Promozione
29 Dicembre 2023
PROMOZIONE LISSONE • Dalla lotta salvezza al quarto posto, i biancoblù di Simone Fossati sono una delle note più piacevoli del girone d'andata
Prendere la classifica di quest'anno e confrontarla con quella di fine 2022 fa un certo effetto. Non c'è più una coppia in vetta completamente distaccata dalle inseguitrici, anzi, quei 7 punti che separavano la prima e la terza della classe ora raccolgono tutte e cinque le formazioni in lotta per i playoff, così come si sono assottigliate le distanze dai playout, specchio di un campionato decisamente più equilibrato e intrigante - per chi segue da fuori, per chi invece vi è dentro ogni weekend è una battaglia. Un campionato in cui è innegabile che un fattore è stato e probabilmente sarà il calendario, con alcune formazioni che hanno costruito dei filotti lunghissimi affrontando in serie avversari sulla carta più semplici - anche se poi si sa che il campo non è un foglio A4. Un Girone B che ha già visto degli stravolgimenti importanti, come l'inizio di un nuovo ciclo a Biassono o la risalita della Vibe, e che non si è fermato neanche durante le feste, con la separazione tra Perziano e il GrentArcadia, ultimo colpo di scena prima di un 2024 che si preannuncia intensissimo.
MARIANO 9
Fino alla decima giornata il girone d'andata dei comaschi sarebbe anche da 10, poi però in cinque gare buona parte di quei 6 punti di vantaggio sulla seconda in classifica - ben 7 sulla quarta - viene dimezzato. Anzi, prima viene addirittura annullato con la sconfitta nello scontro diretto con il Manara, poi ridiventa di +3 nell'ultima settimana dell'anno grazie all'immediato ritorno alla vittoria e al capitombolo avversario a distanza. Insomma, un'andata iniziata fortissimo, con un filotto di ben 7 successi consecutivi, e conclusa con qualche fisiologico inciampo, frutto soprattutto di un calendario ben più arduo. Lissone a parte - incontrato alla seconda giornata - la striscia iniziale del Mariano prende infatti forma contro squadre piazzate nella metà destra della classifica. Un modo per sminuire quanto fatto dai gialloblù? No, l'opposto. Esatto, perché a far la differenza tra il percorso della capolista e quello delle inseguitrici è stata fin qui la capacità di non perdere punti in quelle partite sulla carta agevoli - poi ovvio, «vincere aiuta a vincere», ma prima di tutto bisogna vincere. L'unico effettivo campanello d'allarme è quel 2-0 subito in casa con i Bersaglieri, un passo falso seguito però dalla reazione con il Costamasnaga, simbolo di una squadra forte, che, non va dimenticato, in questi mesi si è portata a casa pure una qualificazione alle semifinali di Coppa Lombardia.
MANARA 8.5
Fin qui l'unica vera antagonista della prima in classifica, e dire che dopo tre partite il numero sotto la casella «vittorie» era pari a zero, con due soli punti raccolti e un piazzamento nei playout. Una partenza che fa capire la grandezza della rimonta targata Manara, capace di costruire dalla quarta alla 14esima giornata una serie di 9 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Un periodo d'oro in cui spiccano gli iniziali successi su ColicoDerviese e Biassono e quello finale sul Mariano, un 2-0 che suggella un girone d'andata quasi perfetto. Quasi, sì, perché quell'ultima sconfitta incassata tra le mura amiche contro la Concorezzese costa l'immediata perdita della vetta e altri 3 punti da recuperare ai comaschi. «Poco male», verrebbe da dire, c'è ancora un girone di ritorno da disputare con uno svantaggio irrisorio rispetto al -7 della terza giornata, e poi c'è quella semifinale di Coppa Lombardia da giocare, guarda caso proprio con il Mariano. Un segno, forse, che sarà questa la sfida dell'anno per tornare subito in Eccellenza?
LISSONE 8.5
Nessuno come i biancoblù è migliorato così tanto rispetto al vecchio girone d'andata, neanche lontanamente. I 12 punti fatti in più - quasi il doppio dei 14 collezionati a fine 2022 - sono il simbolo di una squadra che l'anno scorso forse ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, ma che di certo in questa stagione ha letteralmente ribaltato i suoi numeri. Lo si capisce dalla differenza reti, quella che 12 mesi fa era in negativo di 6 gol e che adesso è uno splendente +10, merito non solo di un buon miglioramento in attacco (7 reti segnate in più), ma soprattutto di una fase difensiva decisamente più solida. Con 16 gol incassati i biancoblù sono la terza miglior difesa del girone, detenendo però il record di ben 6 partite a porta inviolata. Una chiave di lettura potrebbe essere il passaggio al 3-5-2, anche perché la rosa è rimasta molto simile - con l'aggiunta in corsa di un Bertoni tra i pali che ha dato più garanzie nelle retrovie -, fatto sta che il quarto posto in classifica è un risultato da premiare.
COLICODERVIESE 8
La seconda squadra ad aver cambiato i propri orizzonti da un anno all'altro. I gialloblù sono passati dai 19 punti dello scorso girone d'andata ai 26 di fine 2023, ritrovandosi dal lottare per evitare i playout al cercare di restare nei playoff, missione finora riuscita. Un salto in avanti frutto di qualche pareggio in meno e di una differenza reti migliorata giusto di un gol, specchio di una squadra che sta concedendo di più, rispondendo però colpo su colpo e dandone anche qualcuno in avanzo. Una differenza dovuta probabilmente al cambio di mentalità di una squadra che ha guadagnato ben 16 punti in rimonta, dato forse da aggiustare in vista del 2024 per vivere con più serenità la domenica pomeriggio, anche perché non sempre il recuperone è fattibile - e le 5 sconfitte, più di chiunque altro fino al decimo posto, ne sono la dimostrazione. Nel frattempo, però, gli stessi numeri parlano chiaro: l'andata degli uomini di Battistini è stata decisamente positiva.
CASATI ARCORE 7.5
In una decina di mesi è cambiato molto, ma anche niente, e va bene così, sia chiaro. Salutato Pravatà e accolto Nava in panchina, i brianzoli chiudono il 2023 con le stesse statistiche di fine 2022: 28 punti - frutto sempre di 8 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte -, 25 gol fatti e 14 subiti (solo uno incassato in più rispetto all'anno scorso). Un ottimo risultato sia perché non era affatto scontato confermarsi al terzo posto in classifica dopo il cambio di allenatore sia perché questa volta le prime due della classe sono veramente vicine - 2 punti la Manara, 5 il Mariano. Un traguardo, però, raggiunto con un andamento un po' incostante per puntare la vetta. Soltanto una volta, infatti, la Casati è riuscita a registrare due vittorie consecutive, tra l'altro nelle prime tre giornate, poi il ko di Cavenago ha aperto a una fase da tre sconfitte in otto settimane. Continuità è sicuramente la parola d'ordine per il 2024, così da sfatare il tabù delle ultime stagioni che ha sempre visto i brianzoli perdere il proprio posto nei playoff.
SPERANZA AGRATE 7
I 3 punti nelle prime cinque giornate facevano presagire un'altra falsa partenza, un po' meno prevedibile rispetto a quella dell'anno scorso - quando dopo anni lo storico tecnico Pizzi passò in dirigenza lasciando il testimone in panchina ad Altarelli -. Questa volta invece i rossoverdi hanno rialzato la testa con qualche turno d'anticipo. Dalla sesta partita, infatti, solo Colico e Manara hanno fatto più punti della Speranza Agrate, che chiude il girone d'andata a -2 dai playoff, con un punto in più in saccoccia rispetto a fine 2022. Un piccolo step in avanti nonostante il miglioramento della fase difensiva (21 reti subite anziché 26) e, soprattutto, di quella offensiva, con ben 34 gol realizzati che ne fanno di gran lunga il miglior attacco del campionato - nessun altro ha infatti superato il muro dei 30. Un bel percorso da seguire per tornare a lottare per l'Eccellenza.
CONCOREZZESE 7
La fine di un ciclo può portare a qualche periodo buio prima di ritrovare la luce, ma di certo non è quanto successo a Concorezzo, anzi. Dopo anni con Nava al timone, i biancorossi sono ripartiti subito forte grazie al lavoro di Gabriele Raspelli, capace di portare una rosa ringiovanita a 3 punti dai playoff, o meglio, a +5 sui playout. L'obiettivo dichiarato da inizio stagione, quando i biancorossi occupavano addirittura la seconda piazza dopo 7 partite, è infatti quello di raggiungere una salvezza che, al momento, è decisamente alla portata. Rispetto alla scorsa stagione la Conco sembra aver trovato un maggior equilibrio, quello che ha ridotto le sconfitte da 7 a 4 e che ha permesso di chiudere l'anno con 3 punti in più rispetto a quello passato. Un salto in avanti fatto mantenendo la stessa solidità di 12 mesi fa - sempre 18 gol subiti - e migliorando sotto porta, dove sono arrivate quattro reti in più (22). Una metà di stagione dunque positiva, con quelle due pesanti sconfitte contro Casati (3-0) e Speranza (5-2) a fare da monito per il girone di ritorno, dove non bisognerà abbassare la guardia per restare lontani dalla zona rossa.
PONTELAMBRESE 6.5
I comaschi si potrebbero mettere anche nella lista dei promossi, perché la sufficienza è piena, però i 21 punti fin qui collezionati ne fanno un po' l'interrogativo di questo campionato. Sicuramente per ora la Pontelambrese ha fatto bene, e questo lo dicono anche il +5 di differenza reti e la quarta miglior difesa del Girone B (17 gol presi), ma quelle tre sole lunghezze di vantaggio sui playout e il -5 dai playoff rendono impossibile capire verso quale futuro sia diretta la stagione degli orange. I successi iniziali su Colico e Mariano potevano far pensare a un campionato di prima fascia, poi però sono arrivate vittorie solo con le ultime due della classe, prima del penultimo successo sulla Casati Arcore, che porta nuovamente a elogiare le qualità di una squadra chiamata a costruire un bel filotto per guadagnarsi la promozione a pieni voti.
BIASSONO 6
Senza alcun ombra di dubbio la pagella più complicata di tutte. Gli addii del dg Sangalli, del tecnico Avella e di quasi tutto il gruppo costruito negli ultimi anni hanno decisamente influenzato la stagione dei rossoblù, e probabilmente anche l'andamento di tutto il campionato. Fino alla decima giornata, infatti, l'andata del Biassono era da sesto posto, con tre soli punti di distacco dalla seconda posizione, poi, però, le numerose partenze hanno portato alla costruzione di una squadra molto più giovane, con il nuovo allenatore, Alessandro Ruggiero, che in vesti di manager all'inglese ha messo a segno ben 14 acquisti. Una ricostruzione pagata sul campo con due sconfitte di fila - per un totale di 7 gol subiti e zero fatti -, prima dell'ultimo grido d'orgoglio, ovvero un'incredibile vittoria per 3-2 in casa del GrentArcadia. Un successo che ha permesso di evitare le sabbie mobili dei playout e restare nelle limpide acque della salvezza diretta, nuovo obiettivo da prefissarsi dopo gli incredibili playoff raggiunti da matricola nella passata stagione. Quella, però, è storia passata, ora c'è da scrivere un nuovo futuro ripartendo proprio da quei tre magici punti.
VIBE RONCHESE 6
Se si prendessero in considerazione solo le ultime 7 giornate di campionato il voto dei brianzoli andrebbe letteralmente ribaltato, ma la realtà dei fatti è che ce ne sono altre 8 di cui tenere le conto. Una prima metà in cui la Vibe ha ottenuto solo 6 punti, frutto di due vittorie consecutive e ben 6 sconfitte, oltre che di 20 gol subiti, meglio solo di Menaggio e Canzese (22, e all'epoca rispettivamente ultima e penultima in classifica con zero e un punto). Una partenza stranamente complicata dopo la salvezza raggiunta in tranquillità agli ordini di Nava, esonerato a inizio novembre, una settimana dopo aver ricevuto una pesantissima - e probabilmente eccessiva - squalifica di un anno. Un evento, però, che ha portato al famigerato cambio di rotta, quello dettato dall'arrivo sulla nave biancoverde di Stefano Passoni. Reduce da un leggendario triplete con la Cisanese Under 19, il tecnico ha cambiato completamente volto alla squadra, trasformandola in un'imbarcazione da 14 punti in 7 partite, affondata una sola volta dal lanciatissimo Lissone e risistemata laddove serviva di più, ovvero nelle retrovie. Con il nuovo ammiraglio vengono infatti concessi soltanto 6 gol, e i risultati arrivano uno dietro l'altro: tre vittorie consecutive e due pareggi, per un totale di cinque risultati utili di fila che permettono alla squadra di salpare dai playout e lasciarseli dietro di due nodi. Una grande risalita influenzata sicuramente dall'aver sfidato squadre altrettanto in difficoltà, tre delle quali, però, superate proprio in quel frangente. La tratta resta comunque molto lunga e quel -7 alla voce differenza reti è la prova che per salvarsi c'è ancora tanto da fare.
LESMO 6
Il secondo oggetto del mistero di questa prima parte di stagione. Provare a decifrare il girone d'andata dei brianzoli è come cercare di tradurre una versione di latino utilizzando il dizionario di greco: fieri non potest. Non si può fare perché la formazione di Emanuele Leoni è partita con tre vittorie di fila nelle prime quattro giornate, poi ha messo insieme solo 4 punti nelle successive sei partite e infine ha concluso il 2023 con tre pareggi nelle ultime cinque gare. Una strana funzione che evoca altri brutti ricordi del liceo, ma che lascia il Lesmo a una lunghezza di vantaggio sui playout, un buon risultato per una neopromossa. Quella differenza reti di -5, però, lascia qualche dubbio su quale sarà la storia della Fenice, traducibile solo con una Stele di Rosetta ancora dispersa sul delta del Nilo.
GRENTARCADIA 5.5
Avere più difficoltà rispetto all'anno della fusione non era facile da prevedere. O meglio, rispetto a fine 2022 i lecchesi hanno fatto un paio di passi in avanti sotto ogni aspetto: 2 punti in più, 3 gol fatti in più e 5 subiti in meno, ma l'idea, dall'esterno, era quella di vedere la squadra dare seguito all'ottimo girone di ritorno che è valso la salvezza diretta. Dopo 15 giornate, invece, il Grenta si ritrova nuovamente invischiato nella zona playout, nonostante la costruzione di una rosa le cui qualità sono riconosciute anche dagli avversari e che ha visto anche un paio di ritocchi con gli arrivi di Lanzo e Assamoi là davanti. Una prima parte di stagione che non ha convinto a pieno nemmeno il tecnico Giuseppe Perziano, che finito il girone d'andata ha lasciato la squadra proprio per cercare di darle una scossa. Il 2024 inizierà dunque con un interrogativo, mentre il 2023 va purtroppo in archivio con un segno negativo.
COSTAMASNAGA 5+
Se si prendono i 17 punti dello scorso girone d'andata, chiuso fuori dai playout, e il terzultimo posto di quest'anno con 4 punti fatti in meno è logico pensare a un netto passo indietro, ma bisogna considerare alcuni fattori. Raggiunta la salvezza tramite i playout, il Costamasnaga quest'estate ha cambiato veramente tanto: dalla presidenza alla rosa, passando per un allenatore, Giulio Invernizzi, che si è ritrovato a dover assemblare un nuovo gruppo colpito pure da qualche assenza importante. In tal senso ne è la limpida dimostrazione la situazione portieri, con un classe 2005 chiamato a sostituire l'infortunato Soldo e il papà preparatore in panchina. I lecchesi hanno poi perso elementi chiave come Talon, Di Luccio e Rossi, anche se giocatori del calibro di Baho e, soprattutto, Rossetti ne sono dei degni sostituti. Là davanti, però, sono arrivati soltanto 15 gol - più solo di Menaggio e Canzese - che, uniti ai 24 subiti - anche qui meglio solo dei due fanalini di coda -, riconsegnano l'immagine di una squadra a 6 punti dalla salvezza diretta. Un gap non indifferente che per essere colmato ha portato ad acquisti del calibro di Ceppi, Chiodo e Ferrario, da amalgare al più presto con i nuovi compagni per rialzarsi.
CAVENAGO 5
La nota più dolente di questa prima parte di stagione. Dopo aver fatto sognare negli ultimi due anni, in particolar modo nell'ultimo, terminato a un passettino dai playoff, la voglia di riconfermarsi dei brianzoli ha dovuto fare i conti con un girone d'andata in cui è andato tutto veramente storto. Dagli episodi nelle singole partite alle assenze - vedasi quella del portiere titolare Matera -, che hanno impedito di vedere i giallorossi al completo, e in forma, costringendoli così a un andamento decisamente altalenante. Parlare di bussola rotta, però, sarebbe sbagliato, perché i soli 18 gol subiti - meglio della metà delle squadre che le stanno sopra in classifica - sono la conferma di una squadra che è viva. Il vero problema sono infatti le 16 reti segnate che fanno del Cavenago il quarto peggior attacco del campionato, ma anche qui ci si potrebbe ricollegare ai sopracitati episodi e assenze. Tuttavia, ciò che conta alla fine è la classifica, e quei 18 punti sul bordo della zona playout sono l'opposto dei 27 e dei playoff di fine 2022.
MENAGGIO 5
L'impatto con una nuova categoria non è mai facile, ma quello dei comaschi è stato più che complicato. L'unico gol segnato nelle prime quattro giornate faceva presagire una stagione tosta, poi è arrivata qualche reazione, però gli zero punti dopo nove partite suonavano già come una condanna. Suonavano, al passato, sì perché le ultime sei gare hanno permesso al Menaggio di guardare al 2024 con speranza. In poco più di un mese sono arrivati infatti due vittorie e due pareggi fondamentali sia per lasciare l'ultima posizione in classifica sia per rimettere in discussione i playout, andando a -5 dal Costamasnaga e mettendo in dubbio la forbice dal Cavenago quintultimo. Certo, quest'ultimo distacco è ancora ampio - ben 10 punti, e sarebbe da ridurre a 6 -, però gli ultimi risultati e gli innesti di elementi come Escudero e Mauri - entrambi già a segno - fanno sperare in un miracolo per il girone ritorno.
CANZESE 5-
Chi sta seriamente accusando il salto dalla Prima Categoria è l'altra new entry comasca. Strano affermarlo visto che dopo i tris incassati da GrentArcadia e Biassono - leciti visto il primo impatto con la Promozione - era arrivato un pareggio a Cavenago che poteva essere il simbolo di una squadra capace di strappare punti qua e là. Lo spirito nel corso delle settimane non è cambiato, ma i risultati sì, e da quell'1-1 sono arrivate 11 sconfitte di fila. Una striscia apparentemente impossibile da fermare, fino all'ultima giornata, quella dello scontro diretto con il Menaggio. Una partita affrontata con un solo punto in saccoccia e con il rischio di andare a -10 dagli avversari, dal penultimo posto e da una zona playout che rappresenta l'unica ancora di salvezza. Proprio nel momento più tosto, però, ecco arrivare la prima vittoria in campionato, quella che non impedisce di guardare la classifica dal fondo, ma che può rappresentare il punto di svolta per diventare la mina vagante del nuovo anno.