Cerca

LIBRO PER NATALE

'Il gioco del pallone' come compagno di vita e ispirazione per le nuove generazioni

Alessio Noceti autore di un’opera in cui ritrovarsi e sbloccare ricordi a chi ha vissuto il pallone

Il gioco del pallone come compagno di vita e ispirazione per le nuove generazioni: Alessio Noceti autore di un’opera in cui ritrovarsi e sbloccare ricordi a chi ha vissuto il pallone

Il gioco del pallone come compagno di vita e ispirazione per le nuove generazioni: Alessio Noceti autore di un’opera in cui ritrovarsi e sbloccare ricordi a chi ha vissuto il pallone

Un libro ma non solo. Un viaggio fatto a racconto che l’autore, Alessio Noceti, ha voluto dedicare al ‘pallone’ come racconto di vita. «L’idea è nata dopo che mio figlio Gabriele ha deciso di smettere di giocare a calcio a livello agonistico. Parlando con lui ho riscontrato  che le motivazioni che l’avevano portato a lasciare il calcio erano molto simili alle mie di quando anche io mi ero allontanato dal pallone».

«Il titolo IL GIOCO DEL CALCIO PALLONE, con la parola calcio cancellata, rende bene l’idea del mio pensiero. Per me il gioco del calcio è quello che i ragazzi d’oggi stanno vivendo, fatto di potenza fisica , privo di fantasia ed emozione e guidato da persone che , a mio giudizio, non dovrebbero aver nulla a che fare con il pallone figuriamoci con i sogni dei giovani atleti.

Il pallone per noi ragazzi degli anni '80 è stato un compagno di viaggio meraviglioso e le persone che circondavano questo mondo erano uomini e donne che, oltre all’aspetto sportivo, avevano a cuore anche il benessere di noi ragazzi.
Non voglio dire che all’epoca erano tutti bravi, ma la maggior parte delle persone che viveva il mondo del calcio non aveva come priorità unicamente la logica dei profitti. Il sottotitolo esprime letteralmente ciò che c’è scritto, ricordi dai quali ho tratto alcune riflessioni che ho il piacere e l’onore di condividere con voi».

«Il libro è indirizzato a tutti, sia a persone che hanno amato e amano tuttora il calcio, sia a coloro che con il pallone non hanno mai avuto nulla a che fare, perché ho usato il calcio come metafore della vita. Il mio intento è quello di sbloccare qualche ricordo a chi, come me, ha vissuto il pallone come compagno di vita e chi ha giocato per strada sino a tarda sera, finché la mamma non chiamava “VIENI A MANGIARE CHE E’ PRONTO”. Se possibile vorrei ispirare e spronare le nuove generazioni a non abbandonare mai i propri sogni nonostante tutte le difficolta che si possono incontrare, perché vale sempre la pena di sognare ed il risultato migliore che possiamo raggiungere non è detto che sia quello che ci eravamo prefissati. DON’T GIVE UP!»

Il libro è acquistabile su Amazon

sia in formato Kindle che  cartaceo


COSA DICE CHI L'HA GIA' LETTO...

«Ero curioso di leggere questo libro. L’argomento, l’autore, quello che avrei potuto trovarci. Alla fine, ho letto una bellissima avventura, un flusso di pensieri, ricordi e storie che sembrano usciti da una chiacchierata tra amici over 40 durante una cena post partitella del lunedì sera.

L’intreccio tra la Storia del calcio dallo scudetto della Samp ai Mondiali del 2006, l’Europeo del 2020, e le Storie di calciatori e famiglie, amici e compagni di squadra, è stato reso da Alessio in maniera davvero romantica.

Come quando si guarda la cattedrale di San Lorenzo nella sua maestosità, ma poi si va a cercare il cagnolino intagliato a fianco al portone, ma Alessio ha fatto al contrario, è partito dalle partitelle in cortile per arrivare a parlare della sua Samp tricolore, dal suo esordio all’Anpi al Mondiale tedesco.

Da uomo di calcio ho riconosciuto tanti nomi e tante storie, ho percepito l’amore dell’autore per questo gioco, per la sua famiglia e per i suoi compagni di squadra, mi sono immedesimato in tanti episodi nei quali ognuno di noi si può immedesimare… basta semplicemente cambiare qualche nome e la stessa cosa l’abbiamo vissuta, su un campo diverso o in una squadra diversa.

Infine, condivido il pensiero sul cambiamento del gioco, che oggi è sempre più calcio e sempre meno pallone, lo condivido da dirigente che si scontra con una mentalità pochissimo educativa e meritocratica di questo mondo, lo condivido da educatore che quotidianamente vede bambini, ragazzi e genitori alle prese con il cambiamento radicale del calcio. Per questo faccio un ulteriore applauso a quel bomber diventato papà che ha avuto il coraggio di dire addio al suo miglior nemico».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter