Promozione
23 Dicembre 2023
PROMOZIONE ROBBIO • Mamadou Gaye, la rivelazione del Girone F
Per sottintendere che la sue attività non potessero essere vittime di facili voci di quartiere, Curtis James Jackson III, in arte 50 Cent, apriva P.I.M.P. con «I dont' know what you heard about me, but a b***h can't get a dollar out of me» uno dei brani che lo avrebbero consegnato alla storia della musica internazionale. Curtis faceva poi riferimento a vicende non meglio connesse al mondo del pallone, ma la sua premessa maliziosa e ammiccante ben si addice alla situazione che vede attualmente coinvolto il classe 2006 Mamadou Gaye. Neanche lui sa bene cosa si posso essere sentito sul suo conto ed è giusto che, dopo la chiamata del Monza per il buon lavoro svolto fin qui con il Robbio di Alessandro Bellingeri, sia lo stesso Gaye a prendere la parola.
Il Robbio di Alessandro Bellingeri ha chiuso il Girone F di Promozione occupando la seconda posizione della classifica, riuscendo gradualmente a trasformare il suo status da «piacevole sorpresa» a «solida realtà». Il tecnico granata è un maestro nel riuscire a mantenere l'ambiente con i piedi per terra e quando viene incalzato riguardo al momento strabiliante che sta vivendo la sua squadra, ricorre spesso all'ironia e al sarcasmo: «Secondo posto? No, siamo semplicemente a +10 dalla zona playout».
Scaramanzia e arte della retorica a parte, il Robbio è una squadra forte. Qualcuno la definisce «tignosa» per la capacità con cui riesce a serrare i suoi ranghi portando all'esasperazione gli attacchi rivali e risultando poi micidiale in fase di transizione, dove può sfruttare le qualità individuali delle sue punte: come quelle di Mamadou Gaye. Il classe 2006 è senz'altro una delle maggiori rivelazioni di questo campionato. Le sue qualità erano già state messe nero su bianco, ma ora a colpire è la rapidità con cui è riuscito ad adattarsi al livello della Promo.
L'upgrade calcistico di Mamadou è indubbiamente dovuto all'ambiente positivo e propositivo che si respira nella società granata. «Arrivavo da un periodo complicato, in cui non riuscivo a conciliare l'attività agonistica e gli impegni scolastici. Calcisticamente poi, non riuscivo a sentirmi comodo dov'ero. Quando sono arrivato a Robbio mi sono sentito voluto bene come in nessun'altra squadra e di questo sarò sempre grato. - spiega l'attaccante, che aggiunge - I ragazzi più maturi mi hanno preso subito sotto la loro ala, il tecnico poi mi conosce da tanto e ha sempre avuto fiducia nelle mie potenzialità».
Gaye si vede più come una seconda punta che gravita attorno a un compagno capace di liberargli gli spazi per le incursioni a campo aperto, dove grazie alla sua velocità diventa un grattacapo non poco per le difese avversarie. La sue 6 reti messe a referto in queste 15 giornate, contorno di altrettante splendide prestazioni, non sono passate inosservate.
Mamadou si allenerà con la Primavera del Monza fino alla ripresa del campionato di Promozione. Il suo rendimento ha convinto la società biancorossa a volerlo valutare più da vicino e ora spetterà allo stesso Gaye cercare di mettersi in mostra. Bellingeri non nasconde l'emozione: «È un ragazzo d'oro. Segue i consigli dei più grandi e si impegna ogni giorno per cercare di migliorare in quanti più aspetti possibili. La soddisfazione più grande è quella di essere riusciti a creare un gruppo ben bilanciato fra giocatori più navigati e giovani in rampa di lancio».
L'11 del Robbio non si lascia acciecare dai riflettori che recentemente gli sono stati puntati addosso e preferisce mantenere un atteggiamento sobrio, ricordando che la sua priorità è quella di far bene con la maglia granata: «Con i compagni abbiamo raggiunto la consapevolezza di essere forti. Quello che succederà non possiamo saperlo, ma sul campo continueremo ad offrire tutto quello che abbiamo». Infine sottolinea di non aver alcuna intenzione di lasciarsi abbandonare alle mondanità che spesso sono solite essere comprese nel lifestyle del calciatore: «Per uscire al sabato sera ci sarà tempo. Io la domenica gioco e per farlo al meglio devo continuare a lavorare come sto facendo».
Il futuro di Mamadou Gaye non è scritto, ma sicuramente il cammino e il passo con cui lo ha intrapreso sono di quelli che aumentano il battito cardiaco, provocando sudorazione alle mani e vertigini. Le stesse sensazioni che con molta probabilità provano i marcatori costretti a fronteggiarlo negli uno contro uno.