Eccellenza
18 Ottobre 2023
ECCELLENZA MUGGIÒ • Alessandro Diana, il fuoriquota più in forma di tutta la categoria
Fare 7 gol in 7 partite non è proprio da tutti, farlo a 19 anni da nuovo arrivato in una squadra completamente rivoluzionata in estate spiccando in uno dei reparti offensivi con più esperienza di tutta la categoria è decisamente un'altra storia. Una di quelle che non possono passare inosservate, soprattutto in un mondo, quello dilettantistico, dove la figura del giovane - under, fuoriquota, come lo si voglia chiamare - è spesso relegata nelle retrovie. A volte, però, il talento va fatto brillare là davanti, e quello di Alessandro Diana è per ora il più luminoso di tutti.
Trovare un punto di partenza è veramente difficile, ma per far capire quanto sia fuori dal normale l'avvio del classe 2003 - nato a novembre - arrivano in soccorso i dati, quelli che dicono di un ragazzo capocannoniere del Girone B - al pari di Luca Maffioletti ('00) -, secondo di una rete solo ad Andrea Migliavacca ('94) in tutta la categoria e fuoriquota di gran lunga più prolifico dell'Eccellenza lombarda davanti al coetaneo Gabriel Avinci, fermo a quota 3. A questo aggiungiamoci l'aver già pareggiato il numero di gol fatti da un under nello scorso gruppo B, ovvero i 7 di Andrea Vairani, classe '04 della Brianza Olginatese, con il record della categoria di Niccolò Cavallotti vicinissimo: 10 reti in maglia Oltrepò.
Non basta? Bene, allora aggiungiamoci anche il contesto in cui Diana sta facendo tutto questo, ovvero un Muggiò dotato di un attacco da quasi 300 gol suddivisi in appena 4 giocatori: Jacopo Zenga, figlio del leggendario portiere dell'Inter a quota 138 in categoria, Mario Dervishi, a quasi una trentina in tre anni, Stefan Nenadovic, verso i 100 timbri in 300 gare giocate tra Eccellenza e Promozione, e Andrea Vassallo, ex Milan arrivato fino alla Serie B con il Brescia. Ecco, non proprio gli ultimi arrivati.
Un avvio dunque sorprendente, anche per Diana stesso, che infatti racconta: «Il mio obiettivo era fare gol ed essere decisivo la domenica, ma sinceramente non mi aspettavo di avere subito questi numeri. Diciamo che la squadra mi sta aiutando tanto perché mi mette nelle condizioni di segnare e mi dà molta fiducia. Giochiamo anche molto palla terra, mi arrivano un bel po' di palloni sui piedi perché creiamo tanto e in questo inizio di stagione riesco a finalizzare al meglio». Giusto il 46% dei 15 gol fatti dai brianzoli, secondi in classifica per un punto e con il secondo miglior attacco del girone.
Numeri, ancora, che rispecchiano lo stile di gioco molto offensivo della formazione di Francesco Natobuono. «Il mister ci chiede di giocare e aggredire in avanti, e in questo inizio di stagione gli stiamo dando delle soddisfazioni, sia perché recuperiamo palla in attacco sia perché quando partiamo da dietro finalizziamo bene. - spiega il 2003 gialloblù, che sull'inserimento nel club brianzolo prosegue - All'inizio eravamo tutti nuovi e com'è normale che sia abbiamo fatto fatica, poi con il tempo siamo riusciti a conoscerci dentro e fuori dal campo e trovare il giusto equilibrio». Un gruppo capace di compattarsi in fretta in cui spiccano quei 4 bomber sopracitati, maestri ideali per Diana, che infatti aggiunge: «Mi hanno subito accolto bene. Mi danno spesso dei consigli e molta fiducia, anche in allenamento mi coinvolgono spesso e mi stanno aiutando a migliorare sia quando sono in possesso sia quando non ho la palla».
Da qui l'ottima partenza sia personale che di squadra, condotta già ad alcune vittorie pesanti. La più significativa, però, è probabilmente la prima, quella di Mapello decisa da una sua rete a dieci minuti dalla fine, anche se non è il gol l'aspetto più importante. «In quella partita ho iniziato da mezzala, poi nell'ultima mezzora ho giocato da punta», e da lì guai a smuoverlo. Il cambio di ruolo porta infatti Diana a fare tripletta la settimana dopo in quel di Cisano - non proprio un campo dove tutti possono vincere 5-1 e dove realizzare due reti a incrociare saltando l'uomo e una su punizione -, a segnare in rovesciata con la Brianza Olginatese e a fare doppietta in casa del Castelleone.
«Mi sto trovando benissimo. - commenta sulla soluzione tattica lo studente di Scienze Motorie, che specifica - Io e Vassallo giochiamo davanti, ma nessuno dei due è una vera e propria prima punta, ci piace allargare molto il gioco con la squadra senza dare punti di riferimento». Una posizione giusto sperimentata in un paio d'occasioni nella passata stagione con l'Oltrepò, con la cui maglia ha giocato più da mezzala e trequartista, ruolo ricoperto anche ad Agrate. Esperienze a cui si aggiungono quelle con Castanese, Caronnese e nelle Giovanili tra Accademia Inter, Alcione e Lombardia Uno, con la cui maglia ha raggiunto il suo record di 8 reti in una stagione, pronto per essere battuto.
A proposito di svolte, dietro quella di Diana non c'è solo la nuova vita nel 3-5-2 di Natobuono. «L'anno scorso non ero così decisivo, sono migliorato dal punto di vista della concretezza. Questo perché sono maturato e perché i compagni mi hanno aiutato a farlo. - racconta il bomber milanese, che ha le idee chiare su cosa fare per continuare così - Lavorare come stiamo facendo. Il livello degli allenamenti è alto, dobbiamo cercare di dare continuità in settimana e la domenica, cercando di essere squadra come stiamo facendo adesso e continuando a segnare così tanto perché se andiamo avanti così è difficile non vincere le partite».
Dopo una partenza del genere sarebbe normale gasarsi e immaginarsi un finale ricco di successi, ma Diana mantiene giustamente l'occhio critico sul presente: «Vivo abbastanza il momento. È ovvio che l'obiettivo è fare bene, segnare e aiutare la squadra, però non mi sono posto un numero preciso di reti a cui devo arrivare per forza, anche perché secondo me più uno non ci pensa più le soddisfazioni arrivano. Il mister dice sempre che ora è presto per guardare la classifica e sono d'accordo con lui: il campionato è lunghissimo, ma per gli obiettivi che ci eravamo posti prima di iniziare siamo partiti con il piede giusto».
La speranza resta quella di continuare così in zona gol, anche perché ogni rete ha un significato speciale: «Le dedico a mio zio e al papà di un mio amico. Con mio zio avevo un bel rapporto, sono passati già due anni, mentre il padre è una cosa più recente, però sento che dovevo dedicarglieli».