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Top e Flop Seconda Categoria

La neopromossa che sogna il doppio salto, la gloriosa retrocessa vede il buio: ecco i "buoni e cattivi" del girone

Le valutazioni dopo la conclusione del girone d'andata nel girone del capoluogo: come in Serie A comandano i nerazzurri, con il miglior attacco e la miglior difesa

SECONDA CATEGORIA PIEMONTE RISULTATI GIRONE D TOP E FLOP

SECONDA CATEGORIA PIEMONTE GIRONE D: top e flop del girone torinese

Al giro di boa invernale è tutto ancora da decidere, però tra rimonte, sorprese e delusioni il campionato ha già regalato tanto spettacolo ed è giunta l'ora di alcune valutazioni. Stiamo parlando del girone D di Seconda Categoria del Piemonte, un girone comandato al momento dal Cirié, con 28 punti conquistati, e chiuso dal Centrocampo, ultimo con 7 lunghezze. Tra di esse tanto equilibrio con le carte in tavola, alla ripresa che avverà il 28 Gennaio, che possono cambiare velocemente. Per l'occasione abbiamo selezionato alcune tra le formazioni che più hanno impressionato e quelle da cui invece ci si aspettava di più.


TOP - LA CORAZZATA NEROAZZURRA

Il primo top del girone non può non essere il Ciriè di Marco Pizzorno capolista del girone. Per descrivere il girone d'andata della formazione neroazzurra basta prendere in esame i dati raccolti nelle tredici gare, in cui sono arrivate otto vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta, merito del miglior attacco del girone insieme al Borgata Cit Turin e la miglior difesa, con 33 gol fatti e appena 10 reti subite. Fattore decisivo per i neroazzurri anche l'attaccante classe 2000 Claudio Bonito, autore di 13 gol in 12 presenze, risultando capocannoniere del girone grazie all'impressionante media di una rete ogni 64 minuti. Non è un caso che la formazione di Pizzorno sia stata individuata dai tecnici avversari come la più forte e favorita numero uno alla vittoria finale, sicuramente ciò aumenta la pressione sulla formazione neroazzurra, la quale però ha dimostrato di saperla gestire al meglio. L'unico neo del girone d'andata targato Ciriè sono i due scontri diretti con le attuali inseguitrici, in cui è mancata la vittoria. Con il Rebaudengo, secondo con tre punti di distacco, si è portato a casa un punto frutto dell'1-1; mentre con il Dorina, terzo a quattro lunghezze, è arrivata una sconfitta di misura per 1-0. Come evidenziato dallo stesso tecnico però, entrambi i risultati sono stati esterni, dunque con gli scontri diretti da giocare davanti ai propri tifosi e uno stato di forma quasi impeccabile si può dire che per il Ciriè il destino è nelle proprie mani. 

TOP- LA FAVOLA DELLA NEOPROMOSSA

Non si può non inserire tra le menzioni del girone il Dorina, autentica sorpresa del campionato. Da formazione neopromossa la società ha richiesto la permanenza in categoria, ma grazie al lavoro del tecnico Patrick Le Noci e il suo secondo Franco Della Donna, oltre ad una rosa che si è rivelata di alto livello, le ambizioni sembrano poter essere ben più alte. Si è già detto come la formazione giallonera occupi la terza posizione in classifica, ma non si è descritto il percorso che l'ha portata ad occuparla. Sette vittorie, tre pareggi e tre sconfitte, questo il sunto del girone d'andata giallonero. In un girone in cui di gol se ne fanno tanti, il Dorina ha il terzo peggior attacco con 19 rete segnate, mentre sono 15 i gol concessi, frutto però anche di una sconfitta per 3-0 a tavolino contro il Centrocampo. Senza l'errore a livello burocratico che ha portato a tale risultato, oggi il Dorina sarebbe in seconda posizione ad un solo punto dal Ciriè. Va sottolineato come la formazione giallonera, oltre ad essere l'unica ad aver battuto la capolista, è uscita vincente con lo stesso risultato di 1-0 anche contro il Rebaudengo, dunque al momento ha il vantaggio degli scontri diretti con entrambe le formazioni davanti a sè, per cui perché porsi limiti, il Dorina può realmente sognare. 

TOP - L'IMPREVEDIBILITÀ GIALLOBLÙ

La seconda forza del campionato non poteva non essere menzionata. Il Rebaudengo allenato da Massimo Masinari è stata la formazione insieme al Ciriè che in più occasioni ha occupato la prima posizione, misura della forza della compagine gialloblù. Sette vittorie, quattro pareggi e due sconfitte, questi i risultati nelle tredici gare disputate. Il terzo miglior miglior attacco del girone con 29 reti reti, in cui spicca la stella dell'attaccante classe 1998 Ebrima Touray autore di dieci centri in undici presenze, e la seconda miglior difesa con appena 13 reti concesse. I numeri descrivono la seconda forza del campionato, una squadra che gioca all'attacco e non si accontenta mai, non a caso in quattro delle sette vittorie conquistate vi sono stati tre o più gol di scarto. Menzione d'onore al capitano della formazione gialloblù, il centrale difensivo Federico Messa (99'), perno imprescindibile per il tecnico Masinari ed unico giocatore di movimento nel girone a non avere saltato nemmeno un minuto. Il Rebaudengo ha tutte le carte in tavola per giocarsela fino alla fine e l'ha dimostrato, sarebbe un errore dunque sottovalutare il potenziale dei gialloblù.

FLOP - LA REALTA' ORANGE

Inserire il Chianocco nella lista delle peggiori del girone d'andata può sembrare un azzardo visto l'ottavo posto frutto dei 16 punti conquistati; d'altro canto però,  è una forma di rispetto verso la società orange, da cui ci si apettava che lottasse per ritornare immediatamente in Prima Categoria, campionato da cui è retrocessa nella passata stagione. La marcia del Chianocco in questo girone d'andata con cinque vittorie, un pareggio e sette sconfitte certamente non rispetta le aspettative, ma quello che più impressiona è il dato di 36 gol subiti. In tre occasioni la formazione di Oscar Bellone ha subito più di cinque reti, ancora oggi ridondanti il 7-0 subito dal Ciriè ed il 6-1 con il Borgata Cit Turin. La formazione orange con una maggiore solidità difensiva e il ritorno di Francesco Pelle, attaccante classe 90' che può portare con la sua classe gol e giocate, può ambire a risalire la classifica e puntare ad i play-off, la vittoria finale con il Dorina per 1-0 ne è la dimostrazione pratica. 

FLOP - LA RIVOLUZIONE ROSSOBLÙ

Senza dubbio tra i flop del girone bisogna citare la Pro Collegno, terz'ultima con 14 punti. La formazione rossoblù dopo essere retrocessa dalla Prima Categoria ha cambiato tanto, rivoluzionando quasi completamente il gruppo ed affidandosi ad una squadra giovane, in cui il miglior marcatore è il classe 2004 Giacomo Crasti autore di tre centri. Tre vittorie, cinque pareggi e altrettante sconfitte hanno portato nella posizione attuale di giocarsi il play-out. Per il tecnico Marco Andreotti il lavoro non è facile, però la classifica è compatta e basta poco per cambiare in un attimo la situazione da critica a tranquilla. Alla formazione rossoblù quello che è mancato maggiormente nel girone d'andata sono i gol, con appena 17 reti segnate a fronte di 20 subite, mancanza anche dettata dall'assenza di un attaccante da doppia cifra che tante rivali per la salvezza sembrano avere. Ha funzionato maggiormente la difesa, basti pensare che il portiere classe 90' Andrea Marsico in quattro occasioni abbia mantenuto la porta inviolata, secondo miglior dato del girone dietro alla coppia Fantini-Allamano, estremi difensori del Ciriè primi con cinque. Che la difesa sia il punto da cui ripartire per la Pro Collegno e per cercare di risalire la china. 

FLOP - IL FANALINO DI CODA

L'ultimo posto in classifica è chiaro sintomo delle difficoltà, i soli 7 punti conquistati un allarme che suona forte in casa Centrocampo. Due soli successi (di cui uno a tavolino), un pareggio e dieci sconfitte sono la critica descrizione del girone d'andata della formazione di Marco Turletti. Trovare un solo fattore che porta a tale risultato non è possibile, ma sicuramente la fragilità difensiva della formazione biancorossa ha avuto la sua influenza, con le 39 reti subite che risultano troppe e parlano di una media di 3 gol concessi a partita. Analizzando le sconfitte del Centrocampo si è difronte a due scenari: il primo gare come con il Ciriè in cui l'approccio alla gara è completamente sbagliato e da li nasce il 6-1 finale; il secondo invece, più predominante, partite come con il Rebaudengo in cui si gioca alla pari incappando nella ripresa in difficoltà che portano alla sconfitta (ndr. 1-3). Quest'ultimo punto è sintomo di una rosa corta a cui mancano alternative agli undici titolari, in cui spesso vi è un calo fisico nella ripresa e non si riescono a portare punti. Per Turletti il lavoro non è semplice e servirà cambiare completamente rotta, perché il Centrocampo non può più fare calcoli. 

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