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Una rivoluzione improvvisa: via il direttore generale, in bilico allenatore e alcuni giocatori

Il tecnico: «È una situazione spiacevole, mi dispiacerebbe per il gruppo costruito in questi anni»

Avella Biassono

PROMOZIONE BIASSONO • Gabriele Avella, allenatore dei rossoblù

Da una stagione praticamente da sogno, conclusa sul podio e con l'uscita al primo turno dei playoff da neopromossa, a una iniziata in maniera un po' incostante, con una settima posizione dopo 10 giornate, ma pur sempre a tre soli punti dalla seconda piazza. Pochi mesi in cui il progetto targato Biassono si è confermato uno dei più interessanti nel panorama lombardo, fino agli ultimi giorni, che potrebbero segnare un inatteso e profondo ridimensionamento.

SANGALLI AI SALUTI, AVELLA IN ATTESA

La prima tessera del domino rossoblù è quella di Alessio Sangalli, direttore generale dei brianzoli, che non farebbe più parte della società, che sarebbe intenzionata a fare dei pesanti tagli alla squadra. Questo avrebbe portato a una separazione che potrebbe essere seguita a sua volta da alcuni stravolgimenti della rosa, che potrebbe perdere dei pezzi molto importanti. Una situazione che dovrebbe essere chiarita già in serata, con un colloquio interno in cui dovrebbe essere presentato anche il nuovo dg, carica per la quale sembra esser stato scelto Giuseppe Parise, ex Trevigliese.

Il domino potrebbe coinvolgere anche la panchina del Biassono, dove il futuro di Gabriele Avella è ancora tutto da scrivere. «È una situazione che non ci aspettavamo. L'idea è ascoltare e capire quello che ci vogliono dire perché è giusto così, però rischiamo di perdere dei punti di riferimento dopo 5 anni, e anche un po' tutto il gruppo, che è sempre stato il nostro valore aggiunto per quello che si è creato e per lo staff che abbiamo costruito. - racconta infatti l'allenatore, preoccupato non tanto delle questioni economiche, ma più della possibilità di vedere sfumare tutto il lavoro fatto per portare la società dalla Prima Categoria a un passo dall'Eccellenza - La mia paura è che tutto quanto abbiamo fatto venga smantellato e mi spiace perché abbiamo creato una roba fuori dal normale considerando cos'era Biassono negli anni precedenti. Mi dispiacerebbe per il gruppo e per i ragazzi, che ammiro. Nel periodo del Covid e in quelli brutti si sono sempre ridimensionati anche economicamente per restare, rifiutando società importanti, quindi è stato giusto premiali dopo quello che hanno fatto l'anno scorso. Dopo due mesi dirgli che devono andarsene o dimezzarsi il compenso è abbastanza folle. È una situazione spiacevole e brutta, è la prima volta che mi capita qualcosa del genere».

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