Promozione
12 Dicembre 2023
PROMOZIONE SEDRIANO • Mavillo Gheller, qui ai tempi del Novara
«Am i living in a land with no name?» si interrogava Liam Gallagher nel brano «Underneath the sky» per descrivere il senso di alienazione provato all'interno di una realtà non più riconosciuta come propria. Non è improbabile che Mavillo Gheller, l'ormai ex tecnico del Sedriano, abbia provato le stesse emozioni, quando al triplice fischio della partita persa 2-1 contro il Robbio non ha più riconosciuto la sua idea di gioco nel calcio proposto dai suoi ragazzi, presentando quindi ieri mattina le sue dimissioni al presidente Francesco Cardabone, spiazzando tutta la società magentina.
Procediamo con ordine. Le dimissioni di Mavillo Gheller sono la conseguenza del quarto risultato negativo collezionato dai leoni gialloblù. Prima della partita contro il Robbio sono infatti arrivati una sconfitta contro il Vistarino e due pareggi, l'ultimo dei quali in una gara contro il Rozzano dove il Sedriano avrebbe potuto chiudere i giochi già nel primo tempo. Due punti in quattro partite per una squadra che rimane comunque a tre lunghezze dalla zona playoff non dovrebbero necessariamente rappresentare l'inizio di una crisi. D'altronde nel calcio si sa, tutti possono attraversare momenti più o meno positivi.
In questo caso però, a percepire delle incrinature, è proprio colui che ha progettato con cura e dedizione la struttura che caratterizzava i leoni magentini. Il 3-4-3 di Gheller era e resta un sistema ben organizzato, che però mal si associa con squadre che preferiscono affidarsi alle capacità individuali dei propri singoli. Anche nella partita contro i granata il Sedriano approccia correttamente l'incontro, andando sì in svantaggio, ma riuscendo comunque a creare numerose occasioni da rete, migliorando il parziale prima della fine del primo tempo. Tuttavia, nella seconda frazione i leoni magentini continuano a non trovare la via del gol attraverso le indicazioni dell'allenatore, uscendo dal campo sconfitti e con zero punti.
Mavillo realizza quindi che la squadra, per poter tornare a vincere, abbia bisogno di una scossa: «Tendo spesso a fidarmi delle mie sensazioni e al termine della partita ho percepito di non essere riuscito a trasmettere a questi ragazzi i principi e le identità di gioco che mi contraddistinguono. Così, per il bene del Sedriano, ho scelto di farmi da parte, dando io il primo segnale di cambiamento».
Gheller torna quindi a collaborare con il settore giovanile del Sedriano; lavorando, almeno fino al termine della stagione, con l'obiettivo di aiutare la società magentina a cui rimane profondamente legato. Non esclude però di poter valutare in futuro delle offerte provenienti anche dalle categoria superiori, prestando particolare attenzioni a determinati dettagli: «Mi piacerebbe lavorare all'interno di una società dove possa essere completamente libero di iniziare una progettualità, con il fine di poter esprimere a pieno un gioco propositivo e veloce». Il suo modo di reinterpretare la funzione dei braccetti, scambiandoli ora con la mezz'ala di centrocampo, ora con l'esterno offensivo alto per cercare di riuscire a portare quanti più tiratori possibili al limite dell'area, ben potrebbe adattarsi a categorie dove le richieste tattiche sono più elevate.
Un po' più misteriose sono invece le prospettive della prima squadra magentina, attualmente orfana e senza un chiaro nome come sostituto di Gheller. Questa domenica la società dei leoni ospiterà un'altra delle realtà salite recentemente agli onori della cronaca: il Pontevecchio allenato da Franco Mussa. Entrambe le squadre arrivano al giro di boa con i medesimi punti e lo scontro sarà fondamentale per definire i propri obiettivi nel girone di ritorno.