Promozione
26 Ottobre 2023
PROMOZIONE LUCIANO MANARA • Simone Fossati, autore di tutte e tre le reti che valgono la vittoria dei lecchesi sulla Vibe Ronchese
In molti probabilmente avranno sentito parlare di Marc Guiu, 17enne del Barcellona a segno in LaLiga pochissimi secondi dopo il suo debutto in prima squadra, in pochi invece ricorderanno quando, nel 2016, un certo Marcus Rashford faceva doppietta contro il Midtjylland all'esordio assoluto con il Manchester United. Eventi straordinari, come quello di Simone Fossati, che alla sua prima volta in Promozione fa tripletta in 36 minuti. Un qualcosa di magico, difficile da dimenticare, anche perché il risveglio dal sogno non è proprio dei più belli: minuto 28 del secondo tempo, colpo di testa, parata di Iuliano e caduta rovinosa sul ginocchio, che costringe il classe 2005 all'uscita anticipata dal rettangolo di gioco.
Il tris in maglia biancazzurra è solo la punta dell'iceberg della storia del ragazzo di Lissone. Tutto inizia in casa La Dominante, poi il passaggio al Vedano e il triennio alla Campagnola, prima delle due stagioni al Renate e alla Casatese e di uno stop obbligato. «Mi sono fermato per dei problemi alla cartilagine delle ginocchia, non riuscivo più a giocare. - racconta Fossati - Sono stato fermo un paio d'anni, poi il Covid ha influenzato il rientro perché volevo tornare prima e con quello non sono riuscito. Ho ricominciato due stagioni fa alla Leo Team in Under 17 Regionale».
Da qui poi il passaggio in Under 19 Fascia B, dove l'attaccante chiude a quota 27 gol, e l'unico assaggio del mondo dei grandi prima dell'esordio in Promozione, ovvero un tempo in Seconda Categoria con la formazione di Biassono. Un'esperienza rigenerante dopo la lontananza dai campi, come spiega il classe 2005: «Sentivo la mancanza del calcio quando sono stato fermo e riprendere alla Leo Team è stato molto bello. Ho riniziato lì perché ci giocavano tanti miei amici. Anche l'anno scorso è stato bellissimo perché ho fatto molti gol e ho visto che riuscivo ad allenarmi e giocare bene. Mi divertivo e ho deciso di prendere l'impegno più seriamente. Mi sono arrivate delle chiamate tra cui quella del Manara e ho scelto di intraprendere questo percorso, che sta andando bene e ne sono molto felice».
L'approdo ai Bersaglieri coincide con la riconciliazione con due vecchi compagni di squadra, ovvero Gerzon e Proserpio, già incontrati a Casatenovo, ma il motivo del trasferimento non è solo quello. «È sempre stata una società seria, che esiste da più di 100 anni. L'ambiente è molto serio e il ds Colombo mi ha tenuto molto d'occhio quando ero alla Leo. - racconta Fossati - Ho avuto un colloquio e mi sono subito sentito bene, ho avuto una bella prospettiva, soprattutto perché puntano molto sui giovani. È una società che non si limita dal punto di vista dell'età, poi a tutti piace stare in alto e la squadra punta molto ai primi posti. A me piace tanto lottare e vincere, quindi era la scelta giusta per me».
Lo dicono i numeri: la scelta in effetti è stata azzeccatissima. Alle spalle dell'esordio nei grandi c'è infatti un avvio in Under 19 sopra le righe, con ben 7 gol in 5 gare di campionato che valgono il titolo di capocannoniere del Girone C, dove primeggia pure per una media di una rete ogni 60 minuti. Il tutto con un solo rigore realizzato e due partite disputate in meno rispetto agli altri contendenti al trono dei bomber. Fossati, però, analizzando la sua partenza riconosce che: «Il salto dalla Fascia B all'A è stato improvviso e pesante a livello fisico, di fiato e di ritmi di gioco. L'ho sentito più che altro durante la preparazione e nelle amichevoli, poi sono riuscito ad adattarmi, a fare gol e ad aiutare i compagni».
Non a caso il primo timbro arriva solo alla terza giornata, contro l'AlbinoGandino, ma poi da lì si fa tutto in discesa: tripletta allo Scanzorosciate, doppietta alla Fiorente Colognola e gol nel derby con la Brianza Olginatese. Reti che portano sempre più in alto lui e la squadra, ora al quarto posto in classifica a tre sole lunghezze dalla seconda piazza, ma dinanzi all'inaspettato cambio in panchina che l'attende. Al posto del dimissionario Jeda è pronto Alessandro Sambruna, ex Folgore Caratese, intanto però Fossati sull'aver avuto un ex giocatore di Serie A come allenatore commenta: «Non l'avevo mai visto giocare, ho recuperato qualche video dato che ho sempre saputo chi fosse. È stato molto bello averlo come mister perché è molto professionale, dà tanti consigli e la sua esperienza ci ha aiutato a fare sempre meglio. Essendo lui un ex attaccante è riuscito a darmi qualche consiglio sui movimenti e sulle situazioni di gioco».
Suggerimenti di cui far tesoro, anche perché la voglia è quella di spaccare: «Sono partito a inizio stagione con l'obiettivo di dare il massimo a ogni partita, poi i risultati arrivano, ma vorrei superare di gran lunga la doppia cifra e fare anche meglio dell'anno scorso. La categoria è più alta, però mi sento in grado di riuscire a essere il migliore in questa categoria». Un dubbio, tuttavia, sorge: di quale categoria? Il riferimento è ovviamente all'Under 19, ma dopo quella tripletta chissà quale sarà il futuro del giovane bomber.
Simone Fossati con il pallone della tripletta realizzata in casa dello Scanzorosciate
Quello che, probabilmente, neanche Fossati si immaginava. E non si parla solo di quei tre gol, ma in primis dell'esordio. «In settimana il mister aveva provato qualche schema, una formazione in allenamento, ma quando ha detto i nomi a inizio partita sono rimasto un po' sorpreso. - svela l'ex Leo Team - Non me l'aspettavo perché in prima squadra ci sono anche altri attaccanti più esperti che magari possono fare meglio di me, quindi l'effetto sorpresa c'è stato. Nonostante ciò sono stato sicuro e convinto che avrei potuto dare il 100%». Detto, fatto. Minuto 18 di Luciano Manara-Vibe Ronchese, calcio di punizione per i lecchesi e sulla mattonella si presenta proprio lui, il «ragazzino», che sgancia un siluro di potenza sul primo palo e ricorda così le emozioni del momento: «È stato molto inaspettato. Su punizione avevo già segnato in Juniores, però quando il mister ha dato i nomi dei tiratori e ha fatto il mio sono stato molto contento. Quando è capitata l'occasione sono andato molto deciso e concentrato, poi quando la palla è entrata ho provato una bellissima sensazione, di felicità, gioia e anche un po' di grinta. Avevo voglia di farne altri».
Detto, fatto, di nuovo. Neanche dieci minuti più tardi Cesana imbuca per il compagno di reparto, che controlla e scarica un destro dai 20 metri dritto in rete. È il gol del 2-1, quello che ribalta la partita, ma non l'ultimo di Fossati, che al 9' della ripresa si avventa di testa sul cross sempre di Cesana e completa una storica tripletta. L'esordio già di per sé stupendo diventa così memorabile, tuttavia la fame di gol del classe '05 non si placa e al 28' si ripresenta l'occasione per fare addirittura poker: altra palla alta e altro stacco aereo, questa volta però Iuliano fa il miracolo e l'attaccante cade rovinosamente a terra. «Ero posizionato male, ho saltato e sono atterrato con la gamba tesa, con il ginocchio che si è spostato all'indietro. - racconta il giovane bomber - Mi è venuta propria una fitta a tutta la gamba, sono entrati i medici, sono uscito dal campo e sono stato in infermeria fino alla fine della partita con il ghiaccio. È stato brutto perché era una domenica molto bella, ha rovinato un po' la tripletta e mi ha dato fastidio perché è successo su un'azione da gol dove il portiere mi ha fatto una bella parata. Ora vedrò bene cos'ho, sicuramente qualcosa che andrà curato, ma spero di tornare presto a giocare».
Dai primi accertamenti ancora non risulta chiara l'entità dell'infortunio, che andrà analizzato meglio verso fine settimana prossima con una risonanza magnetica, ciò che però resta di questo weekend sono le emozioni. «Mi sono trovato benissimo sia agli allenamenti che prima della partita. - racconta Fossati rivivendo la settimana con i più grandi - Mi sono stati tutti molto vicino, mi hanno tranquilizzato e detto di giocare come so, di non avere paura. Catta mi è stato molto di supporto dato che abbiamo giocato con due punte. Mi ha spiegato un po' il suo metodo di gioco, i movimenti che andava a fare per far male all'altra squadra. Mi sono trovato veramente bene con i miei compagni, sia del reparto offensivo che partendo dalla porta. Mi hanno spiegato tutto, atteggiamento e posizioni. Mi hanno detto di spaccare tutto perché sapevano che se ero lì un motivo c'era. Anche a fine partita mi sono stati accanto, mi hanno fatto i complimenti ed erano molto contenti. La tripletta è stata una conseguenza di tutto, loro mi hanno messo in condizione di farla».
La squadra aiuta, sempre, ma poi per fare la differenza servono anche le qualità individuali, e quelle del talentino dei Bersaglieri sono molto variegate. «Ho sempre fatto l'attaccante, tranne a Renate e con la Casatese, dove ero in una posizione più difensiva, anche da terzino. Sono uno molto fisico, proteggo la palla e smisto per allargare il gioco o per i centrocampisti. - spiega Fossati, che però aggiunge - Mi piace anche farmi vedere e attaccare la profondità. Per esempio, il secondo gol che ho fatto nasce da un movimento a uscire, mi sono smarcato dal difensore e Cesana mi ha dato una bella palla. Mi piace anche vedere i movimenti dei compagni e metterli in condizione di segnare».
Praticamente un tuttofare, e come tale le ispirazioni sono molte, come svela il capocannoniere dei biancazzurri: «Ho tanti giocatori che mi piacciono. Da piccolino Ronaldinho, ma pure Cristiano Ronaldo, e avevo preso anche la maglia di Balotelli. Ora mi piace come gioca Giroud, però non ne ho uno preferito, mi piace analizzare ogni singolo attaccante quando guardo le partite, come Haaland al City e i movimenti che fa». Un nome quello del norvegese che si sposa a perfezione con la parola «tripletta», lo dimostrano quella realizzata agli esordi in Champions League con il Salisburgo e in Bundesliga con il Borussia Dortmund, ma restando a Barzanò il tris di Fossati ha un destinatario preciso: «È la prima tra i grandi, me la tengo un po' stretta. È il risultato di un duro lavoro ed è stato un successo personale che ricorderò per sempre». L'obiettivo, dunque, ora non può che essere farne altre per dedicarle, a prescindere dalla categoria che riaccoglierà il giovane bomber.