuttosto un (netto) calcio di punizione. Episodio da VAR da bollino giallo visto il risultato finale, non giovando del supporto di un guardalinee che sarebbe potuto trovarsi nei paraggi e soprattutto mancando la prova video che consente di definire se il contatto sia effettivamente iniziato dentro o fuori area. Qui il fotogramma, è calcio di rigore?
Di ben più grave fattura, per quanto emerso nel punteggio al triplice fischio, è invece il caso da moviola della settimana. Il Barracuda cade in casa 1-2 contro il Pianezza e lo fa in una maniera molto contestata. Gli ospiti rossoblù vincono grazie ad un rigore al 49' del secondo tempo realizzato da Francesco Curione, massima punizione assegnata però a seguito di un presunto contatto fantasma avvenuto in area. La dinamica ricostruita parla di un giocatore del Pianezza che avrebbe tagliato la strada ad un difensore del Barracuda, lasciandosi cadere in terra al minimo contatto. Contrasto che però pare non essersi nemmeno verificato stando al racconto rabbioso del Direttore Sportivo del Barracuda Patrick Zandomeneghi:
«Tra il nostro giocatore e il loro c'era una distanza di quasi un metro e per altro il nostro difensore è appositamente rimasto fermo allargando le braccia. Anche gli avversari erano increduli».
Versione confermata con molta onestà anche dalla sponda pianezzese. Un finale pertanto incandescente in cui il direttore di gara Terigi della sezione di Cuneo avrebbe anche estratto un cartellino rosso nei confronti del giocatore del Barracuda Davide Di Matteo per presunte proteste. Presenti al campo presenti i commissari arbitrali, che da denuncia del DS Zandomeneghi non hanno saputo dare spiegazioni sui fatti contestati "con arroganza" e "senza capacità di dialogo". Un comportamento coerente con la difesa del proprio tesserato, ma che ripropone uno dei maggiori problemi da anni discussi nel mondo del calcio, ovvero l'assenza di dialogo tra staff arbitrale e calciatori o dirigenti.